Palermo.Piero Messina e Maurizio Zoppi sono accu sati di calunnia e di diffusione di notizie false ed esagerate.
La procura ha chiesto il rinvio a giudizio dei collaboratori del settimanale "L'Espresso" Piero Messina e Maurizio Zoppi.
I due giornalisti pubblicarono, nel luglio scorso, la notizia di una presunta intercettazione di un colloquio fra il presidente della Regione Siciliana Rosario Crocetta e il suo medico, Matteo Tutino, in cui il professionista avrebbe detto di voler “fare fuori Lucia Borsellino, come il padre”.
Intercettazione più volte smentita dagli inquirenti.
Messina e Zoppi sono indagati per calunnia e pubblicazione di notizie false.
La procura, dopo il riascolto di tutte le intercettazioni eseguite nel corso dell'inchiesta su Tutino, e dopo aver sentito tutti i protagonisti della vicenda, aveva chiesto il giudizio immediato, rigettato dal gip, a dicembre, perché - a dire del giudice - mancava l'evidenza della prova, requisito imposto dalla legge per il rito alternativo.
Foto Palermo Today
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Il Presidente della Regione siciliana, Rosario Crocetta ha scritto una lettera al Presidente del Consiglio, Enrico Letta per lamentare una diversità di trattamento da parte del Governo tra la Regione Calabria e la Sicilia. In particolare, dopo l'approvazione nella legge di Stabilità di un emendamento a favore dei precari calabresi.
"Caro Enrico- scrive Crocetta a Letta - I provvedimenti di legge o sono uguali per tutti o sono iniqui.
Così si e' verificato ieri sui precari al Senato, quando e' stato approvato un emendamento sui precari calabresi che io apprezzo perché risolve il dramma di migliaia di famiglie povere del sud. Solo che la Regione Siciliana, di intesa con il Ministero della Funzione Pubblica, aveva concordato un emendamento che era sostanzialmente uguale a quello approvato per la Calabria, senza addirittura alcuni costi aggiuntivi per lo Stato e soprattutto aveva la caratteristica generale, cioe', non prefigurava privilegi per la Regione Siciliana ma si applicava a tutto il Paese".
"Cosa raccontero', Enrico, ai precari siciliani che aspettano da 25 - 30 anni di risolvere il loro sogno, che c'e' un governo che ai loro colleghi calabresi da' di più ?
Che rende immediatamente possibile la stabilizzazione senza costi per la regione Calabria, mentre in Sicilia dovremo fare gli acrobati attraverso una legge regionale che stiamo elaborando, ispirata a una circolare del Ministero della Funzione Pubblica, che potrà far assumere i precari siciliani in numero ridotto rispetto ai calabresi e lo farà a spese della Regione?
Questo dopo aver effettuato ulteriori tagli per 350 milioni e dopo un miliardo e mezzo di risparmio già fatto nel 2013 - scrive ancora Crocetta -
Sinceramente ci sembra un modo assurdo di trattare una Regione che sta facendo in questo momento sacrifici enormi e portando avanti una politica di rigore sulla spesa pubblica.
Presidente, la Sicilia chiede di essere trattata come le altre regioni d'Italia, non accetta discriminazioni e io allo stato attuale comprendo le mobilitazioni siciliane contro il trattamento iniquo che il governo sta praticando nei confronti della nostra Regione.
Da Presidente non ho mai condiviso le proteste di piazza, ritengo che non sia questo il ruolo di un uomo delle istituzioni, ma credimi, quando si deve combattere contro le ingiustizie formali e sostanziali, e' giusto che ognuno di noi riprenda il ruolo di cittadino per esprimere la propria indignazione.
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La Sicilia abolisce le province: la proposta è venuta dal PD, dall’ UDC e dalla Lista Crocetta. Ma hanno dato il proprio voto anche i “grillini”
53 voti a favore, 28 i contrari e un solo astenuto.
Decisivo, alla luce dell'esito, il sostegno dei “grillini” alla maggioranza.
Ben al di là delle affermazioni di certe TV e di certa stampa il risultato positivo è stato deciso dai 15 voti dei deputati del M5S. Se al consiglio regionale fossero mancati i 15 voti la proposta ne avrebbe avuto solo 38, ma se i grillini avessero votato per la conservazione delle province i voti contrari sarebbero stati 43 e quindi la legge non sarebbe passata.
Ma i grillini coerentemente al loro programma hanno votato per la abolizione delle provincie e quindi per una economica al bilancio siciliano di centinaia di milioni di euro all’anno.
Ed infatti il capogruppo dei grillini all’Ars, Giancarlo Cancelleri, ha detto: «L’abolizione delle Province era un punto del nostro programma, abbiamo rispettato l’impegno preso con i cittadini»
Non solo ma la deputato grillina, Giannina Ciancio afferma che «Il Pdl ha bloccato l’aula per quattro ore, i deputati sono intervenuti con un atteggiamento ostile, eppure proprio questo partito nel suo programma nazionale ha l’abolizione delle Province».
Sembra quindi che anche al parlamento i grillini potranno votare per quelle proposte di legge che rientrino nel loro programma.
E se sarà così avremo una nuova Italia
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