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La Regione Calabria sanerà le occupazioni senza titolo degli immobili ERP.

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Si è riunita stamattina 10 luglio la quarta Commissione consiliare “Assetto ed Utilizzazione del territorio-Protezione dell’Ambiente”, presieduta da Gianluca Gallo.La Commissione ha proceduto all’esame abbinato delle proposte di legge, rispettivamente a firma dei consiglieri Giovanni Nucera e Gianpaolo Chiappetta “Modifiche ed integrazioni alla legge regionale del 30 marzo 1995 n. 8”.

L’articolato normativo, che è stato approvato all’unanimità, prevede una sanatoria delle occupazioni senza titolo degli immobili di edilizia residenziale pubblica alla data del 30 giugno 2013. Alla seduta hanno partecipato il vicepresidente del Consiglio regionale Alessandro Nicolò, il presidente della II Commissione Candeloro Imbalzano, il segretario-questore Giovanni Nucera, i consiglieri Fausto Orsomarso, Giulio Serra, Ennio Morrone, Pietro Crinò, Mario Magno, Domenico Talarico, Pasquale Tripodi, Antonio Scalzo, Enzo Ciconte ed Emilio De Masi.

Contrari Cgil e Sunia che considerano la sanatoria “vergognosa” ed invitano il consiglio a fare un passo indietro: «Confrontiamoci su un "piano dell'abitare in Calabria"»

« Mentre l'altro ieri chiedevamo alla Regione, nel corso di un incontro all'assessorato ai Lavori pubblici, un suo intervento nei confronti di Comuni inadempienti e Aterp per verificare se gli attuali 38.900 assegnatari di alloggi pubblici posseggano ancora i requisiti necessari per beneficiarne e procedere, in mancanza, alla eventuale revoca dell'assegnazione a favore di chi da anni aspira invano in graduatoria, nello stesso pomeriggio il Consiglio regionale approvava un emendamento che permette di sanare al 31 dicembre 2012 ogni occupazione illegittima degli stessi alloggi». Così dicono Antonio Spataro, segretario generale del Sunia Calabria, Daniele Barbieri, segretario generale del Sunia nazionale, e Michele Gravano, segretario generale della Cgil calabrese. Poi continuano dichiarando che si tratta di «Una situazione vergognosa che dopo ben 18 anni di continue sanatorie (la legge regionale è la n. 8 del 95) non ha mai avuto fine per l'incapacità e la complicità manifesta di un sistema politico-amministrativo che nel corso del tempo invece di esaltare e far praticare la legalità ha invece premiato e continua a premiare coloro che, pur manifestando un disagio abitativo, lo esercitano a discapito di altri. Questa è la vera vergogna che deve essere sanata e che impone un cambio di marcia e non la rincorsa a soluzioni pilatesche che premiano l'illegalità diffusa. Sì, perché in Calabria è molto bassa la percentuale di chi occupa in maniera illegale un alloggio popolare essendo ormai senza casa e senza alcuna altra possibilità. Purtroppo, la maggior parte delle occupazioni sono costituite da coloro che subentrano ad un precedente assegnatario comprando illegittimamente l'alloggio da chi non poteva vendere oppure, non di meno, le situazioni di chi ha costretto con vari metodi i legittimi assegnatari a rinunciare all'alloggio a proprio vantaggio, comprese, in alcune zone, le intimidazione da parte della criminalità organizzata».

«Per questo - concludono Spataro, Barbieri e Gravano – chiediamo alle prefetture la nomina di commissari ad acta, a partire dalle città capoluogo, per la verifica dei requisiti di assegnazione degli alloggi pubblici nei confronti degli attuali assegnatari perché crediamo che tantissime case potrebbero rendersi disponibili e quindi riassegnabili a coloro che da anni chiedono un diritto di cittadinanza fondamentale»

NdR Probabilmente oltre che le Prefetture potrebbero( dovrebbero)intervenire anche le procure penali e contabili per cercare quella giustizia che qualcuno invoca ma che( sembra) nessuno voglia!

Redazione TirrenoNews

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