Sala gremita e ospiti addirittura in piedi alla presentazione del libro “POPOLI DEL MARE” di Oreste Kessel Pace a Roccella Jonica.
La città jonica, già rinomato centro culturale grazie a manifestazioni di livello internazionale, ha ospitato Kessel sul lungomare, nella sede della Lega Navale Italiana, dove l’autore è stato oggetto di emeriti apprezzamenti e lunghi applausi.
L’incontro è stato organizzato dall’ArcheoClub di Locri, il cui presidente, il dott. Nicola Monteleone (a sua volta impegnato negli studi classici) ha fortemente voluto lo scrittore e studioso di Civiltà Antiche, dirigendo la serata.
All’organizzazione della presentazione, hanno contribuito intensamente anche il Circolo di lettura ARAS ed il Comune di Roccella Jonica.
Apprezzato ormai non solo in Calabria ed in Italia, Oreste Kessel Pace ha già riempito molte sale calabresi con le sue undici pubblicazioni; ma anche prestigiosi siti come il Salone Internazionale del Libro di Torino.
Si è parlato di civiltà pre-italiche e di popoli ancestrali. Di antenati calabresi di oltre 3000 anni fa ma anche delle informazioni che ci rivela il nostro DNA rispetto alle Civiltà Antiche. Letture di antichi papiri, tavolette sumere e testi accadici.
Momenti unici, inediti, che difficilmente potranno essere ripetuti.
La relazione di Oreste Kessel Pace è durata quasi due ore, accompagnata con proiezioni di siti, documenti e reperti archeologici internazionali e calabresi, che hanno appassionato i presenti e ricoperti lo studioso di omaggi verbali.
Con oltre cento immagini, tabelle e traduzioni di antichi papiri, tavolette, steli e menhir di civiltà antiche come quella Egizia, Ittita e Sumera il volume POPOLI DEL MARE di O. Kessel P. indaga sulla confederazione di civiltà che dalla odierna Italia hanno invaso il bacino del Mediterraneo inferiore a partire dal terzo millennio a.C. Il libro ha avuto un successo importante non solo in Italia, con due edizioni in quattro mesi e riconoscimenti prestigiosi persino in Sardegna, con il “Premio Internazionale Popoli del Mare” dedicato alle opere sullo studio delle Civiltà Antiche e vanta l’introduzione del dottor Leonardo Melis (tra i massimi studiosi mondiali sui Popoli del Mare o Pelasgi).
Con ben tre premi alla carriera ed i più importanti riconoscimenti letterari della Regione, Oreste Kessel Pace ha alle spalle oltre 30 libri scritti di cui ben 11 pubblicati, presentati e venduti non solo in Italia, come S. ELIA JUNIORE, ARTEMIDE, SCILLA (due edizioni), RHEGION, MYTHOS e SAN ROCCO (due edizioni) venduti anche all’estero. Oltre vent’anni di impegno culturale e storico scientifico, organizzatore di Simposi Internazionali sulle Civiltà Antiche e membro di Comitati di Studio e Movimenti per il recupero di Aree Archeologiche.
Oreste Kessel Pace è considerato tra i più importanti autori calabresi viventi e menzionato tra gli “uomini illustri” della città di Palmi.
Il libro, dunque, traccia la storia della coalizione di civiltà (di origine anatolica e indoeuropea precedente al III millennio e stanziatasi anche nei territori dell’attuale Europa) che, per una serie motivi di ordine naturale e sociale, invadono il Medio Oriente, entrando in collisione con i grandi imperi (ad esempio gli Egizi) e provocando sia la scomparsa di alcuni di essi, sia il decadimento e la rinascita con nuove caratteristiche di nuovi popoli (ad esempio i Fenici). Imperi perduti. Battaglie impressionanti. Eventi epocali. Antiche religioni. Guerrieri e migrazioni di popoli. Distruzioni di interi regni. Eroi. Miti scomparsi e dimenticati. La storia non solo del Mediterraneo ma soprattutto della Calabria, di Popoli dimenticati che vissero per migliaia di anni proprio nella punta dello Stivale.
