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Bene!

Prendiamo atto di due cose.

La prima è che “qualcuno” osa contestare Mario Oliverio ,il “padre –padrone” della Calabria, quello che assume decisioni assurde a danno dei calabresi

La seconda è che a contestare sono i sindaci tramite il loro rappresentante Gianluca Callipo, presidente dell’associazione nazionale comuni italiani.

«Il presidente della Regione convochi al più presto una riunione e ci spieghi le motivazioni che stanno alla base dell'aumento indiscriminato delle tariffe per il conferimento dei rifiuti».

Gianluca Callipo, presidente di Anci Calabria, in una nota «si fa portavoce della protesta dei sindaci contro la delibera di giunta 344 del 25 luglio scorso, ma pubblicata e resa fruibile sul Burc un mese dopo, il 23 agosto, con la quale è stato deciso dalla Regione un considerevole aumento dei costi per il conferimento dei rifiuti, anche a carico di quei Comuni dove più alta è la percentuale di raccolta differenziata e che, in virtù dei risultati ottenuti, dovrebbero pagare di meno».

«Non sappiamo - prosegue - quali siano i motivi che hanno spinto la Regione ad adottare un provvedimento tanto contraddittorio che demolisce anni di politiche a favore della raccolta differenziata e, quindi, dell'ambiente.

La cosa più incredibile, infatti, è che i Comuni non sono stati né interpellati né avvisati in alcun modo.

Questo non è comprensibile, sia da un punto di vista istituzionale che politico.

Prima di adottare una decisione così palesemente iniqua, la Regione avrebbe dovuto confrontarsi con noi che siamo il primo avamposto istituzionale dei cittadini, direttamente colpiti dagli aumenti perché la tassazione comunale sui rifiuti impone la copertura del cento per cento a carico degli utenti.

In altre parole, questi incrementi colpiscono direttamente le tasche dei cittadini. In questo modo ogni incentivo alla differenziata viene meno, ogni promessa di diminuzione della Tari diventa impossibile e si trasforma nelle solite chiacchiere buone solo in campagna elettorale.

Come si può salvaguardare la credibilità delle istituzioni e dei rapporti corretti tra i vari livelli di governo se in un giorno di piena estate viene sfornato nell'assoluto silenzio un decreto così dirompente?».

«A nome dei Comuni calabresi e delle comunità che rappresentano - conclude Callipo - chiedo al presidente della Calabria di spiegarci e ascoltare le nostre ragioni organizzando una riunione a cui possa partecipare una delegazione di Anci Calabria e una rappresentanza delle amministrazioni comunali. È in gioco la coerenza stessa delle istituzioni».

Riusciranno i nostri eroi a far ritrovare saggezza al nostro presidente totalmente deludente?

Pubblicato in Calabria

Gianluca Callipo sindaco di Pizzo è uno dei volti più puliti della Partito democratico calabrese.

Nella primavera del 2014 tra i sostenitori di Gianluca Callipo c’era Leonardo Sacco,

 

il governatore della Misericordia di Isola Capo Rizzuto e figura centrale, insieme al don Edoardo Scordio, della maxi inchiesta sugli intrecci tra la ‘ndrangheta e il business dei migranti.

Probabilmente allora l’imprenditore napitino con la passione per la politica non poteva sapere chi fosse realmente Leonardo Sacco, dipinto dai magistrati antimafia come il “volto pulito” della potente cosca degli Arena di Isola Capo Rizzuto.

Dall’intercettazione presente all’interno di un’informativa del Ros emerge che Callipo tre anni fa si era rivolto proprio a Leonardo Sacco per chiedere un sostegno in occasione delle primarie. E diceva a Sacco al telefono “Per ringraziarti di persona di tutto ciò che hai fatto… lo so che hai fatto grandi movimenti lì… e per ribadirti la mia piena disponibilità per ogni cosa”

Sacco si rivolge a Francesco Tipaldi, il direttore del Cara di Crotone e ordina: “Contatta tutti quelli della Misericordia, falli andare a votare per Callipo”.

Dopo il voto, il presidente della Misericordia passa all’incasso e chiede contatti per tutelare il business dei migranti.

“Gianlu’, tengo la sfilata dei parlamentari del Pd nel centro, tutti che vengono per chiuderlo…Nico Stumpo, Enza Bossio, hai capito?”

