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FABIO PORCOLa nomina è del presidente Cesa. Graziano: «Ripartiamo da un territorio dove l’UDC è forza trainante»COSENZA – Lunedì 7 Settembre 2020 – Diventa sempre più grande la famiglia dell’Unione di Centro in Calabria. Stamani, infatti, il segretario nazionale Lorenzo Cesa, sentiti i vertici regionali del partito, ha inteso conferire il nuovo incarico di commissario territoriale per il comune di Belmonte calabro a Fabio Porco. Un primo step che porterà alla costituzione, nei prossimi giorni, del nuovo coordinamento cvico nel comune in cui l’UDC in occasione delle ultime consultazioni regionali, con il 16%, ha ottenuto una delle percentuali più alte in termini di voto nell’intero territorio calabrese, risultando tra l’altro il primo partito.quanto fa sapere il Presidente del Gruppo UDC in Consiglio regionale, Giuseppe Graziano, commentando con soddisfazione l’avvio del nuovo percorso politico nel comune tirrenico.«Parte una nuova sfida – dice Graziano – in un comune che ha dimostrato tantissima vicinanza alla linea politica dell’Unione di Centro. Una realtà in cui alle scorse regionali siamo riusciti ad ottenere il più alto numero di voti piazzandoci come primo partito della coalizione di centro destra e più in generale rispetto a tutte le altre liste che partecipavano alla competizione. Questo significa che qui a Belmonte ci sono basi solide e radici profonde su cui avviare un nuovo percorso di militanza, di programmazione e partecipazione. Da presidente del gruppo UDC a Palazzo Campanella sarò la voce di riferimento di Belmonte calabro in Consiglio regionale e sarò presente e attivo nelle dinamiche della base del partito coinvolgendo, nell’auspicabile cammino di partecipazione e cittadinanza attiva che vorranno avviare i sostenitori, quanto più possibile anche la Governatrice, Jole Santelli. Siamo una forza conservatrice ma profondamente riformatrice ed è per questo che facciamo leva sulle nuove generazioni. Non è un caso che la base del partito abbia indicato quale nuovo commissario cittadino Fabio Porco: 27 anni, un giovane professionista dalle belle speranze che sicuramente metterà in campo tanta voglia e dinamismo per continuare a far crescere a Belmonte e sul territorio del basso tirreno cosentino questa grande famiglia politica».

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incidente belmonte


Drammatico incidente stradale poco prima dell'alba che ha visto un giovane Calabrese che ha perso il controllo del proprio veicolo ed è uscito di strada lungo la statale tirrenica inferiore nel Comune di Belmonte Calabro.

 

Molto probabilmente l'incidente sarebbe dovuto ad un colpo di sonno.

Sono intervenuti i Carabinieri Paola ed il soccorso stradale.

 

Fortunatamente solo grandi danni al mezzo, a dire la verità andato completamente distrutto, un audi Q5 e molto spavento per il conducente, miracolosamente rimasto illeso. 

Tutto è accaduto poco prima delle 5 del mattino.

 

Il giovane era al volante di una Audi Q5 quando, probabilmente a causa di un colpo di sonno, ha perso il controllo del veicolo finendo fuoristrada, contro il guard rail.

E' stato subito dato l'allarme e sul posto sono intervenuti i carabinieri del Nucleo Operativo e Radiomobile di Paola insieme all'ambulanza inviata sul posto dal 118. 

 

Ringraziamo “Salvatore” nostro corrispondente da Belmonte Calabro per le foto e le news.

 

 

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acqua aslA Santa Maria ed pressoché nell'intera zona Amantea Sud i cittadini continuano a lamentare la carenza idrica dell'acqua a partire già dalle prima ore mattutine difatti l'erogazione dell'acqua potabile avviene a singhiozzo.

Nella giornata di ieri abbiamo, addirittura, visto l'autobotte del Comune di Belmonte Calabro rifornire di acqua potabile la ASL di Amantea, al fine di garantire, anche per la giornata di oggi, il servizio di dialisi e tutte le prestazioni mediche e ambulatoriali previste.

Il Comune di Amantea però rassicura che il flusso idrico è stato regolarmente ripristinato da subito. 

O meglio, è tornata a parola viste le numerose telefonate in redazione di cittadini inferociti per la continua carenza idrica che ha fatto ritornare la città indietro di un decennio.

