Dice un vecchissimo proverbio “ Quannu lampe allu cetraro scappa e fujia allu pagliaru”.
I lampi a nord sono per gli Amanteani il segnale dell’arrivo imminente del maltempo.
Era grazie a questi segnali che i contadini di un tempo si regolavano e decidevamo come comportarsi.
E’ vero anche che a Cetraro si diceva “ Quannu lampe alla Mantia lassa tuttu e vieni via” .
Ora che i lampi ci siano è pacifico; solo i ciechi che non possono vederli non li vedono, anche se ne sentono i “truoni”.
Il vero problema è sapere, come dice il titolo di questo articolo, se si tratta di una “trupia”, cioè di un fenomeno temporalesco momentaneo che nasce e muore in poche ore, con una pioggia abbondante e violenta .
E potrebbe anche darsi. Se i lampi sono fuochi pirotecnici, se i tuoni sono finti , postumi, cioè, di un brutto mal di pancia che si scarica naturalmente.
In questo caso appena finita la “ trupia” l’aria sarà più fresca, e per uno o due giorni si “respirerà”, il cielo sarà azzurro e senza nuvole, le strade lavate appariranno più pulite, i campi saranno irrigati ed i contadini avranno risparmiato un po’ di lavoro. Insomma tutto sommato un fatto naturale che servirà a compensare l’eccesso di caldo.
Ma c’è chi, invece, sospetta che stia per arrivare un temporale.
E forse anche forte.
Con tuoni, lampi, pioggia, forse grandine, venti impetuosi.
Un temporale che farà danni a qualcuno ma che, come dice Leopardi nella sua “ La quiete dopo la tempesta”, porta il sereno che “rompe là da ponente”.
Una tempesta come quella che abbiamo avuto recentemente e dopo la quale ebbe a tornare il sole che “ ecco sorride per li poggi e le ville”.
Una tempesta passata la quale la famiglia , la società apre i balconi, i terrazzi e le logge, mentre “ dalla via corrente, odi lontano tintinnio di sonagli; il carro stride del passegger che il suo cammin ripiglia”
E se davvero Amantea potrà riaprire i balconi, le terrazze e le logge, e se davvero Amantea potrà riprendere il suo camino che la porti lontana, beh,…… beh, tutto sommato, forse è meglio che sia una tempesta e non una “trupia” .
Certo, qualcuno si bagnerà, ma molti lo sanno e si stanno già defilando, tanti guardano il portone più vicino e controllano che sia costantemente aperto, diversi prendono contromisure , qualcuno esce con un buon ombrello, altri additano il cielo nuvoloso.
Ma c’è sempre chi guarda il dito……. E certo , non conosce né Angelo Branduiardi, né il grande Giorgio Faletti e le sue bellissime parole di cui ricordiamo a proposito la meravigliosa terzina che meriterebbe altri che noi a ricordarla : “C'è una sedia da sempre nella fila davanti
riservata per noi commedianti”.
Ma forse bisognerebbe dire “tragedianti”