Agenpress. Un pericoloso ipocrita, così dovrebbe essere definito nella realtà il Presidente Conte che viene oggi osannato quasi fosse un padre della patria, dopo aver invece sottoscritto immonde porcate – se non veri e propri crimini (cosa è il caso Diciotti se non un sequestro di persona?) – delle quali, nel proprio ruolo, è stato il primo responsabile.
Presidente Conte, il #MinistrodellaMalaVita Salvini sedeva al suo fianco e lei non ha impedito quanto accaduto nell’ultimo anno: non lo ha forse fatto per quella stessa ambizione personale che addebita al suo collega di governo?
Sarà ricordato per questo e per niente altro.
Suggeriamo a Saviano di candidarsi alle prossime elezioni politiche italiane e se possibile alle prossime elezioni politiche europee.
Od almeno di candidarsi a Presidente della repubblica italiana.
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Il latitante, il terrorista e il pluricondannato Cesare Battisti è stato arrestato.
La caccia è durata 37 anni.
Finalmente una bella notizia arriva dalla Bolivia dove il Battisti si era rifugiato.
Una bellissima notizia che aspettavamo da anni.
Il latitante numero uno in Italia è stato arrestato dopo la fuga dal Brasile che è durata poche settimane.
Ora non potrà più fuggire.
Certamente sarà estradato in Italia entro metà della prossima settimana ma prima dovrà passare dal Brasile.
Adesso, me lo auguro di cuore, spero non ci sarà più nessuno disposto a difenderlo e a proteggerlo come hanno fatto fino ad ora alcuni cantanti, alcuni politici, alcuni intellettuali dei miei stivali. I comunisti, però, non ci stanno.
L’arresto di Battisti è propaganda, Battisti è vittima di leggi ingiuste.
E i quattro morti che ha sulla coscienza?
Quelli li hanno dimenticati o forse ritengono che ammazzare sia una cosa giusta?
Se fossero loro al Governo Battisti lo avrebbero amnistiato perché i fatti contestati si riferiscono agli anni di piombo e a fatti di oltre trenta anni fa.
I suoi giorni liberi sono finiti e speriamo dovrò trascorrere il resto della sua vita nelle patrie galere
Già un aereo dell’Aeronautica Militare Italiana è partito per il Brasile per portarlo in Italia.
Al momento dell’arresto indossava baffi e barba finti e si è limitato a svelare la sua identità senza opporre resistenza.
Finalmente giustizia è stata fatta, così esultano il Governo Italiano e i parlamentari della maggioranza.
Resta solo la rabbia che abbiamo dovuto aspettare decenni per vederlo in galera.
La svolta è arrivata con l’elezione alla Presidenza del Brasile di Jair Bolsonero che aveva promesso all’Italia che ci avrebbe restituito Battisti.
Grazie, signor Presidente del Brasile.
L’Italia vi sarà riconoscente.
E’ lunga, molto lunga la latitanza e la storia di questo terrorista assassino condannato in Italia a quattro ergastoli.
Fugge dal carcere italiano il 4 ottobre 1981 e si rifugia in Francia dove il Governo francese gli concede ospitalità e immunità.
Da quel lontano 1981 divenne uccel di bosco protetto prima dalla Francia, poi dal Messico e infine dal Brasile di Lula.
Queste nazioni, amiche del terrorista assassino, varie volte hanno negato la sua estradizione in Italia.
Ora è finita la sua latitanza.
NdR Saviano e Vauro ora , come hanno fatto , interverranno in sua difesa?
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Perché mai qualcuno non voleva che Sandro Ruotolo parlasse con Nicola Gaetano, al punto da schiaffeggiare Paolo Orofino mentre Ruotolo intervistava l’avvocato ? Chi si voleva intimidire?
E’un retro pensiero? Forse. Ricordate la buonanima quando insegnava che….
Infatti, abbiamo nelle orecchie le parole di Gaetano riportate dal Corriere della Calabria nel numero 143 in edicola fino al 27 marzo ("L'uomo nero", di Pablo Petrasso), e da acquistare subito prima che finisca.
«Io ho paura a parlare, perché ho quattro bambini. E all’Asp ho fatto soltanto il mio dovere, fino in fondo» dice l’avvocato paolano. Fino in fondo, senza riserve, senza remore, ma anche senza paura di ritorsioni, nell’interesse della verità, della giustizia , del popolo calabrese.
Paura di chi?
Per che cosa, se ha fatto soltanto il proprio dovere?.
Sembra un invito a capire, come se riuscendoci si sarebbe in grado di sciogliere tutti i dubbi che coprono questa vicenda di nerofumo, di ombre, avvolgendola in una foschia da smog che taglia, insieme al respiro, anche la mente , che nasconde le verità ed i pupari .
Qualcosa di terribilmente pericoloso, qualcosa che coinvolge uno o più innominati, qualcosa che può far scoprire vicende che è bene restino nascoste. Ma nell’interesse di chi non è dato e forse bene sapere?
Lo dicono anche le altre parole di Gaetano quando, pur non volendo parlare dell’inchiesta, ricorda «ma mi faccia ripetere una cosa che ha scritto Roberto Saviano: “In Calabria la realtà non è mai come sembra”».
La Calabria dei Pupari e delle marionette.
La Calabria dei poteri occulti e dei compromessi indicibili.
La Calabria dove la ‘ndrangheta “condivide” e resta senza risposta la solita domanda: “ Con chi?” Una domanda alla quale non si da risposta, forse non si vuole dare risposta, forse non si deve dare risposta!
La Calabria dove, ogni tanto, si sceglie un capro espiatorio che distrae la pubblica opinione dai veri problemi, che fa parlare il popolino e tranquillizza i pupari.
La Calabria dove gli eroi diventano antieroi e viceversa.
Quella Calabria dove impera Giano bifronte, dove le verità sono doppie, dove la sinistra finisce dentro la destra e la destra nasce dentro la sinistra.
La Calabria dei due mari e delle due verità.
La Calabria dove può ben dire che il sole nasce dal mare e tramonta nel mare e nessuno ti può smentire.
La Calabria dove quando va bene beviamo acqua clorata senza saperlo, dove paghiamo cara l’acqua salata che beviamo, dove fino al 68 % dell’acqua viene persa dalla rete ma nessuno può contestare la inefficienza dei comuni.
La Calabria dove i comuni regolamentano contrariamente alle leggi , cioè utilizzano proprie leggi e le cambiano ad ogni piè sospinto, a seconda degli interessi da soddisfare.
La Calabria dove non esiste quasi mai il voto di scambio , ma tutti scambiano voti per posti, per incarichi, per utilità economiche.
Nella foto Nicola Gaetano con Sandro Ruotolo (di spalle)
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