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È stato avviato il nuovo canale informativo del Comuni di Lago "WhatsLago" per raggiungere i cittadini, sul proprio smartphone.

Continua il cammino intrapreso dall'amministrazione che intende cogliere la sfida dei tempi e le opportunità offerte dalla rete per comunicare al meglio le notizie di interesse pubblico e garantire una maggiore partecipazione.

Oltre ai tradizionali canali, dal sito, alla presenza su facebook attraverso i due profili "Comune di lago" e "Lago Eventi",

 

alla App che diffonde notizie istituzionali, il Comune di Lago potrà ora contare anche sull'applicazione tra le più diffuse per avere un contatto diretto con i propri cittadini e non solo .

Parte da oggi la campagna di comunicazione per invitare i cittadini ad iscriversi.

I messaggi saranno inviati in modalità broadcast, pertanto nessun utente potrà visualizzare gli altri contatti iscritti, interagire con loro o rispondere ai messaggi inviati dal Comune.

Ogni numero telefonico resterà anonimo e sarà utilizzato nel rispetto della legge sulla privacy.

I cittadini interessati devono memorizzare sul proprio smartphone il numero ‪3486165450 e iscriversi al servizio inviando, tramite WhatsApp, un messaggio scrivendo “ATTIVAMI”.

Entro  due giorni lavorativi successivi  dall’invio del messaggio si riceverà la conferma dell’avvenuta iscrizione con un messaggio di benvenuto.

In qualsiasi momento gli utenti potranno cancellarsi dalla lista inviando un semplice messaggio di rinuncia con il testo “DISATTIVA”.

Il numero di cellulare è valido solo per il servizio descritto.

Per qualsiasi comunicazione del cittadino verso il Comune restano pertanto confermati i canali tradizionali.

Il Comune di Lago utilizzerà l’applicazione per diffondere notizie di interesse pubblico che richiedono grande capillarità: in particolare news relative a disservizi temporanei, eventi, iniziative, comunicazioni di pubblica utilità.

Prosegue incessantemente il lavoro e l’impegno dell’Amministrazione comunale di Lago su molteplici settori, ma risulta essere di primaria importanza la comunicazione e la vicinanza con la propria comunità. 

Il sindaco                                           Enzo Scanga

Pubblicato in Belmonte Calabro

chatCome qualche filosofo contemporaneo ha già accennato, la nuova tecnologia è composta da qualcosa di più di semplici macchine.

Comprende le tecniche di funzionamento e le organizzazioni sociali che rendono una macchina particolarmente funzionale.

In parole povere, una tecnologia riflette una visione del mondo.

Quali particolari forme di tecnologia - macchine, tecniche e organizzazioni sociali - sono generati da una particolare visione del mondo, e dipendono dalla percezione della vita, della morte, potenziale umano, e il rapporto degli esseri umani tra di loro e con la natura.

In contrasto con le visioni del mondo di una maggioranza di culture mondiali (in particolare quelle delle popolazioni indigene), l'idea che sta alla base della moderna società tecnologica incoraggia un approccio meccanicistico verso la vita: al pensiero razionale, efficienza, utilitarismo, distacco scientifico, e la convinzione che l’umano posto in natura sia di supremazia e di possesso. I tipi di tecnologie includono centrali nucleari, raggi laser, e satelliti.

 

Questa visione del mondo ha ideato e promosso il complesso militare-industriale-scientifico-massmediatico, corporazioni multinazionali , ed espansione urbana.

In un imminente futuro, bloccare la distruzione derivata da tali tecnologie richiede non solo la regolazione o l’eliminazione dei singoli elementi, come pesticidi o armi nucleari.

Necessita un nuovo mondo di concepire l'umanità e nuovi modi di relazionarsi all’esistenza. Necessita la creazione di una nuova visione del mondo. Si potrebbe essere d’accordo nella creazione di tecnologie comprensibili agli esseri umani che le userebbero e ne fossero influenzati.

Favorire la creazione di tecnologie integrate con un elevato grado di flessibilità in modo che non impongano un'impronta rigida e irreversibile sulla loro utenza. Essere d’accordo sulla creazione di tecnologie che favoriscano l'indipendenza dalla dipendenza tecnologica auspicando la libertà politica, la giustizia economica, e equilibrio ecologico.

 

Se gli esseri umani dovessero estinguersi domani, allora il nostro impatto sulla biosfera sarebbe riconoscibile come un confine epocale - come il confine tra il Pleistocene e Olocene.