Due le probabili motivazioni di questa carenza idrica, sicuramente l'effetto coronavirus ha incentivato una agricoltura spicciola, quella del proprio orto, questo ha fatto sì che molti nostri concittadini abbiano ri-coltivato il proprio piccolo pezzo di terreno che necessita costantemente di acqua;

La seconda motivazione potrebbe essere una riduzione di portata idrica da parte della Sorical per scarsità nei serbatoi idrici nell'intera Regione Calabria.

Si spera nelle prossime ore e nei prossimi giorni in una pronta risoluzione definitiva del problema, anche se ancora non siamo nemmeno nel pieno dell'estate.

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belmonte2020Ci hanno inviato una lettera aperta di un cittadino di Belmonte Calabro alla popolazione, di cui vogliamo rendervi partecipi.

"Buonasera amici. In qualità di cittadino di Belmonte Calabro e di amante del mare e dell'ambiente, vorrei condividere con voi una campagna di sensibilizzazione di buone pratiche ambientali, che poi altro non sono che buone pratiche di senso civico e di civiltà.

Qualcuno si chiederà perché oggi. 

Ciò che mi ha spinto a sensibilizzare tutti voi, nel caso che mi appresto a descrivere, è lo SCEMPIO AMBIENTALE (soltanto così può essere definito, e ne capirete il perché) nel quale mi sono imbattuto nel tardo pomeriggio odierno sulla battigia antistante il lungomare Sud di Belmonte. Non vorrei dilungarmi più di tanto, ma una piccola PREMESSA sulle tematiche ambientali è d'obbligo:

1. Il fenomeno dell'abbandono dei rifiuti negli ultimi anni è in aumento esponenziale e concerne in modo indiscriminato rifiuti di vario genere e natura, che vengono "RILASCIATI" in ambienti urbani e rurali. 

A tal proposito, la norma, art. 192 "divieto di abbandono" Dlgs. 152/2006, vieta l'abbandono incontrollato di rifiuti sul suolo, nel suolo e nelle acque superficiali. 

La violazione a tale disposizione è punita con la SANZIONE AMMINISTRATIVA PECUNIARIA da trecento a tremila euro.

2. Gli studiosi dell'Università della Carolina del Nord hanno svelato il perché le tartarughe confondono gli odori della plastica con quello del cibo. 

Questa scoperta è importante perché è la prima dimostrazione che l'odore delle plastiche in mare fa sì che le tartarughe le mangino. 

Ed in effetti, è facile trovare carcasse di tartaruga "caretta- caretta", spiaggiate sulle nostre battigie (non ultima è quella ritrovata propria sulla spiaggia del nostro comune il mese addietro) con il sistema digerente completamente bloccato perché hanno mangiato materie plastiche.

Veniamo al dunque. Dopo circa due mesi di quarantena, io e mio figlio decidiamo di fare una passeggiata sulla battigia che avremmo dovuto trovare assolutamente salubre. In realtà, le foto sono eloquenti, ho trovato un breve tratto di spiaggia cosparso di rifiuti di vario genere, tra i quali plastiche, bigattini, fili da pesca, ami, bottiglie di plastica e di vetro, rifiuti organici con relativo scontrino annesso.

Ora, il presupposto principale non è "il mare non ha proprietari, NON E' DI NESSUNO, per cui faccio ciò che voglio, NO! Ai cari ospiti del nostro paese (è facile capire che non si tratta di Belmontesi) ricordo che il mare, la battigia... sono di TUTTI; essi sono beni dello Stato e pertanto tutelati da esso.

Vorrei ricordare ai nostri ospiti che, come citato in premessa, le plastiche che VOI avete DOLOSAMENTE lasciato potrebbero finire in mare diventando CIBO per le tartarughe. Andrò domani mattina a ripulire, non essendo oggi munito di guanti monouso.

Infine, invito i miei concittadini, qualora fossero testimoni di abbandoni indiscriminati di rifiuti da parte di chiunque, a sensibilizzare gli stessi autori a ripulire, eventualmente segnalandone, qualora ciò non avvenisse, l'abuso alle autorità preposte (me compreso).

IL MARE E' VITA: PRETENDIAMO CHE VENGA RISPETTATO DA TUTTI!"

Ndr.

Un plauso a questo cittadino belmontese amante della propria terra e rispettoso dell'ambiente, ci uniamo anche noi assieme a lui in questo grido dell'allarme rivolto a colori quali abbandonano i propri rifiuti sulla spiaggia, nei fiumi e per strada, sperando che qualche vigile urbano di Amantea o di Belmonte Calabro possa finalmente verbalizzare qualcuno.

