La Guardia di Finanza a settembre 2016 scoprì una piantagione di 200 piante di “canapa indiana” di un’altezza di circa tre metri Piante rigogliose e curate.
Erano coltivate in un terreno posto in una zona impervia del Comune di Cetraro, per raggiungere il quale gli agenti avevano dovuto muoversi su una serie di ripidi sentieri facendosi largo tra la fitta vegetazione ed aprendosi qualche improvvisato varco tra i rovi.
Ora il Sostituto procuratore, Anna Chiara Fasano, alla quale non possiamo non porgere i nostri ringraziamenti, ha chiesto al Gip presso il Tribunale di Paola, Maria Grazia Elia, l’arresto dei tre coltivatori responsabili della custodia del tesoro illegale, nonché ad altre due persone accusate in concorso di detenzione di “marijuana” ai fini di spaccio.
Tutti e cinque gli indagati sono di Cetraro.
Gli arresti sono stati eseguiti dal Comando provinciale di Cosenza.
Le indagini, effettuate sotto la direzione della Procura di Paola, ha permesso la piena ricostruzione dei fatti ed ha consentito, inoltre, di rinvenire e sottoporre a sequestro:
-circa 600 grammi di marijuana,
-una pistola colt con matricola abrasa,
-una Bmw serie 1,
-due cellulari e
-un'agenda manoscritta.
Le piante di “canapa indiana” sul mercato avrebbero prodotto un profitto illecito pari ad oltre 500 mila euro.
L'operazione permette di cogliere la necessità della presenza sul territorio delle Fiamme Gialle per avere un moderno e funzionale presidio di sicurezza pubblica e di legalità economico-finanziaria sull’intero territorio di competenza.
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Guardia Piemontese - Quattro persone sono state raggiunte da informazione di garanzia per la morte del piccolo Carmine Ricco.
Il sostituto procuratore della Repubblica presso il Tribunale di Paola, Anna Chiara Fasano, ha chiuso le indagini sulla tragica morte del piccolo Carmine Ricco, deceduto tragicamente a soli 8 anni.
Carmine Ricco era il figliolo di un albergatore delle terme Luigiane molto noto in paese.
Morì il 29 giugno scorso, a causa delle gravissime lesioni da taglio alla gamba destra procurate dall’accidentale rottura dei vetri del portone d’ingresso dello stabile dove abitava la sua famiglia.
Un evento drammatico che lasciò tantissimi costernati ed addolorati.
Carmine era rimasto a casa, affidato, in assenza dei genitori, ad una babysitter.
Uno degli avvisi di garanzia è stato inviato proprio alla babysitter.
E nell'avviso di conclusione indagini, il PM ipotizza il reato di abbandono di minori e incapaci.
Tre informazioni di garanzia sono state notificate anche all’autista, al medico ed all’infermiere del 118.
Agli stessi viene contestato di aver atteso 55 minuti sul luogo dell’incidente l’elisoccorso, invece di trasportare il piccolo Carmine al più vicino ospedale di Cetraro (10 minuti di viaggio) dove, sostiene il Pm, il paziente avrebbe potuto esser stabilizzato, procedendo con una emostasi e una emotrasfusione, per poi eventualmente essere trasportato in condizioni di maggiore tranquillità e in elicottero presso un centro in grado di effettuare un intervento di chirurgia vascolare
Il Pm si è avvalso delle perizie dei dottori Vercillo e Cavalcanti.
Ora agli indagati restano assegnati gli usuali venti giorni previsti dal codice per produrre proprie memorie o farsi ascoltare dallo stesso magistrato, che subito dopo deciderà sulle richieste di rinvio a giudizio che, allo stato dei fatti, appaiono più che probabili.
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Paola