“Sicuri ad ogni età” è il titolo della nuova campagna della Polizia di Stato per scongiurare le truffe di cui sono vittime gli anziani.
Il progetto prevede quattro cortometraggi che mostrano alcune tipiche situazioni di truffe e raggiri che coinvolgono gli anziani.La Polizia di Stato ha inoltre pubblicato sul proprio sito istituzionale un vademecum per mettere in guardia le potenziali vittime dai rischi che si corrono e su come comportarsi se si hanno dei sospetti.
Ecco i consigli:
•Non aprite la porta di casa a sconosciuti anche se vestono un'uniforme o dichiarano di essere dipendenti di aziende di pubblica utilità. Per qualunque problema e per chiarivi qualsiasi dubbio non esitate a chiamare il 113.
•Quando fate operazioni di prelievo o versamento in banca o in un ufficio postale, possibilmente fatevi accompagnare, soprattutto nei giorni in cui vengono pagate le pensioni o in quelli di scadenze generalizzate.
•Se avete il dubbio di essere osservati fermatevi all'interno della banca o dell'ufficio postale e parlatene con gli impiegati o con chi effettua il servizio di vigilanza.
•Durante il tragitto di andata e ritorno dalla banca o dall'ufficio postale, con i soldi in tasca, non fermatevi con sconosciuti e non fatevi distrarre.
•Quando utilizzate il bancomat usate prudenza: evitate di operare se vi sentite osservati.
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Italia
Ad Amantea l’anno inizia con botte da orbi.
Luogo della vicenda la stazione ferroviaria
Protagonisti L.N.T., 35 anni, originaria della Bulgaria, la vittima; F.V.M., 34 anni, rumeno.
I due quasi certamente giunti in Italia alla ricerca di un lavoro , entrambi senza fissa dimora, sembra si fossero recati alla stazione per passarvi la notte nella sala attesa che resta aperta anche di notte e che si presta spesso a ricovero per i disperati.
Sono i primi minuti del 2014
L’uomo sembra fosse in stato di ebbrezza, ed invece di dare alla sua compagna gli auguri di buon anno la massacra, procurandole traumi, fratture alle costole con un conseguente e pericoloso riversamento di liquido nei polmoni.
Interviene la squadra giudiziaria del commissariato della Polizia di Stato , diretta dall’ispettore capo Giuseppe Sciacca
Interviene anche il 118 che trasporta la bulgara, le condizioni sono gravi, presso l’ospedale di Paola
Intanto il rumeno è scappato e gli investigatori hanno subito dato inizio alla sua ricerca individuandolo
Al Giudice di valutare la necessità del fermo vista la efferatezza del gesto
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Cronaca
Continuano i tentativi di truffa via web. Da tempo ormai ,anzi da troppo tempo, sul web è presente un virus “ramsonware” (dall'inglese “ramson” che vuol dire ricattare e “ware” componente) che blocca il computer di numerosi cittadini.
Sul pc compare una immagine che riporta Il logo della Polizia di Stato e la scritta “Unità di analisi sul crimine informatico” Vedi foto
E’ la stessa Polizia di Stato che dice che :” NON E’ VERO !” E che : “SI TRATTA DI UNA TENTATA FRODE”
Sulla pagine viene evidenziato che il computer oggetto di blocco presenta contenuti illegali del genere: (immagini pedopornografiche - messaggi terroristici - violazione legge diritto d’autore, eccetera)con rilevantissime sanzioni penali.
Non sembra vero, quindi, al malcapitato, cavarsela con il pagamento di sole 100 euro per riassicurarsi il ripristino della funzionalità del PC.
Non solo ma si elimina anche l’imbarazzo che viene spontaneo se un altro della famiglia, dell’azienda prova ad usare il computer.
Secondo quanto accertato invece si tratta invece di un pagina elaborata da un server russo con la quale si tenta di trarre in inganno i navigatori del web facendo leva sul timore che può incutere l’Autorità di Polizia.-
Gli investigatori spiegano che il ramsonware è un particolare tipo di malware, un virus che si diffonde infettando il sistema operativo tramite note vulnerabilità nei servizi di rete, email con allegati eseguibili, navigazione su siti malevoli, attività non sicure all’interno di alcuni social network.
Per i meno “esperti” si consiglia di rivolgersi ad un tecnico per la rimozione del virus.
Qualcuno suggerisce anche di installare opportune difese per scongiurare il ripetersi di tali episodi, ma non sembra che sia possibile.
La Questura di Biella invece http://questure.poliziadistato.it/Biella/articolo-6-681-45557-1.htm per coloro che sono dotati di una conoscenza adeguata è possibile sbloccare il PC effettuando le seguenti operazioni:
- spegnere il computer e farlo ripartire in “modalità provvisoria”tenendo premuto (per la fase di accensione) il tasto “F8”
- cliccare con il mouse su START (oppure AVVIO o ancora sull'icona di Windows) posto in basso a sinistra della barra delle applicazioni e all’apertura del menu a tendina verticale fare clic su "Tutti i programmi", così da aprire l’elenco dei software installati;
- cercare la cartella "Esecuzione automatica" e una volta individuata, fare clic con il mouse sull’icona corrispondente sullo schermo;
- viene visualizzata la lista dei programmi configurati per essere avviati automaticamente all’accensione del computer senza l’intervento di chi è alla tastiera;
- dovrebbe apparire, tra gli altri, il file "WPBT0.dll" oppure un file con nome identificativo del tipo "0.<una serie di altri numeri>.exe" (il file si può presentare in altre varianti sintattiche);
- selezionare il file ed eliminarlo con il tasto “CANC” oppure “DEL” o spostando il file nel cestino presente sul desktop del computer;
- selezionare con il mouse il “cestino” sul desktop e fare clic con il tasto destro;
- all’apertura della finestra in corrispondenza del cestino, selezionare “svuota cestino” così da procedere alla definitiva eliminazione del malware;
- spegnere il computer e riavviarlo normalmente, così da poter constatare l’effettivo ripristino del regolare funzionamento dell’apparato a disposizione;
- provvedere all’installazione (e al costante aggiornamento) di un programma antivirus per scongiurare il ripetersi di tali episodi, poiché il virus è in costante mutazione.
Ci chiediamo invece, come per altri casi in passato, perché non si riscontri dove finisce il denaro e da chi viene ritirato al fine di sanzionarlo penalmente ma anche di pretendere cessazione della truffa chiudendo le vie di accesso.
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