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coronavirus 0020È stata una mattina intensa di telefonate e messaggi tra la nostra redazione e le autorità competenti di Belmonte Calabro.

Era circolata la voce, mai confermata, come mai smentita, di un caso positivo nel Comune di Belmonte Calabro, presso una residenza sanitaria.

L'indiscrezione circolata in città, era di un anziano risultato positivio al coronavirus covid-19, ma al momento si attendono solo smentite ufficiali, speriamo.

Le visite mediche comunque proseguono in tutti i presidi sanitari nella nostra provincia, con un rapporto che viene tempestivamente inviato a tutte le Asl di competenza.

Il monitoraggio delle condizioni delle persone sotto protezione, è fondamentale per garantire cure immediate qualora dovessero emergere dei sintomi collegabili in qualche modo al coronavirus. 

L'aggressività del coronavirus nei confronti dei soggetti anziani, e con problemi respiratori, ha blindato decine di case di riposo di tutta la provincia di Cosenza. 

Strutture che complessivamente ospitano circa un migliaio di persone. 

Sospese le visite, quasi ovunque, obbligo del controllo della temperatura per il personale che si reca al lavoro, controlli medico sanitari più stretti per tutti.

Una situazione difficile che vede ogni giorno le ambulanze pubbliche con assistenze mobilitate per trasporti di pazienti che accusano improvvise criticità. 

E’ una prima linea invisibile, ma tremendamente reale, nella battaglia contro il virus.

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inci 01Ignote le ragioni dell'incidente L'auto condotta da una giovane signora Amanteana è sbandata andando a sbattere sulla parete della galleria dal lato opposto al senso di marcia. Sul posto il collaboratore Luca Guzzo. Si diceva immediati i soccorsi. Tra essi i.vigili del fuoco per estrarre dall'auto la giovane infortunata, il 118 e l'ANAS. Da pochi minuti sul posto anche la eliambulanza. Totalmente bloccato il traffico nord,-,sud. Seguono aggiornamenti

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scuola sicuraSono iniziati un po su tutta la costa, ed un po in tutta la provincia di cosenza, i sopralluoghi per la sicurezza strutturale di numerosi edifici scolastici; dall’infanzia alla primaria alla secondaria di primo grado, ogni ente comunale, supportato dall’istituzione scolastica di competenza, e viceversa, sta verificando ed ha verificato staticità e resistenza dei vari istituti. Anche la scuola di Belmonte con i suoi plessi, non sfugge alla regola ed ai controlli. Quest’anno in particolar modo un’indagine su 75 edifici scolastici di 10 regioni non hanno però confortato come si sperava, anzi. Valle d’Aosta, (6), Piemonte (1), Veneto (2), Lazio (2), Abruzzo (8), Campania (23), Basilicata (4), Calabria (11), Sicilia (11), Sardegna (7), tramite la lettura di informazioni e fonti ufficiali hanno fornito dati a dir poco deludenti: più di una scuola su quattro presenta uno stato di manutenzione del tutto inadeguato.  L’87% dei RSPP (Responsabile del Servizio di Protezione e Prevenzione) o dei Dirigenti ha chiesto interventi manutentivi all’ente proprietario, ma in due casi su cinque non è stato effettuato alcun intervento. Solo nel 14% dei casi è stato effettuato con molto ritardo e nel 22% tempestivamente. Una scuola su quattro ha chiesto interventi di tipo strutturale, che nel 80% dei casi non sono stati effettuati dall’Ente locale. Ma gli enti locali hanno mai avuto realmente a cuore le sorti degli istituti scolastici? A pensarci verrebbe da ridere. Una recente tabella Istat fotografa la preoccupante situazione: aule in cattive condizioni, palestre assenti in più di una scuola su quattro a volte utilizzate da terzi incuranti di tutelarne aspetto e decoro un terzo dei cortili usati come parcheggio di ogni sorta di mezzo e quasi un quarto invaso da rifiuti o ingombri; un bagno su due senza carta igienica, non idonei dove attrezzature e logistica per disabili restano miraggi. E non parliamo  di rischio sismico: il 60% degli edifici scolastici italiani si trova in zone a rischio sismico (circa 20.000 insistono nelle zone a rischio più elevato) e solo quasi l’8% è stato progettato secondo normativa antisismica. E proprio rifacendoci a questo ultimo tema riusciamo a dire, dati alla mano, che dell’istituto comprensivo di Belmonte Calabro, il plesso principe, quello sito in centro storico, risulta idoneo a controlli e normative più o meno recenti resistendo ad intemperie climatiche amministrative e burocratiche da oltre 30 anni. Potremmo dire, Bravi. Infatti solo nello scorso anno scolastico(2017/2018) abbiamo avuto notizia tramite la stampa locale di 44 episodi di crolli, con 6 feriti tra gli studenti ed il personale, oltre che danni alle cose e alle strutture. Sommando quelli degli anni precedenti arriviamo a 156 episodi di crolli negli ultimi quattro anni scolastici, con 24 feriti”.  Ma come appena riportato l’Italia non è tutta uguale: è vero che l’edilizia scolastica nel nostro Paese rappresenta un’emergenza nazionale, ma è anche vero che non mancano alcune eccellenze. Naturalmente non vorremmo far apparire una piccola scuola di collina come eccellenza, ma tra molti istituti che palesemente zoppicano, se ne esiste uno che cammina regolarmente con le proprie gambe perché non sottolinearlo ed evidenziarlo. Lo stato e la qualità degli edifici scolastici di un territorio rappresentano un indicatore  della sicurezza e nella formazione dei cittadini più giovani.