Molte le domande e gli interventi dal pubblico e immensa soddisfazione hanno espresso gli organizzatori, per l’ottima riuscita dell’evento.
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Oreste Kessel Pace, è un prolifico autore con quasi 30 romanzi, 60 racconti e poi centinaia di poesie a sfondo storico-mitologico, saggi e opere letterarie varie.
Alcuni giorni fa a Siderno Kessel ha presentato il suo ultimo lavoro “POPOLI DEL MARE”.
“Con le sue oltre cento pagine, 97 immagini, in carta patinata palatina elegante, il libro “POPOLI DEL MARE” (due edizioni in 4 mesi) presentato a SIDERNO contiene le preziose traduzioni di steli, papiri e altri reperti di faraoni come Ramses, traduzioni di tavolette sumere, ittite e altri reperti archeologici che hanno scritto la storia dell’Uomo.
Imperi perduti. Battaglie impressionanti. Eventi epocali. Antiche religioni. Guerrieri e migrazioni di popoli. Distruzioni di interi regni. Eroi. Miti scomparsi e dimenticati.
A partire dal IV millennio a.C. una coalizione di popoli provenienti dalla attuale sud Italia (di origine forse anatolica e indoeuropea stanziatasi nei millenni precedenti) per una serie motivi di ordine naturale e sociale, invadono praticamente tutti i territori (isole comprese) del mondo conosciuto e, soprattutto, il bacino centrale del Mediterraneo. Entrano, ovviamente, in collisione con i grandi imperi (ad esempio gli Egizi) e provocano sia la scomparsa di alcuni di essi, sia il decadimento e la rinascita di nuove civiltà con nuove caratteristiche antropologiche (ad esempio i Fenici)”.
Ecco cosa ha detto Kessel:
“Siamo fatti di mare, amici miei. Di mare!
Il nostro sangue ha la salsedine. Proprio così.
Siamo Civiltà del Mare, POPOLI DEL MARE.
Lo sono stati i nostri antenati e lo siamo noi, oggi.
Il mare riflette il nostro essere uomini fin nel profondo della nostra intimità sociale.
Ci specchiamo in esso! La nostra immagine è quella dell’Umanità moderna.
Non ci sono segreti. Non ci sono misteri. Solo e soltanto NOI: con i nostri errori e le nostre vittorie. Il mare riflette la vita e la morte.
Non perché fanno parte dell’esistenza ma per il semplice fatto che, a volte, siamo noi a scegliere. Se provochiamo dolore nel nostro territorio e chiediamo aiuto al mare per spostarci in un altro, porteremo con noi il riflesso del dolore e faremo del male anche negli altri territori.
Perché il mare non divide, non separa, non allontana, non lava le coscienze: le riflette e le conserva. Se uccidiamo le donne nel nostro mondo, lo faremo anche negli altri.
Se siamo degli ignoranti che praticano la guerra nel nostro stato, faremo la guerra anche negli altri stati. Se massacriamo i bambini qui, lo faremo anche al di là del mare.
Il mio libro dimostra che già 6 millenni or sono si commettevano molti errori ed il mare li amplificava.
Ma attenzione: oggi esiste il male e la morte provocata dall’Uomo perché non abbiamo capito niente dai libri di storia. Tutto qui.
Con un punto in più a nostro sfavore: oggi non lo facciamo per sopravvivere (come quasi sempre accadeva tra le civiltà più antiche) ma per motivi politici, economici, di fanatismo religioso ed altre ignoranze varie.
Lo scopo più importante di fare ricerca e scrivere la storia, risiede nel capire gli errori del passato per correggere il presente e generare un futuro migliore.”
Mi immagino su un terrazzo del centro storico in faccia al mare a leggere questo libro di cui nessuno dovrebbe privarsi! Magari prestato dalla nostra biblioteca civica appena sarà riaperta, se sarà riaperta.
Giuseppe Marchese
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