Gli arrivi di profughi, un tempo prerogativa quasi esclusiva della Sicilia, ora si sono orientati misteriosamente verso la Calabria.
In attesa di capirne le ragioni, i Prefetti si danno da fare per dare loro risposta al problema, così come pretende il nostro Governo.
A segnalare la problematica il Prefetto di Reggio Calabria con una nota della sua Prefettura nella quale si legge che :«Nell'introdurre la riunione il prefetto ha ricordato che la provincia di Reggio Calabria è interessata, negli ultimi tempi in forma sempre più rilevante, da un costante flusso migratorio in ragione del fenomeno degli sbarchi di numerosi migranti in arrivo specialmente presso il porto di questo capoluogo a seguito delle operazioni "Mare nostrum" e "Triton".
Solo per restare al 2016, dall'inizio del corrente anno a oggi sono stati infatti registrati 25 approdi, di cui 22 a Reggio Calabria, e sono stati complessivamente accolti 11.550 migranti, di cui 1.397 minori non accompagnati».
Ed ancora, nella nota, in relazione al perdurare dello straordinario afflusso di cittadini stranieri che interessa l’intero territorio nazionale si legge che per offrire una buona accoglienza agli immigrati occorre una forte collaborazione tra Istituzioni, enti competenti, associazioni e organismi associativi e di volontariato.
In questa ottica il prefetto Di Bari ha posto particolare accento sulle note criticità inerenti al reperimento di strutture per l'accoglienza dei migranti provenienti dagli sbarchi o qui destinati in base ai piani di riparto ministeriali nonché quella dei minori stranieri non accompagnati.
In sostanza tutti i prefetti in particolare calabresi, sentiranno i sindaci dei vari comuni per verificare la esistenza di strutture già pronte alla ospitalità, ove possibile, ma anche da allestire in breve termine.
Vanno bene anche ex dormitori della FFSS, ex ospizi, ex alberghi dismessi, e simili.
Chiunque abbia immobili disponibili può avanzare istanza al Prefetto tramite il sindaco del proprio comune che avrà cura di verificare preliminarmente la idoneità dell’immobile proposto, la sua idoneità statica, il possesso della confacente agibilità ed abitabilità.
Alcune prefetture hanno addirittura pubblicato appositi bandi. Vedi http://www.prefettura.it/lucca .
Sembra che i sindaci siano stati anche sollecitati ad ogni forma di collaborazione in considerazione del fatto che ormai la ospitalità dei profughi sia una delle principali possibilità di lavoro esistenti nei vari comuni.
Ovviamente alle prefetture il residuo compito di valutare la attendibilità del richiedente sotto ogni aspetto.