Perché mai qualcuno non voleva che Sandro Ruotolo parlasse con Nicola Gaetano, al punto da schiaffeggiare Paolo Orofino mentre Ruotolo intervistava l’avvocato ? Chi si voleva intimidire?
E’un retro pensiero? Forse. Ricordate la buonanima quando insegnava che….
Infatti, abbiamo nelle orecchie le parole di Gaetano riportate dal Corriere della Calabria nel numero 143 in edicola fino al 27 marzo ("L'uomo nero", di Pablo Petrasso), e da acquistare subito prima che finisca.
«Io ho paura a parlare, perché ho quattro bambini. E all’Asp ho fatto soltanto il mio dovere, fino in fondo» dice l’avvocato paolano. Fino in fondo, senza riserve, senza remore, ma anche senza paura di ritorsioni, nell’interesse della verità, della giustizia , del popolo calabrese.
Paura di chi?
Per che cosa, se ha fatto soltanto il proprio dovere?.
Sembra un invito a capire, come se riuscendoci si sarebbe in grado di sciogliere tutti i dubbi che coprono questa vicenda di nerofumo, di ombre, avvolgendola in una foschia da smog che taglia, insieme al respiro, anche la mente , che nasconde le verità ed i pupari .
Qualcosa di terribilmente pericoloso, qualcosa che coinvolge uno o più innominati, qualcosa che può far scoprire vicende che è bene restino nascoste. Ma nell’interesse di chi non è dato e forse bene sapere?
Lo dicono anche le altre parole di Gaetano quando, pur non volendo parlare dell’inchiesta, ricorda «ma mi faccia ripetere una cosa che ha scritto Roberto Saviano: “In Calabria la realtà non è mai come sembra”».
La Calabria dei Pupari e delle marionette.
La Calabria dei poteri occulti e dei compromessi indicibili.
La Calabria dove la ‘ndrangheta “condivide” e resta senza risposta la solita domanda: “ Con chi?” Una domanda alla quale non si da risposta, forse non si vuole dare risposta, forse non si deve dare risposta!
La Calabria dove, ogni tanto, si sceglie un capro espiatorio che distrae la pubblica opinione dai veri problemi, che fa parlare il popolino e tranquillizza i pupari.
La Calabria dove gli eroi diventano antieroi e viceversa.
Quella Calabria dove impera Giano bifronte, dove le verità sono doppie, dove la sinistra finisce dentro la destra e la destra nasce dentro la sinistra.
La Calabria dei due mari e delle due verità.
La Calabria dove può ben dire che il sole nasce dal mare e tramonta nel mare e nessuno ti può smentire.
La Calabria dove quando va bene beviamo acqua clorata senza saperlo, dove paghiamo cara l’acqua salata che beviamo, dove fino al 68 % dell’acqua viene persa dalla rete ma nessuno può contestare la inefficienza dei comuni.
La Calabria dove i comuni regolamentano contrariamente alle leggi , cioè utilizzano proprie leggi e le cambiano ad ogni piè sospinto, a seconda degli interessi da soddisfare.
La Calabria dove non esiste quasi mai il voto di scambio , ma tutti scambiano voti per posti, per incarichi, per utilità economiche.
Nella foto Nicola Gaetano con Sandro Ruotolo (di spalle)