“Mi devi dire tu con chi è meglio. O con lui direttamente (Renzi) o con Luca Lotti, con Guerini… Ok mò ci lavoro io, questa è una cosa che facciamo con piacere”

 

Ora Callipo dice:

“Una non-notizia una post verità che rischia di danneggiare soprattutto la libertà di scelta dei cittadini che tra qualche settimana saranno chiamati alle urne. Ecco perché invito tutte le persone in buona fede a tenere gli occhi aperti, senza farsi abbindolare da chi ora sta bassamente strumentalizzando queste “indiscrezioni” che non hanno nulla di rilevante, né da un punto di vista giudiziario né da un punto di vista etico. Purtroppo, come spesso accade in Italia, queste cose succedono stranamente nell’imminenza di un appuntamento elettorale. Ho conosciuto Sacco tre anni fa – continua Callipo – nell’ambito della campagna per le primarie che mi ha portato a girare la Calabria in lungo e in largo, incontrando migliaia di persone.

A quell’epoca Sacco, insieme a don Edoardo Scordio, godeva della stima e della considerazione di tutti, dai prefetti ai sindaci, dalle massime cariche dello Stato alle più alte gerarchie ecclesiastiche. Basta fare una veloce ricerca in Internet per trovare alcune sue foto con i massimi leader politici nazionali e, addirittura, con il Papa. Questo ovviamente non vuol dire che tutti quelli che ha incontrato e con i quali abbia parlato siano collusi con la ‘ndrangheta. Per quanto mi riguarda la mia storia politica e umana è cristallina, perché ho sempre assunto posizioni di inequivocabile rigetto delle logiche mafiose. Lo dimostra il fatto che proprio in quella campagna elettorale per la scelta del candidato a presidente della Regione dissi pubblicamente che non volevamo i voti della ‘ndrangheta, facendo storcere il naso a più di qualche persona in Calabria.

Oggi, a distanza di 3 anni, alcuni organi di stampa riportano il contenuto di atti investigativi dai quali non emerge alcun profilo di responsabilità da parte mia. È emblematico che lo stesso magistrato che oggi coordina l’inchiesta che riguarda Sacco e Scordio, il dott. Nicola Gratteri, in un suo libro del 2013 parlava del sacerdote come di un esempio di lotta alla criminalità organizzata: “Noto per le sue coraggiose omelie ai funerali di alcuni mafiosi della zona – scriveva Gratteri -, è un prete che riesce ad attrarre intorno a sé moltissimi giovani, con i quali fonda importanti movimenti di volontariato”.

Insomma, se un massimo esperto di ‘ndrangheta qual è Gratteri allora non aveva dubbi sulla liceità e sul valore civico delle attività condotte attraverso la Confraternita di Isola Capo Rizzuto, non si capisce come avrei potuto averli io, senza considerare che al netto di ogni considerazione, né la struttura né i loro gestori hanno mai ottenuto alcun vantaggio o favore da me. Punto.

Si può speculare quanto si vuole su questi fatti, magari cercando di fantasticare su banali espressioni colloquiali e di cortesia usate al telefono come può capitare a tutti, ma la realtà è che non ho niente a che fare con questa storia. Chi cerca di insinuare dubbi lo fa per mero calcolo politico, mortificando non soltanto il confronto democratico rappresentato dalle prossime elezioni, ma anche la propria dignità di uomo e di cittadino”

Pubblicato in Vibo Valentia

Le dichiarazioni d’amore di Oliverio verso l’UDC

 

“L’Udc è una forza moderata di centro, non di destra.E’ una forza che ha espresso una critica abbastanza netta rispetto all’esperienza consumata alla Regione e io credo che dobbiamo incoraggiare le forze che dal centro guardano verso il centrosinistra”.

Una dichiarazione resa ieri a Strill mentre oggi al Corriere della Sera Oliverio ha detto che : «Abbiamo intrapreso un percorso con l'Udc»

C’è chi lo chiama “inciucio”, chi lo chiama “accurdunu”, chi lo chiama “imbroglio”.

Non sappiamo quale sia il suo vero nome, come non sappiamo quali siano i veri risultati delle primarie del PD in Calabria(la Direzione regionale partito dell’8 ottobre ha smentito anche i voti riportati ed i votanti indicati nel sito regionale del PD).

