La tradizione continua.
La tradizione delle decorazioni floreali sembra sia nata a Roma nella prima metà del XVII secolo
Benedetto Drei, responsabile della floreria vaticana ed il figlio Pietro, ebbero l’idea di creare quadri nella basilica vaticana usando “ fuori frondati e minuzzati ad emulazione delle opere del mosaico” in occasione della festa dei santi Pietro e Paolo il 29 giugno 1625.
Nessuno pensava che questa brillante idea avrebbe superato secoli di vita e si sarebbe diffusa in tutta Italia.
E così’ oggi, la ben più piccola ma fortemente vitale Campora San Giovanni unisce il proprio nome a quelli ben più nomati di Bolsena, Assisi, Spello, San gemini, Noto, Pescasseroli, Subiaco, Chieti, Diano marina, Casamari, Alatri, Sora e diversi altri.
Il grande piazzale antistante la nuova chiesa di San Francesco di Paola si abbellisce di splendidi decori.
Ragazzi e ragazze lavorano per giorni ad abbellire la giù splendida piazza in onore del Corpus Domini e della loro stessa frazione.
Ragazzi che poi scompaiono nell’anonimato ma che restano fortemente nella memoria e nel cuore di chi ha la gioia divedere il loro lavoro.
Impossibile non cogliere l’occasione per ringraziarli ed invitarli a continuare in quello che è un vivo gesto d’amore per la propria cittadina.
Un gesto d’amore che manca in Amantea e che rende prima la frazione di Campora ancora una volta.
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Campora San Giovanni
Una lunga ricerca fatta da tanti dell’azione Cattolica della Parrocchia di San Francesco nella frazione Campora san Giovanni.
Una attuazione ancora più impegnativa
Ragazze e ragazzi( anche quelli meno giovani, ci sembra giusto chiamarli ragazzi per l’impegno e la gioiosa emozione posta in questa vicenda) hanno cominciato presto stamattina. Erano appena le 6.15 quando hanno cominciato a definire le sagome. Poi la pioggia li ha fermato ed ha anche lavato tutto. Non una sola ma più volte.
Ma poi tutto è andato bene ed alla fine di un defatigante ed impegnativo lavorio ecco il risultato che appaga
Una prima splendida in fiorata davanti alla porta della chiesa, un omaggio alla bellezza, al colore, un altro esempio di una comunità che si prova ogni giorno nel suo muovere verso il domani.
Quello che ci sembra giusto, corretto, necessario, indispensabile cogliere e che vogliamo comunicare è che, secondo la nostra visione della comunità camporese, siamo di fronte ad un altro esempio di una frazione che mostra a se stessa ed agli altri il senso della unità, della collaborazione, dell’orgoglio di appartenersi.
Che poi la colla lo strumento della volontà e del bisogno del popolo sia, come in questo caso, la festa del Corpus Domini e l’azione Cattolica , o l’autonomia della scuola, o l’autonomia delle scelte per un futuro migliore, poco importa.
I fiori, il colore, il loro uso sono solo un modo di conoscersi e di mostrarsi.
E che poi gli amici di campora ieri si siamo mostrati orgogliosi del loro fare è solo il lato del loro essere comunità.
E per tutti gli altri un esempio
Ad maiora.
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Cronaca