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I comuni devono approvare i bilanci preventivi.

Senonchè l’articolo 5, comma 11 del Decreto Milleproroghe (decreto legge 30 dicembre 2016, n. 244) ha fatto slittare al 31 marzo 2017 i termini per la loro approvazione.

 

Molti i comuni che non sono riusciti ad approvarli.

E molti i dubbi sulla veridicità di quelli approvati.

Prima o dopo ne siamo certi le procure arriveranno a vedere dentro i bilanci ad a portare in giudizio chi li falsifica.

Ma la cosa curiosa è che i Prefetti possono e debbono diffidare i consigli comunali ad approvarli , sotto comminatoria della nomina di commissari ad acta con l'incarico di provvedere all'adozione dello schema di bilancio di previsione relativo all'esercizio finanziario del 2017.

Per esempio il Prefetto di Reggio Calabria ha diffidato 71 Consigli comunali su 97. Ed il prefetto di Crotone 13 su 27.

Nessuna notizia dalle altre prefetture.

Allora viene spontanea una domanda.

Ma perché mai un commissario prefettizio dovrebbe essere capace di redigere un bilancio preventino e una giunta no?

Forse il commissario prefettizio ha qualità sovrumani?

O forse il commissario prefettizio non ha obblighi nei confronti dei cittadini ( parliamo di obblighi politici) e quindi strizza i capitoli di spesa bilancio al minimo?

Beh, potrebbe anche essere.

Ma se fosse così i commissari che al momento governano i comuni (come il nostro) non avrebbero dovuto trovare alcuna difficoltà ad approvare il bilancio preventivo 2017.

Ed invece nemmeno il nostro commissario ha approvato il bilancio 2017!

E per quello che intuiamo, più che sappiamo, la situazione del comune è tale da rendere impossibile tale approvazione, salvo…..

Salvo che i commissari( e noi non lo crediamo, affatto) non operino, diciamo, con leggerezza, come forse avvenuto negli anni precedenti, quando addirittura si chiudevano i bilanci con incredibili saldi attivi!

Come si può infatti approvare a cuor leggeri un bilancio preventivo se i comuni sono in predissesto e forse sono addirittura in dissesto.

Se non lo fossero pagherebbero i debiti che hanno ed invece non riescono a farlo.

E non è un problema di volontà ma una reale difficoltà.

Non solo ma si dice che in molti comuni ( anche il nostro ?) ci siano debiti nascosti. Tantissimi debiti nascosti che i revisori non hanno visto o non hanno voluto vedere.

Che cosa succederà con i commissari prefettizi?

Metteranno a rischio la loro carriera pur di approvare un bilancio?

Noi crediamo di no! Decisamente, no!

Pubblicato in Politica

Gli arrivi di profughi, un tempo prerogativa quasi esclusiva della Sicilia, ora si sono orientati misteriosamente verso la Calabria.

 

 

 

 

 

 

In attesa di capirne le ragioni, i Prefetti si danno da fare per dare loro risposta al problema, così come pretende il nostro Governo.

A segnalare la problematica il Prefetto di Reggio Calabria con una nota della sua Prefettura nella quale si legge che :«Nell'introdurre la riunione il prefetto ha ricordato che la provincia di Reggio Calabria è interessata, negli ultimi tempi in forma sempre più rilevante, da un costante flusso migratorio in ragione del fenomeno degli sbarchi di numerosi migranti in arrivo specialmente presso il porto di questo capoluogo a seguito delle operazioni "Mare nostrum" e "Triton".

Solo per restare al 2016, dall'inizio del corrente anno a oggi sono stati infatti registrati 25 approdi, di cui 22 a Reggio Calabria, e sono stati complessivamente accolti 11.550 migranti, di cui 1.397 minori non accompagnati».

Ed ancora, nella nota, in relazione al perdurare dello straordinario afflusso di cittadini stranieri che interessa l’intero territorio nazionale si legge che per offrire una buona accoglienza agli immigrati occorre una forte collaborazione tra Istituzioni, enti competenti, associazioni e organismi associativi e di volontariato.

In questa ottica il prefetto Di Bari ha posto particolare accento sulle note criticità inerenti al reperimento di strutture per l'accoglienza dei migranti provenienti dagli sbarchi o qui destinati in base ai piani di riparto ministeriali nonché quella dei minori stranieri non accompagnati.

In sostanza tutti i prefetti in particolare calabresi, sentiranno i sindaci dei vari comuni per verificare la esistenza di strutture già pronte alla ospitalità, ove possibile, ma anche da allestire in breve termine.

Vanno bene anche ex dormitori della FFSS, ex ospizi, ex alberghi dismessi, e simili.

Chiunque abbia immobili disponibili può avanzare istanza al Prefetto tramite il sindaco del proprio comune che avrà cura di verificare preliminarmente la idoneità dell’immobile proposto, la sua idoneità statica, il possesso della confacente agibilità ed abitabilità.

Alcune prefetture hanno addirittura pubblicato appositi bandi. Vedi http://www.prefettura.it/lucca .

Sembra che i sindaci siano stati anche sollecitati ad ogni forma di collaborazione in considerazione del fatto che ormai la ospitalità dei profughi sia una delle principali possibilità di lavoro esistenti nei vari comuni.

Ovviamente alle prefetture il residuo compito di valutare la attendibilità del richiedente sotto ogni aspetto.

Pubblicato in Basso Tirreno
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