Una cosa però la sappiamo e cioè che, come scrive Adriano Mollo de Il Quotidiano, il PD ha detto NO ad Oliverio : «No agli impresentabili nelle liste in Calabria»

Dicono da dentro il PD “Ci sono voti che puzzano, che fanno schifo. E questi, il Pd deve urlare che non li vuole. Ma se il Pd dovesse cercare accordi e intese con gli “impresentabili” di questa regione, allora noi diremo pubblicamente di essere contrari”

Lo dice Franco Laratta di Area Dem, l'area che fa riferimento al ministro Franceschini : “ Basta che per vincere non si imbarcano personaggi di tutti i colori e non si dica che i voti, come il denaro “non olet”.

E' su questa linea anche il segretario regionale Ernesto Magorno: «Fin dalla mia elezione sono stato chiaro: no ad intese con chi ha governato con Scopelliti».

Oliverio sembra aver dimenticato di aver detto solo 15 giorni fa ( il 22 settembre scorso) dopo aver scoperto che “in provincia di Vibo, pezzi dei renziani si erano accordati con l'assessore di Scopelliti, Nazareno Salerno e pezzi di Forza Italia, aveva detto: «Per spezzare la gabbia che è stata creata attorno alla Calabria occorre fare scelte chiare con le alleanze. Non ho un approccio ideologico ma dico no ad alleanze con chi ha avuto responsabilità di governo nella Regione. Non possiamo farle con Scopelliti e i suoi amici. E quando questo avviene sul territorio non fa bene al cambiamento».

E la querelle tra Callipo e Trematerra evidenzia bene la situazione. Eccola, Da Sbirciapaola:

Quelle che Callipo chiama “truppe cammellate” inviate per votare e far votare Oliverio in una consultazione che riguardava il centrosinistra e non certo l’UDC di Trematerra, si sono viste anche a Paola presidiare, in buona compagnia, il seggio elettorale.

Meraviglia che qualcuno, non certo autorevole, sia sia indignato su un giornale di provincia che siano andati a votare alle Primarie, cittadini non simpatizzanti del PD o del centro sinistra in generale, specie quello paolano.

La comunella al seggio tra pro Callipo, pro Oliverio e centristi locali, è passata inosservata al poco acuto (e arguto) giornalista di provincia che invece ha dedicato le sue attenzioni a puro gossip.

Gianluca Callipo risponde a Michele Trematerra che lo ha duramente attaccato dopo l’esternazione del renziano sull’opportunità di allearsi con l’UDC proposta da Oliverio. Callipo si chiede se

 “è impensabile andare con chi ha sostenuto Scopelliti nel corso di questi anni. Dell’Udc, se non ricordo male, fanno parte l’attuale presidente del consiglio regionale, Francesco Talarico, e ben due assessori, Alfonso Dattolo e Michele Trematerra, quest’ultimo addirittura indagato per mafia”.

La risposta di Trematerra non s’è fatta attendere:

   “Gianluca Callipo, che ora mi coinvolge in una polemica stucchevole per via di un’indagine giudiziaria in contrasto con la mia storia politica e professionale sempre vissuta all’insegna della coerenza e della massima trasparenza, è lo stesso che venerdì sera – due giorni prima delle primarie del centrosinistra – mi ha telefonato (lui, non io!) per invitarmi a supportarlo in una disfida da cui è uscito sonoramente battuto?…

   …Qualcuno dovrebbe chiamare non Renzi, perché gli dia una schiarita sia sullo stato del dibattito politico nel Paese in cui vi è una positiva mobilità delle forze riformiste in vista di un riassetto politico ed istituzionale che sull’uso improprio del giustizialismo in politica, ma uno psichiatra. Perché è evidente che, insieme alle primarie, il sindaco di Pizzo ha perso anche la testa”…

L’assessore regionale all’agricoltura continua consigliando prudenza a Callipo

   “sull’uso i certe espressioni quando sono riferite a persone perbene come il sottoscritto, ma soprattutto anche un poco di coerenza. Prima di discutere di cose che non conosce, il giovanotto di Pizzo, farebbe bene ad informarsi, anzitutto sul percorso politico dell’UDC, che non è una forza nata ieri ma vanta forti e radicate tradizioni cattoliche e riformiste, e che, in Calabria soprattutto, ha sempre posto la questione, nuovamente attualissima, della governabilità e dell’efficienza della Regione.