Fonte notizia pillamaro.it

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Sabato mattina presso l'Istituto Comprensivo Statale di Belmonte Calabro, in particolare presso i plessi di Belmonte paese e Fiumefreddo Marina, tra l'entusiasmo degli alunni, alla presenza del Maggiore Angela Polillo del Reparto Carabinieri Biodiversità di Cosenza , sono state affidate le ultime due testuggini del Progetto di Educazione ambientale "la tartaruga va a scuola" promosso dal Reparto Carabinieri Biodiversità di Cosenza

, guidato dal Ten Colonnello Gaetano Gorpia, dai Club Lions di Castrovillari e Cosenza Rovito Sila grande.

Conclusa la prima fase, quella relativa agli affidamenti, il progetto, che vede il coinvolgimento di 7 istituti, 22 classi e circa 370 alunni, dal tirreno allo ionio, dal Pollino alla città di Cosenza, ripartirà a pieno ritmo con l'arrivo della primavera e con il risveglio dal letargo delle testuggini, quando i militari Forestali congiuntamente ai Lions del territorio faranno attività di Educazione ambientale presso le scuole che hanno aderito al progetto.

Belmonte Calabro 3 dicembre 2018 –

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I consiglieri di minoranza Suriano , Pellegrino , Furgiuele scrivono al loro sindaco la seguente accorata lettera dal titolo emblematico ” Continuiamo a farci del male!”

 

 

Ma eccone il testo, un testo, invero, che vale per tanti altri comuni calabresi e per la intera regione:

“Tutti possono parlare di turismo, magari immaginando grandi progetti in grado di valorizzare il nostro territorio e dare slancio ad un'economia locale che da anni si sente ripetere, da chi li rappresenta, che il futuro è nel turismo e che su questo bisogna puntare...... insomma, con le parole e con i propositi, siamo tutti bravi a propinare ricette per rilanciare il nostro territorio.

Poi volgi lo sguardo altrove e, passeggiando sul lungomare, non puoi fare a meno di notare la perenne noncuranza e la totale assenza di pulizia.

Il lungomare, caro Sindaco, è il nostro biglietto da visita, è il luogo di incontro per molte famiglie Belmontesi che decidono, con le giornate miti di questo periodo, di fare una passeggiata all'aria aperta e godere dei nostri meravigliosi tramonti e ad oggi, I° Maggio, continuiamo a presentare soltanto incuria e degrado!!!

Questo atteggiamento continua ad impoverire un paesaggio unico e rischia di trasformare l'incuria come una prassi comune.

Vede, caro Sindaco, la gente vive di esempi, e l'amministrazione deve essere da esempio per poter pretendere senso civico e buone pratiche da parte di cittadini e turisti; se non si mette mano all’ordinaria amministrazione e alla pulizia del territorio, qualsiasi idea rischia di rimanere lettera morta su uno dei tanti libri dei sogni.

Caro Sindaco, invece di preoccuparci di investire in lavori pubblici improbabili e oggettivamente inutili, impegnando risorse comunali, peggio di qualsiasi tetro dell’assurdo,(vedasi ad esempio la sede della protezione civile costruita su una zona in frana), dovremmo concentrare tutte le nostre energie in atti di ordinaria amministrazione come la pulizia ed il decoro del nostro meraviglioso bordo e dei luoghi pubblici.

Cosa ne pensa ? Non è poi così difficile!

