Due anni di indagini, trentamila intercettazioni telefoniche, ambientali e video, almeno 300 patenti a rischio sospensione, 14 ordinanze di custodia cautelare eseguite e 169 indagati .
Sono i numeri dell'operazione 'Pay to frive',ovvero “ paghi per guidare” è stata portata a termine dal vicequestore aggiunto Francesco Cipriano e condotta dagli uomini della Squadra di Polizia giudiziaria coordinati dal sostituto commissario Igino Pandolfi.
Un'organizzazione che operava negli uffici della Motorizzazione civile di Latina, che rivolgeva la propria offerta di patenti a prezzi relativamente modici (da mille ai tremila euro a seconda della tipologia) soprattutto a cittadini stranieri che a malapena parlano l'italiano.
Tre i funzionari della Motorizzazione civile finiti in carcere: Antonella Cianfoni, Pietro Lestingi e Roberto Becchimanzi oltre ai titolari di autoscuole Antonio Ezio Rossini (titolare dell'omonima autoscuola operativa tra Fondi e Terracina) e Francesco Spaziani (titolare dell'autoscuola Silvano di Latina e San Felice). Agli arresti domiciliari sono finiti l'ex dipendente della Motorizzazione Carmine Maietta (padre del deputato Pasquale Maietta), la dipendente della Motorizzazione Laura Terlizzo e i titolari di autoscuole Sergio Bologni (autoscuola di Sezze), Franco Ronconi (Latina Scalo), Massimo Camelio (Gaeta) Giuseppe Antigiovanni (Formia), Gerardo Tomao (Minturno), mario Livornese (Minturno) e Linda Iudicone (Itri).
Tutti, secondo le indagini della Polstrada partite da un servizio di Striscia la Notizia che visitò proprio un'autoscuola di Sezze, avevano messo in piedi un meccanismo rodato e piuttosto variegato nella modalità che garantiva il passaggio dell'esame teorico per l'ottenimento della patente e, laddove necessario e di fronte al pagamento di una somma aggiuntiva, anche di quello pratico. C'era, ad esempio, il titolare di un'autoscuola (uomo) che faceva l'esame al posto di un cittadino indiano e, pochi minuti dopo, rientrava nell'aula (teoricamente a prova d'intruso) per rifare l'esame al posto di una donna nigeriana che, stando ai risultati, avrebbe svolto l'esame in sei minuti rispondendo correttamente a tutti i quesiti.
Oppure altri si piazzavano vicino al vetro del cosiddetto 'acquario' e giravano lo schermo verso un suggeritore esterno che pilotava l'esame. Ad altri soggetti era invece permesso di sfogliare il libro sotto lo sguardo attento del funzionario compiacente e perplesso di chi, per fare l'esame, aveva studiato. In altri casi, invece, l'auricolare per la traduzione delle domande in inglese veniva utilizzato per suggerire le risposte. Ad usufruire delle facilitazioni erano soprattutto extracomuntari residenti nel sud pontino ma a volte, per costringere il soggetto a chiedere l'aiuto dell'organizzazione, si procedeva ad una bocciatura preventiva. Tutto ciò, naturalmente, a discapito delle autoscuole oneste, che in alcuni casi sono state costrette a chiudere i battenti per mancanza di clienti. Il risultato delle 3-4 sedute mensili è di aver messo sulle strade italiane (dato che i clienti provenivano un po' da tutta Italia) centinaia di guidatori che non conoscono minimamente le regole di guida. Tra gli indagati, oltre all'ex direttore della Motorizzazione civile di Latina, figurano anche alcuni medici militari compiacenti che nel corso degli anni hanno falsificato sistematicamente certificati di idoneità alla guida.Latinaoggi
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Ora è arrivata Striscia la Notizia e la questione della SS18 è alla ribalta nazionale. Non poteva non essere eclatante. Una interruzione del traffico tra il nord e sud della Calabria, o meglio tra il nord e sud della stessa Italia, non è una cosa da poco. E non è da poco nemmeno quello che sta succedendo alla intera costa tirrenica calabrese che passa sotto il semplice nome di Erosione Costiera ma che in realtà sottende una situazione gravissima che non può non preoccupare. Il problema della SS18, infatti, lo si avverte ad Amantea solo perché dopo Campora San Giovanni il rilevato stradale si sposta a mare rispetto a quello ferroviario che è meglio difeso: le Ferrovie in sostanza si attivano meglio e prima dell’Anas.
Comunque sia Striscia o non Strisca il problema della SS18 è ora nelle mani del Prefetto che per lunedì prossimo 8 aprile ha convocato tutti i soggetti interessati.
La maggiore preoccupazione è la assurda condizione posta dall’Anas che pretende di chiudere la SS18 per 20 giorni. A parte il fatto che nessuno ha la certezza del rispetto dei tempi ipotizzati provate ad immaginare la costa tirrenica inibita all’uso dell’aeroporto di Lamezia Terme ? Provate ad immaginare la impossibilità di accedere agli ospedali di Catanzaro, senza parlare di quello di Lamezia terme. Ed ancora come andrebbero al lavoro i tirrenici del cosentino a Reggio Calabria, Catanzaro o Lamezia? Né il treno qui da noi in Calabria rappresenta una soluzione possibile.
Ecco è avvenuto quello che abbiamo temuto e denunciato appena avvenuto il crollo del ponte sul Savuto e nessuno sembra portarne la responsabilità.
Perché non ampliare la strada sottoferrovia , bitumarla ed utilizzarla per il traffico sostitutivo della SS18 di località Principessa, semplicemente vietando il traffico degli autocarri? In questo modo rimarrebbe una strada utile fino a quando non sarà eliminato il problema della SS18 che certamente non potrà essere risolto in 20 giorni.
Aspettiamo curiosi che cosa dirà Striscia la Notizia.
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