   Si possono mai accettare lezioni d’integrità da parte di un sindaco che mentre annunciava di voler rinnovare la Regione (naturalmente senza mai spiegare come, dove e con quali obiettivi) non riusciva ad approvare neppure il bilancio del proprio comune rischiando addirittura l’incandidabilità?”

Non si fa attendere la risposta di Gianluca Callipo

   “L’assessore Trematerra è infuriato perché ho osato ricordare che è indagato per mafia, ma soprattutto perché ho detto che un accordo preelettorale tra Udc e Pd è impresentabile.

   Per parare il colpo dice che l’ho chiamato il venerdì prima delle primarie per cercare il suo sostegno.

   Una verità e una bugia.

   La verità è che l’ho effettivamente chiamato, ma la bugia è di quelle grosse: non ho mai cercato il suo sostegno.

   Lo chiamai per invitare lui e il suo partito ad astenersi dal partecipare attivamente alle primarie, visto che in quelle ore si facevano sempre più insistenti le voci di importanti esponenti dell’Udc che stavano facendo campagna elettorale, e non certo per me.

   Quindi gli chiesi di comportarsi correttamente, senza alterare con l’invio di truppe cammellate una consultazione che riguardava il centrosinistra e non certo il suo partito.

   Infine, per legittimare quello che sarebbe uno scandaloso accordo tra Udc e Pd in Calabria, Trematerra replica oggi dicendo che: “Il dibattito politico nel Paese prevede una positiva mobilità delle forze riformiste in vista di un riassetto politico ed istituzionale”. Complimenti e grazie dell’acuta analisi in puro politichese, ma i riassetti istituzionali di questo tipo non ci piacciono”.

Pubblicato in Calabria

Primarie PD concluse

Ecco in estrema sintesi e senza commenti i risultati

Amantea

Voti espressi                                   459

Voti per Oliverio                             277

Voti per Callipo                              164

Voti per Speranza                             15

Schede bianche                                  3

Sommano                                                                                          459

 

Campora San Giovanni

Voti espressi                                      330

Voti per Callipo                                 165

Voti per Oliverio                                161

Voti per Speranza                              1

Schede bianche                                  3

Sommano                                                                                          330

 

Totali voti                                          789

Oliverio                                             438

Callipo                                              329

Speranza                                           16

Bianche                                              6

Sommano                                                                                          789

Pubblicato in Primo Piano

Ricordate la poesia di Trilussa sulla Statistica?

La Statistica

Sai ched’è la statistica? È ’na cosa
che serve pe’ fa’ un conto in generale
de la gente che nasce, che sta male,
che more, che va in carcere e che sposa.
Ma pe’ me la statistica curiosa
è dove c’entra la percentuale,
pe’ via che, lì, la media è sempre eguale
puro co’ la persona bisognosa.
Me spiego: da li conti che se fanno
secondo le statistiche d’adesso
risurta che te tocca un pollo all’anno:
e, se nun entra ne le spese tue,
t’entra ne la statistica lo stesso
perché c’è un antro che ne magna due.

Mi è venuta in mente leggendo i sondaggi sulle regionali in Calabria

Secondo il sondaggio commissionato dal Pd ad Swg e realizzato tra il 12 ed il 16 settembre, il sindaco di Pizzo sarebbe primo al 40-44%, Oliverio secondo al 30-34% e Speranza terzo al 24-28%.

Si tratta di dati relativi coloro che hanno dichiarato di essere orientati ad andare a votare alle primarie con una probabilità maggiore del 50%.

La stessa domanda, rivolta ad una platea molto più piccola che dice di votare alle primarie con una probabilità superiore al 90%, il dato di Callipo resta invariato al 40-44%, mentre aumenta quello di Oliverio che passa al 33-37% e scende quello di. Speranza che si attesta al 21-25%.

Il sondaggio limitato agli tra elettori Pd vede Callipo otterrebbe al 45%, Oliverio al 30 e Speranza al 25

Il sondaggio,invece, riferito ai non elettori del PD vede Callipo al 40%, Oliverio al 34 e Speranza al 26 ( crescono i più noti) .

Ma ecco il grado di fiducia per i tre candidati

Tra gli intervistati che dicono di andare a votare alle primarie con una probabilità maggiore del 50%,

il 58% dice di conoscere Callipo e di questi il 52 di avere molta o abbastanza fiducia;

il 56% conosce Oliverio e di questi il 41 ha molta o abbastanza fiducia;

il 54% conosce Speranza e di questi il 45 ha molta o abbastanza fiducia.