In alternativa, come direbbe Nanni Moretti: ”Continuiamo a farci del male “ .

Belmonte Calabro 01/05/2018

I consiglieri Suriano , Pellegrino , Furgiuele

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Ci fu un tempo in cui il Consorzio intercomunale del Basso Tirreno Cosentino ospitava giornalisti e giornaliste e li accompagnava nei suoi vari comuni per farne conoscere le storie, i valori, i paesaggi, la gastronomia e farli diventare nostri araldi.

Per questo ci è difficile, per non dire impossibile, non cogliere l’articolo di Isabel Choat, giornalista, pubblicato sul The Guardian e che parla di Belmonte Calabro e del suo centro storico: eccovelo:

“Sulla costa della Calabria un villaggio da fiaba si sveglia dal suo sonno

Il centro storico abbandonato di Belmonte Calabro è stato trasformato in un luogo magico dove soggiornare, creando un modello di turismo sostenibile nel processo

Le colline erano in fiamme. Era agosto e la vista dal finestrino dell'auto di fumo che si alzava dagli incendi boschivi era drammatica quanto la strada che ci portava verso sud. La "autostrada del sole", più prosaicamente nota come la A2, attraversa le montagne della Calabria attraverso una serie di tunnel e ponti fino alla punta d'Italia.

Molto prima che raggiunga la punta, l' autostrada virare a sud-ovest verso la costa, come se ne avesse abbastanza degli interni robusti.

Questo è stato dove l'abbiamo lasciato, alla ricerca di EcoBelmonte, uno dei due soli diffusi in Calabria, nel centro storico di un villaggio chiamato Belmonte Calabro, dove case in tufo vengono trasformate in alloggi turistici.

La Calabria è una terra di segreti, una roccaforte della mafia della Ndrangheta, con villaggi assonnati e isolati nascosti nelle sue terre selvagge: la regione vanta tre parchi nazionali.

È anche un mistero per i turisti stranieri, il suo fascino meno accessibile e ovvio di quasi ogni altra regione italiana. EcoBelmonte, affacciato sulla costa tirrenica, non fa eccezione.

Per 500 anni i residenti di Belmonte Calabro hanno pescato e coltivato, le loro vite cambiano poco fino agli anni '40, quando i gruppi di abitanti del villaggio si unirono a un'ondata di emigrazione nazionale.

La mancanza di posti di lavoro nel sud rurale ha visto l'esodo continuare, le giovani generazioni se ne vanno sempre.

Il nucleo medievale di Belmonte Calabro è quasi abbandonato; la sua popolazione, una volta 3.000, si è ridotta a soli 30, le sue case sono cadute in rovina.

Uno dei pochi giovani a rimanere è Gianfranco Suriano, che ha ricordi così felici di crescere in un villaggio che si sentiva come "una grande famiglia" che vuole riportare in vita.

Con l'aiuto di alcuni amici, fondò un'associazione senza fini di lucro e iniziò il processo scrupoloso di chiedere ai proprietari che avevano abbandonato da tempo le loro dimore se poteva trasformarle in case di villeggiatura.

Ci sono voluti quattro anni per ripristinare 14 case - riutilizzando materiali trovati come tegole per tetti per creare un focolare e vernici e cemento non tossici.

Il risultato è uno dei luoghi più magici in cui sia mai stato. In questa enclave senza auto, le case sono accatastate saldamente e collegate da vicoli alte appena un metro. Gli archi di pietra rivelano improvvisamente piccoli cortili pieni di fiori; gradini dipinti conducono ad angoli ombrosi.

I vecchi detti calabresi sono dipinti su pareti e porte ... "Il cielo limpido non ha paura di qualche piccolo tuono." La nostra casa, A Parta, era piccola e semplice ma aveva tutto ciò di cui avevamo bisogno.

All'arrivo siamo stati accolti da Gabriella, la moglie di Gianfranco e responsabile del progetto, che ha organizzato la cena per noi nel loro ristorante, U Pimmiduoru e Bellimunti. (Significa pomodoro di Belmonte nel dialetto locale. I pomodori sono grandi qui, letteralmente: possono crescere fino a 2 kg.) Su una terrazza coperta di vite abbiamo mangiato antipasti, poi un piatto di pasta gigante di capperi, melanzane e naturalmente pomodori, seguiti da fichi d'india strappati da tutto il villaggio.

