Ignote le ragioni dell'incidente L'auto condotta da una giovane signora Amanteana è sbandata andando a sbattere sulla parete della galleria dal lato opposto al senso di marcia. Sul posto il collaboratore Luca Guzzo. Si diceva immediati i soccorsi. Tra essi i.vigili del fuoco per estrarre dall'auto la giovane infortunata, il 118 e l'ANAS. Da pochi minuti sul posto anche la eliambulanza. Totalmente bloccato il traffico nord,-,sud. Seguono aggiornamenti
Riceviamo e pubblichiamo il seguente comunicato stampa:
Parte oggi, domenica 29 dicembre, nel borgo incantato di Belmonte Calabro una tre giorni all’insegna dell’arte, della musica e del teatro.
Tre giorni di festa e di cultura, di confronto e sperimentazioni, a cura de “La Rivoluzione delle Seppie” un’associazione senza fini di lucro nata nel 2016 con l’obiettivo dichiarato di promuovere la Calabria come terreno fertile e attrattivo per iniziative creative e sociali.
Si comincia nel pomeriggio (dalle 16 alle 18, Casa di BelMondo) con un workshop il cui focus sarà l’idea per un forno in terra cruda da costruire a Belmonte nei mesi futuri. A seguire (dalle 19.00 alle 20.00, ex Convento) una curiosa performance teatrale “di etanoli e anidridi poetiche per indurre sversamenti d’anima” a cura di Walter Rizzuto.
Lunedì 30 (dalle 11.00 alle 14.00, ex Convento) spazio al Laboratorio di panificazione, per scoprire collettivamente cosa significa creare questo simbolo di unione. Insieme ad un panificatore calabrese professionista si apprenderanno le tecniche per fare il pane con farine locali, ricercando la pasta originaria della nuova comunità. Nel pomeriggio (dalle 15.00 alle 18.00, ex Convento) “Facciamo Festoon” con Matteo Blandford. Dal digitale all'analogico, si darà vita a tutti gli abitanti virtuali di BelMondo. A conclusione della serata (dalle 20.00 alle 21.00, Casa di BelMondo) andrà in scena la performance/racconto di Emanuele Marchetti “La Baracca di Zeichen ha fondamenta di cristallo”.
Martedì, dopo la cena alla Casa di BelMondo, si festeggerà in piazza l’arrivo del nuovo anno al grido “BelMondini di tutti i mondi unitevi!”
Tonino Chiappetta
3473634138
Performance/racconto: La Baracca di Zeichen ha fondamenta di cristallo
Ore 15:00 alle ore 18:00 | Ex Convento di Belmonte
Le sardine?
Vi piacciono le sardine? Io le adoro.
Infarinate e fritte, mangiate belle calde sono una meraviglia.
E le sardine che scendono nelle piazze d’Italia e cantano “Bella ciao” vi piacciono?
Vi ricordano qualcosa?
Per me sono come i pesci d’aprile di stoffa che confezionavamo il primo aprile per divertirci e per burlare gli amici e conoscenti. Poi strofinavamo un po’ di gesso che avevamo rubato a scuola e appiccicavamo i pesciolini alle giacche e ai cappotti della gente ignara. Per Padre Sorge, invece, le sardine sono come il pesce dei primi cristiani. Padre Bartolomeo Sorge è un gesuita, teologo, ex direttore della rivista “Civiltà cattolica”. E’ un antisalviniano. Così ha scritto su Twitter:- Il pesce delle piazze di oggi è come il pesce dei primi cristiani, anelito di libertà da ogni imperatore palese o occulto -. Ma i primi cristiani vivevano, si riunivano, si nascondevano nelle catacombe per sfuggire alle persecuzioni degli imperatori romani. Ora i cristiani non si nascondono più, non vivono nelle catacombe e mi sembra che a Palazzo Chigi o al Quirinale non ci siano imperatori che perseguitano i cristiani, che vogliono distruggerli, che li imprigionano e li danno in pasto ai leoni o li bruciano per fare luce nelle arene. Questo tipo di imperatore ancora a Roma non è arrivato, ma potrebbe arrivare fra non molto, quando il popolo italiano sarà chiamato alle urne per rinnovare il Parlamento. E chi sarebbe questo imperatore palese o occulto? Non l’avete ancora capito? E’ Matteo Salvini naturalmente, il fascista, il nazista, il razzista, il persecutore dei migranti. Ora persecutore anche dei cristiani. Ed ecco che per colpa di Salvini e della sua politica scellerata i cristiani di oggi, le sardine per intenderci, per sfuggire alle persecuzioni sono costretti a nascondersi nelle catacombe perché perseguitati non dal potere e dai fiancheggiatori del potere, ma da presunti persecutori fascisti e nazisti. Ma le prime sardine cristiane si nascondevano nelle catacombe e disegnavano un pesciolino per terra per farsi riconosce perché avevano paura di uscire all’aperto a manifestare nelle piazze di Roma la loro fede. Le sardine di oggi, quelle del XXI secolo, quelle che abbiamo visto nelle nostre città italiane, sono libere di manifestare, di scendere e occupare tutte le piazze d’Italia, dalle più piccole alle più grandi, cantare a squarciagola l’inno dei partigiani “ Bella ciao “ e gridare :- Milano, Torino, Bologna, Roma non si legano -. Ma per i primi cristiani il pesciolino che disegnavano per terra con un pezzetto di legno non aveva nessun significato politico e non era una sardina. E poi predicavano la pace, l’amore, la fratellanza, la giustizia. Le moderne sardine, invece, fanno solo folklore e spandono odio senza insegnare nulla. E dire che sono nate, secondo loro, per combattere l’odio. Ma per alcuni Padri della Chiesa Cattolica e alcuni Preti di strada “Le sardine” sono importantissime per il paese. Sono giovani ed è bello vederli uscire dal letargo. Proprio giovani non direi, hanno più di trenta anni e con loro anche nelle piazze e dietro le quinte ci sono vecchi personaggi, squallidi e fallimentari, vecchi arnesi della politica italiana che approfittando della popolarità delle sardine cercano di riciclarsi ed essere al centro della scena.