Sembrerebbe cioè una gara già vinta per il entro sinistra

Ed invece il gradimento del partito in Calabria è sconfortante .

Sul PD nazionale il49 % dei calabresi ha espresso giudizi positivi (Coloro che manifestano fiducia nel Pd di Renzi sarebbero il 79% degli elettori di centrosinistra, il 32 di centrodestra, il 22 del M5S)

Sul PD regionale, invece, i calabresi hanno espresso un 78% di giudizi negativi mentre il 22% ha espresso pareri positivi.( Coloro che manifestano fiducia nel PD calabrese sarebbero il 35% degli elettori di centrosinistra, il 20 di centrodestra, l’8 del M5S)

Ed ecco perchè Trilussa.

Esiste la paura che il centrosinistra possa non vincere le regionali. Altro che!

Pubblicato in Calabria

La notizia è pochissimo diffusa.

Quasi riservata .

Non si capisce il perché di questo riserbo

Tanto più se si confrontata con la presenza di Mario Oliverio avvenuta sul lungomare di Amantea , di per sé fortemente frequentato, e seguita poi dal concerto dei Bee Geesl.

Callipo stasera avrà un incontro con i comitati a sostegno della sua candidatura.

La notizia quindi sarà stata riservata ai soli componenti questi comitati o pseudo tali.

In questo momento dalle ore 18.00 in avanti è a Camigliatello Silano , presso l’Hotel Tasso, per partecipare al convegno “Ambiente, tra emergenze e opportunità” alla presenza di Chiara Braga, Responsabile ambiente e territorio del Partito democratico.

Stasera ad Amantea avremo modo di conoscere Callipo, il suo programma di massima, i comitati che lo sostengono nella “patria” di Oliverio ed i relativi componenti

Dati e condizioni indispensabili agli uomini liberi della sinistra per valutare se votarlo e perché.

Appuntamento allora all’Hotel Mediterraneo Palace alle ore 21.00.

Pubblicato in Politica

Non scherziamo. Affatto. E’ una cosa seria. La Calabria, cioè la regione più povere d’Italia e tra le regioni più povere d’Europa, pagherà un altro vergognoso tributo alla politica.

Spenderà un milione d’euro pubblici per pagare le “primarie”.

Per fortuna che non ci sono anche le secondarie e le terziarie, diversamente spenderemmo almeno il triplo.

E tutto perché nei partiti c’è il caos

Nel PD bisognerà scegliere tra “almeno” tre candidati. Cioè tra :

Giannetto Speranza , sindaco di Lamezia terme, già Sel, oggi PD, politico di lungo corso del quale c’è da dire ben poco di male, ma forse anche di bene.

Gianluca Callipo, sindaco di Pizzo, di fatto il neonato della politica calabrese, politico dal volto pulito e dalla fedina penale immacolata vibonese, politico con la colpa di essere “nuovo” , “giovane”, “figlioccio” del “grande” Renzi che lo ha scelto proprio per il suo volto nuovo e pulito, per la sua storia ancora da scrivere.

Oliverio Mario presidente della provincia di Cosenza , navigatore di lungo corso, equilibrista ( vedi casa cantioniera a Campora SG) , con amici a destra ed a sinistra, famoso per il suo “acqua da bere!“, riferito al mare calabrese ( del quale stranamente nessuno parla!) e portatore del suo “Dio me l’ha dato e guai a chi me lo tocca!”, riferito in generale al potere e più in particolare al posto dio Governatore della calabria.

Più seria la posizione in Forza Italia che probabilmente avrà anche essa almeno 3 candidati

Vanda Ferro catanzarese già presidente della provincia di Catanzaro, unica donna in corsa per la carica di governatore, famosa soprattutto per il suo ciuffo ribelle e per la sua fedina immacolata.

Peppe Raffa reggino, presidente della provincia di Reggio Calabria, oltre Scopelliti, quello che ritiene che la sua sia : “una candidatura fortemente voluta dal territorio sul quale siamo radicati in maniera efficace e abbiamo un’amministrazione in carica molto motivata che crede nel progetto e aspetta solo il via libera di Berlusconi. Le ultime elezioni europee hanno dimostrato come Fi a Reggio sia in salute. Abbiamo ottenuto il 23% nonostante Ncd avesse candidato Giuseppe Scopelliti. Un risultato che ha dato molto entusiasmo come dimostrato dai comitati che sono nati spontaneamente a sostegno della mia candidatura”.

