Bimbi e mamme dell'Asilo Nido Titti di Amantea, si avvicinano alla astronomia.
Appuntamento nel cortile della Titti.
Il buio comincia ad avvolgere le persone e le cose e la luna, quasi piena, si staglia in cielo sempre più netta.
I bambini sono con il viso rivolto al cielo per vedere quella stessa luna che si vede anche da casa loro, ma che stasera appare diversa.
O forse da casa nemmeno la vedono ed è proprio questa la cosa notevole di questa serata.
Un incontro nel cortile dell’asilo di bimbi e genitori.
Un incontro finalizzato a far scoprire gli astri , cominciando dalla luna e da giove.
Complice il cannocchiale semiprofessionale posto a disposizione dal dr Morelli.
Un cannocchiale al cui obiettivo si alternano bimbi e genitori, ambedue curiosi.
Qualcuno si è portato il proprio binocolo.
I bimbi più grandi sono stati a visitare il planetario per avvicinarsi al cielo ed alla sua lettura.
Un viaggio molto più lungo di quello necessario per raggiungere l’asilo Titti.
Poi la luna si appanna, coperta da una lieve foschia e tutti decidono di ritornare a casa per raccontare ai propri cari questa serata di emozioni.
Una bella serata dove bimbi, genitori e nonni sono stati insieme giocosamente .
A voi la bellissima immagine della luna vista al cannocchiale
Un Bimbo
Una mamma
Una bimba col binocolo
Bimbi in attesa
LA LUNA
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Dice un vecchissimo proverbio “ Quannu lampe allu cetraro scappa e fujia allu pagliaru”.
I lampi a nord sono per gli Amanteani il segnale dell’arrivo imminente del maltempo.
Era grazie a questi segnali che i contadini di un tempo si regolavano e decidevamo come comportarsi.
E’ vero anche che a Cetraro si diceva “ Quannu lampe alla Mantia lassa tuttu e vieni via” .
Ora che i lampi ci siano è pacifico; solo i ciechi che non possono vederli non li vedono, anche se ne sentono i “truoni”.
Il vero problema è sapere, come dice il titolo di questo articolo, se si tratta di una “trupia”, cioè di un fenomeno temporalesco momentaneo che nasce e muore in poche ore, con una pioggia abbondante e violenta .
E potrebbe anche darsi. Se i lampi sono fuochi pirotecnici, se i tuoni sono finti , postumi, cioè, di un brutto mal di pancia che si scarica naturalmente.
In questo caso appena finita la “ trupia” l’aria sarà più fresca, e per uno o due giorni si “respirerà”, il cielo sarà azzurro e senza nuvole, le strade lavate appariranno più pulite, i campi saranno irrigati ed i contadini avranno risparmiato un po’ di lavoro. Insomma tutto sommato un fatto naturale che servirà a compensare l’eccesso di caldo.
Ma c’è chi, invece, sospetta che stia per arrivare un temporale.
E forse anche forte.
Con tuoni, lampi, pioggia, forse grandine, venti impetuosi.
Un temporale che farà danni a qualcuno ma che, come dice Leopardi nella sua “ La quiete dopo la tempesta”, porta il sereno che “rompe là da ponente”.
Una tempesta come quella che abbiamo avuto recentemente e dopo la quale ebbe a tornare il sole che “ ecco sorride per li poggi e le ville”.
Una tempesta passata la quale la famiglia , la società apre i balconi, i terrazzi e le logge, mentre “ dalla via corrente, odi lontano tintinnio di sonagli; il carro stride del passegger che il suo cammin ripiglia”
E se davvero Amantea potrà riaprire i balconi, le terrazze e le logge, e se davvero Amantea potrà riprendere il suo camino che la porti lontana, beh,…… beh, tutto sommato, forse è meglio che sia una tempesta e non una “trupia” .
Certo, qualcuno si bagnerà, ma molti lo sanno e si stanno già defilando, tanti guardano il portone più vicino e controllano che sia costantemente aperto, diversi prendono contromisure , qualcuno esce con un buon ombrello, altri additano il cielo nuvoloso.
Ma c’è sempre chi guarda il dito……. E certo , non conosce né Angelo Branduiardi, né il grande Giorgio Faletti e le sue bellissime parole di cui ricordiamo a proposito la meravigliosa terzina che meriterebbe altri che noi a ricordarla : “C'è una sedia da sempre nella fila davanti
riservata per noi commedianti”.
Ma forse bisognerebbe dire “tragedianti”
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