Il giorno seguente continuammo ad esplorare il villaggio, passando accanto al fatiscente Palazzo del Giudice, dove le piante avevano superato i balconi in ferro battuto, oltrepassando la chiesa Madre Maria Assunta fino alla parte alta del paese, dove c'erano alcuni segni di vita moderna : un caffè, auto, un supermercato.

Alle 9 era già caldo e, in quello che divenne un rituale quotidiano, ci dirigemmo verso il relativo fresco del caffè per una granita ghiacciata. In seguito, una vecchia signora ha cercato di coinvolgerci in una conversazione, prima di renderci conto della nostra conoscenza dell'italiano appena estesa oltre la granita e il cappuccino. Ha notato il medico locale dall'altra parte della strada e prima che ce ne rendessimo conto mi stava dando un passaggio al supermercato, il mio compagno e il figlio di sette anni, insistendo per incontrarlo più tardi per un tour.

Dal villaggio, il mare, a poco più di un miglio di distanza, lungo una strada di tornanti, sembrava abbagliante e invitante. Ci siamo uniti agli italiani sulla spiaggia, ma senza ombrello o sedie erano terribilmente mal preparati per il caldo. L'unica opzione era di sguazzare nell'acqua notoriamente limpida.

Sulla costa a sud di Belmonte, le località di Pizzo, Tropea e Scilla spuntano tutte le scatole turistiche: edifici ridicolmente pittoreschi sopra calette di acqua turchese. Al contrario, le lunghe e diritte spiagge di ciottoli a nord sono separate dalle moderne città di mare dalla ferrovia che corre lungo la costa occidentale dell'Italia e dalla strada principale SS18. Qui non ci sono grandi alberghi, nessuna fila di sedie a sdraio, niente pavoneggiarsi o posare - solo famiglie italiane multi-generazionali che hanno fatto giocare e fare picnic con il calore del 40C senza sforzo.

Durante una gita a Pizzo siamo stati sorpresi di trovarci nel bel mezzo di una folla di turisti, schivando gli acquirenti di souvenir che si muovevano lentamente e sollevati per tornare alla tranquillità di EcoBelmonte. Quella notte scoprimmo un altro ristorante, in un vicolo dove i tavoli davano sulla collina e ordinavano penne con ' nduja , la piccante salsiccia calabrese, e il vino delle Cantine Benvenuto, un vigneto più a sud. Chiamata Taverna Intru U Vicu , è anche un B & B, indipendente da EcoBelmonte.

Belmonte Calabro è uno dei sei villaggi storici in cima alla collina a circa un miglio dall'entroterra e appena visibile dalla costa. Un altro, Fiumefreddo Bruzio, è stato nominato uno dei 20 borghi più belli d'Italia l'anno scorso. Nella maggior parte dei paesi, un tale riconoscimento porterebbe un flusso costante di visitatori a mangiare il gelato mentre guardano il mare, e posa per scultura in bronzo della ragazza di Surf Fiume dell'artista Salvatore Fiume.

Siamo arrivati ​​all'ora della siesta, quando le strade erano deserte tranne che per un gruppo di uomini rinchiusi in un acceso dibattito. Hanno urlato, gesticolato e fatto irruzione ... solo per riapparire pochi istanti dopo con una rimonta più passionale dell'ultima. Passarono dieci minuti, 15, poi 20, e ancora infuriavano. Abbiamo guardato dal caffè di fronte, cercando di indovinare la causa del loro turbamento: la politica, un affare? Alla fine, ho chiesto al proprietario del caffè. Segnali stradali, ha detto.

Siamo tornati a EcoBelmonte, o "il nostro villaggio", come avevamo iniziato a chiamarlo in assenza di altri turisti, dove la pace era disturbata solo dalle campane della chiesa e dai frammenti di una telenovela. Senza piscina e senza altre famiglie, temevo che nostro figlio si sarebbe annoiato, ma amava correre liberamente per il villaggio, dicendo che sembrava "essere in una fiaba".

Un pomeriggio, Gabriella lo invitò a decorare alcune tessere con sua figlia, nipote e nipote, e mentre i bambini dipingevano raccontava dei piani per ripristinare altre 14 case nei due anni successivi. Mentre stavamo parlando, un vicino anziano apparve per il suo pomeriggio costituzionale. Elvira ricorda quando il villaggio ospitava centinaia di bambini, costantemente in esecuzione dentro e fuori le case degli altri. Ora, a 85 anni, è felice di vedere le porte aperte, fiori che sbocciano e bambini che giocano ancora una volta.

Foto di J Wildman / Getty Images

 e di Isabel Choat per il Guardian

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