Giacomino Mancini, cosentino, assessore regionale in carica, politico dal nome antico che viene posto ( o si pone) coraggiosamente e drammaticamente a confronto con il panzer Oliverio.

L’NCD ed il resto delle compagini politiche calabresi non hanno necessità( ed hanno anche paura) di fare le primarie. Lì è tutto già deciso.

Insomma l’ambitissima poltrona di governatore della Calabria , quella degli intoccabili, ( chi ricorda un governatore inquisito durante la sua carica?), è contesa :

-da due sindaci

-da tre presidenti di provincia

-da un assessore regionale

Potremmo dire che si tratta dell’effetto della chiusura delle province? Forse si!

5 uomini ed una sola donna! Sarà un caso?

1 reggino

1 vibonese

2 cosentini

2 catanzaresi

Chi vincerà? Difficile ipotizzarlo.

Chi perderà? Sicuramente la Calabria che continuerà a restare disperatamente ultima. A meno che , cosa difficilissima , inusuale ed improbabile , il calabrese medio non si incazza e manda tutta la politica a mare , rompendo la solita solfa dei grandi poteri ( tutti, nessuno escluso) che determinano le elezioni, prima, e condizionano il governo regionale, dopo!

Pubblicato in Calabria

Questo è il comunicato del PD nazionale Area Renzi:

“La riunione di ieri, giovedì 24 luglio, presso la sede nazionale del Pd, alla presenza del vicesegretario nazionale del pd Lorenzo Guerini, del segretario regionale del pd calabrese, Ernesto Magorno, del sottosegretario sen Marco Minniti, di parlamentari, consiglieri regionali e dirigenti del pd calabrese, ha preso atto, con forte rammarico, dell'insuccesso della candidatura dell' avvocato Massimo Canale alle primarie per la presidenza della Regione Calabria.

Candidatura unitaria, forte e vera, proposta dai vertici del pd calabrese e condivisa dal vicesegretario nazionale Lorenzo Guerini che l'ha fortemente sostenuta fino all'ultimo momento.

La candidatura è stata poi condivisa da altre aree della minoranza pd, ma respinta dalla parte dell'ex area-Cuperlo che sostiene la candidatura di Mario Oliverio.

La candidatura unitaria di Massimo Canale avrebbe potuto rappresentare un momento di straordinaria unità e compattezza del pd calabrese, secondo gli auspici della segreteria nazionale del partito.

Preso atto di tutto ciò, e ringraziato l'avv. Canale per la disponibilità e la sensibilità dimostrate, è stato deciso di convergere sul sindaco di Pizzo Calabro, Gianluca Callipo, quale candidato alle primarie del centro-sinistra per la presidenza della regione.

Si tratta di una scelta giovane e di fortissimo rinnovamento, capace di dare vita ad una vera e propria svolta generazionale, programmatica e culturale, come mai si era visto prima in Calabria.

Pd- Area Renzi Calabria .”

NdR. Vi chiederete perché parliamo di due Calabrie, vero? Stiamo ricordando la Calabria Citra flumen Nhetum e di Calabria Ultra flumen Nhetum.

Sotto il dominio francese la Calabria citra era suddivisa nei seguenti distretti:

E guada un po’ tutto il resto era la Calabria ulteriore.

Anche oggi sotto il dominio renziano la calabria ha due potenziali governatori simbolo di due distinte Calabrie

La calabria della montagna l’uno e la calabria del mare l’altro

La calabria del caciocavallo il primo e la calabria del tonno il secondo

La calabria stanziale l’uno e la calabria del viaggio e dell’avventura l’altro

La calabria del passato il primo e la calabria del futuro il secondo

Ma forse non è così; forse sono soltanto due facce del potere.

Però una forte differenza c’è .

Il primo ha già la sua corte i suoi vassalli, i valvassori, i valvassini ed al di sotto tutti noi gli schiavi a lavorare e produrre.

Il secondo ancora no e non sappiamo se li vuole

W la Calabria libera e democratica.

Pubblicato in Calabria
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