L'Olocene è l'epoca geologica più recente, quella in cui ci troviamo oggi e che ha avuto il suo inizio convenzionalmente circa 11700 anni fa.

Il limite con il Pleistocene che corrisponde al periodo paleolitico dell’homo abilis, homo erectus e poi l’homo sapiens.Una nuova tecnologia in un mondo come quello occidentale non può che favorire alcuni gruppi di persone danneggiandone la maggior parte.

 

Il cambiamento tecnologico, in altre parole, produce sempre vincitori e perdenti.

Finora è discutibile se tutte le invenzioni meccaniche compiute sino ad oggi abbiano alleggerito la fatica quotidiana dell’uomo costretto a lavorare per sopravvivere.

Le innovazioni hanno, indubbiamente accresciuto gli agi dei potenti, e non potrebbero mai cominciare a operare quei grandi mutamenti del destino che per loro natura dovrebbero essere destinate a compiere.

Si è generata una civiltà i cui elementi vitali dipendono profondamente dalla nuova tecnologia, ma si è anche fatto in modo che le masse non capissero completamente qualcosa di scienza e di tecnologia. Prima o poi questo cocktail esplosivo di ignoranza e potere esploderà.

E’ indubbio che le nuove tecnologie stanno cambiando il nostro vivere quotidiano (tablets, design e tecnologia…), le nostre abitudini e stili di vita, creando non poche difficoltà comunicative.

Tutti dispositivi che tengono incatenati i “giovani digitali” in mondi più o meno virtuali e cyberspaziali, mentre il mondo reale appare loro sempre più inverosimile e fantasmagorico. Niente allarmismi davanti al numero sempre maggiore di ragazzi che si vedono impegnati a twittare, postare, chattare.

Gigino A Pellegrini & G el Tarik

Pubblicato in Mondo

Tipo caccia grossa, quando i vecchi cacciatori mandano l loro foto in giro con il leone appena ucciso

Solo che si trattava di una violenza sessuale a danno di una minorenne

Il luogo la nobile Castelfranco veneto in quel di Treviso

Gli autori 3 minorenni

La preda una ragazzina di soli 13 anni che fa la terza media

La ragazzina era stata avvicinata più volte dai giovani che l'hanno poi convinta a seguirli in un garage e, mentre uno faceva da palo, a compiere atti sessuali

Tutto poi veniva ripreso col telefonino

Forse nessuno avrebbe saputo nulla

Ma gli eroi volevano far sapere della loro bravata

E così hanno mandato con Whatsapp il filmato ad un migliaio di loro amici

Uno era di troppo.

Era un parente ed appena visto il filmato è andato dallo zio, il papà della ragazzina a farlo vedere

Immediata la denuncia avvenuta circa un mese fa e le indagini

In pochi giorni, i carabinieri hanno ricostruito quanto avvenuto, identificato i protagonisti e il garage di un complesso dove erano state registrate le immagini.

Quindi la chiusura nelle scorse ore delle indagini con la denuncia al tribunale dei minori dei tre violentatori che sono stati denunciati per violenza sessuale e divulgazione di materiale pedopornografico

Anche i ragazzini che avessero ricevuto il filmato e lo avessero a loro volta rilanciato, rischiano ora la denuncia per divulgazione di materiale pedo-pornografico.

La 13enne, particolarmente scossa, è ora seguita da uno psicologo e si sarebbe rifiutata di tornare a scuola.

Sotto choc una intera comunità, incredula davanti a quanto accaduto

il capitano dei carabinieri Salvatore Gibilisco, comandante a Castelfranco Veneto dichiara-"Questa è una forma di bullismo purtroppo in voga negli ultimi tempi tra i giovani”.

Il sociologo Francesco ha ricordato: "i dati di ricerche recenti sul sexting sono abbastanza allarmanti. Telefono Azzurro ed Eurispes sostengono che nel 2011, 1 adolescente su 10 ha ricevuto messaggi o video a sfondo sessuale, valore passato nel 2012 a 1 adolescente su 4".

Non ci sembra lontano dal vero.

Nemmeno qui da noi dove ci dicono esistere una similare realtà

Ed allora ecco che è bene che “Anche chi riceve foto o video e le divulga a sua volta deve sapere che compie un reato".

Scuola ed istituzioni potrebbero fare qualcosa di più

Pubblicato in Italia
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