E’giunta ad una chiave di volta la indagine sulla Sogefil ( acronimo di Società per la gestione della Fiscalità Locale), una indagine iniziata già da tempo.
La Sogefil incassava i tributi per circa ottanta le amministrazioni comunali distribuite per la gran parte nella provincia di Cosenza, ma anche in quella di Catanzaro e di Vibo Valentia.
Secondo l’accusa la Sogefil incassava i tributi ma spesso distraevano il denaro anziche' versarlo ai legittimi percettori.
Una volta incassate, le somme provenienti dalla riscossione, anziche' essere riversate agli Enti a cui legittimamente spettavano, venivano distratte dagli indagati che le utilizzavano per le proprie esigenze personali.
L'appropriazione di danaro pubblico e' stata quantificata in oltre 15 milioni euro, parte dei quali sono stati utilizzati anche per acquisiti on line su siti e-commerce e per ricaricare carte poste pay in uso agli amministratori della societa'.
Dall'analisi della contabilita' e dei rapporti di conto corrente sono emersi pagamenti per diverse centinaia di migliaia di euro nei confronti degli amministratori stessi e delle imprese a loro collegate per non meglio specificate consulenze, nella piena consapevolezza di una sempre piu' grave situazione debitoria nei confronti degli Enti.
Numerosissimi Comuni che , ritrovandosi in stato di dissesto a causa dei mancati introiti tributari (molti di essi si sono visti negare anche i rendiconti dell'attivita' esattoriale), hanno anche avviato azioni legali presso le autorita' competenti (Procure della Repubblica, Corte dei Conti, etc.).
A carico degli amministratori della societa' sono stati contestati, inoltre, diversi reati societari, tra cui, in particolare, il falso in bilancio, la formazione fittizia del capitale sociale e l'ostacolo all'esercizio delle funzioni delle Autorita' pubbliche di vigilanza. In tutto sono state denunciate 13 persone. Contestualmente agli arresti sono in corso di esecuzione sequestri preventivi ai fini della confisca per equivalente di appartamenti, ville, box e terreni nella disponibilita' di due degli indagati.
Questa mattina i finanzieri del Nucleo di polizia valutaria hanno arrestato i quattro amministratori per associazione a delinquere e peculato.
Mario Lo Po (50 anni) e Maria Grazia Lo Po (45 anni, sorella di Mario) presidenti della Sogefil sono stati ristretti in carcere.
Giovanna Trovato (36 anni, ex componente del cda) e di Leonardo Trovato (33 anni, fratello di Giovanna, attuale membro del cda della Sogefil) sono stati avviati ai domiciliari.
Ma non finisce qui!!
I comuni coinvolti si è detto sono 80. Non tutti i comuni sono stati esemplari nel comportamento con l'azienda che riscuoteva per conto loro. Alcuni si sono, infatti, rivolti alla magistratura per segnalare i mancati versamenti. Altri, invece, hanno preferito chiudere un occhio. E in alcuni casi, secondo quanto è emerso nella conferenza stampa convocata a Cosenza, in Procura, la connivenza con il meccanismo truffaldino si è convertita in assunzioni clientelari. Su questo gli investigatori non si sbilanciano, limitandosi a dire che l'inchiesta, che conta già 14 indagati, proseguirà.
Auguriamo un grande e pieno successo agli investigatori!