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ristutturazione

Nel mondo dei prestiti e dei finanziamenti vi sono una moltitudine di società di credito che offrono ai cittadini la possibilità di richiedere in prestito delle somme di denaro per qualsiasi esigenza da soddisfare. In questo caso, quando si parla di prestito fornito dal Inpdap non si fa altro che citare dei finanziamenti o dei mutui molto particolari che vengono rilasciati solamente a tutte quelle persone che sono iscritte e che vogliono cimentarsi nell’investimento di ristrutturare la propria casa.

In questo caso i soldi non sono vincolati all’uso che si comunica durante la stipulazione del contratto tra Inpdap e cliente.

Molti si chiedono se questi prestiti o mutui siano davvero conveniente rispetto alle classiche soluzioni fornite sia online o mediante i classici canali dalle banche e dagli istituti di credito. Questa domanda può trovare una risposta decisamente affermativa dal momento che i prestiti Inpdap usati per le ristrutturazioni della prima casa possono essere erogati ai propri clienti con dei tassi di interesse che è quasi impossibile ritrovare usufruendo dei servizi di una banca, in questo modo la somma da restituire è decisamente minore rispetto alla classica controparte.

Ma le agevolazioni non sono finite qui, infatti anche i costi riguardanti le eventuali assicurazioni e le commissioni risulterebbero molto meno cari, rendendo la gestione del prestito decisamente più vantaggiosa.

Purtroppo però questa tipologia di prestito, come detto precedentemente, non è accessibile a tutti. Infatti è necessario avere determinati requisiti senza la quale non viene erogato il prestito richiesto.

In primis bisogna essere iscritti all’Inpdap, inoltre è necessario che la persona richiedente abbia un posto di lavoro nella pubblica amministrazione o nel settore statale da almeno 4 anni consecutivi. In questa categoria rientrano molte figure professionali, come ad esempio gli insegnati, i militari, un impiegato del comune e così via.

Se la persona richiedente non avesse 4 anni di lavoro alle spalle nei settori precedentemente citati allora è necessario che vi sia una terza persona che faccia da garante. Un'altra categoria di persone che possono far uso di questo tipo di finanziamento sono i pensionati.

A prescindere che siano cattivi pagatori o meno, essi possono richiedere una somma di denaro in prestito solamente se non hanno compiuto o superato i 60 anni. Purtroppo l’Inpdap risulta essere cosi esigente verso i suoi clienti per una serie di fattori, ma la più importante è sicuramente il fatto che il capitale messo a disposizione dalla società per permettere ai propri clienti di richiedere un prestito è decisamente molto limitato e non così cospicuo come quello posseduto dalle banche o dagli istituti di credito. Perciò per questo motivo, e per garantire la possibilità a tutti di richiedere una somma di denaro in prestito, l’Inpdap esige il possesso dei requisiti sopracitati, in modo da coprire il credito di chiunque faccia richiesta.

Pubblicato in Economia e Finanza

prestiti-per-protestati-580x300Se in passato hai avuto dei disguidi di tipo finanziario è possibile che il tuo nome sia stato inserito nella lista dei protestati.

 

Si tratta di un pubblico registro che le banche e gli istituti di credito controllano sempre prima di erogare un finanziamento ad un soggetto.

Allo stesso modo, le banche controllano che il nome di colui che richiede un prestito personale non sia iscritto anche presso il Crif, una banca dati che contiene i nomi di tutti coloro che, lasciando un debito insoluto o pagando in ritardo alcune rate mensili di un prestito aperto in passato, sono stati dichiarati come cattivi pagatori.

Chi si ritrova in una condizione come questa non sempre ha vita facile quando si trova a richiedere un nuovo finanziamento.

Vediamo quindi quali sono i migliori prestiti per protestati tra le varie soluzioni che chi ha avuto dei disguidi finanziari può richiedere.

I lavoratori dipendenti ed i pensionati da questo punto di vista si trovano avvantaggiati perchè possono richiedere un prestito con la cessione del quinto. Questo potrà avvenire utilizzando come unica garanzia la propria firma ed un documento reddituale che, nel caso del lavoratore dipendente sarà la busta paga e nel caso del pensionato sarà il cedolino della pensione.

I lavoratori autonomi protestati non hanno la stessa fortuna e verranno, purtroppo, trattati come se fossero disoccupati. Nonostante il loro reddito percepito e dimostrabile, le banche non hanno più fiducia in questi soggetti e richiedono che oltre alle loro garanzie si facciano assistere da un garante.

Il lavoratore autonomo protestato potrà quindi accedere ad un nuovo finanziamento solo nel caso in cui nel contratto sarà presente anche la firma di un garante, soggetto che a sua volta non dovrà essere né un cattivo pagatore né un protestato.

Un’ulteriore valida soluzione per i protestati risulta essere quella dei prestiti cambializzati. Richiedere un prestito con cambiali permetterà sia ad un protestato che ad un cattivo pagatore di poter avere il finanziamento desiderato per realizzare i propri progetti o semplicemente per avere tra le proprie mani della liquidità. Nel caso del prestito cambializzato però è necessario tenere conto che quasi sempre le società finanziarie che li erogano richiedono, come garanzia, che il richiedente sia proprietario di un immobile. Sull’immobile non verrà accesa nessuna ipoteca ma, nel caso in cui il finanziamento non dovesse essere rimborsato secondo i tempi stabiliti, il creditore potrà richiedere il pignoramento dei beni del cliente all’autorità giudiziaria.

Qualora il richiedente avesse diversi debiti in corso e necessitasse di ulteriore liquidità un'ulteriore soluzione potrebbe essere rappresentata da un piano di consolidamento debiti. Si tratta di un prestito che permette al cliente di accorpare sotto un'unica rata i vari finanziamenti in essere e richiedere, volendo, anche dei liquidi da utilizzare per i propri progetti.

Pubblicato in Economia e Finanza

prestito

Negli ultimi tempi è boom di prestiti a pensionati. Da un lato il motivo è che si tratta di una categorie molto gradita alle banche per via della loro rendita certa; dall’altro sono aumentate le motivazioni, e quindi le richieste, da parte dei pensionati: cure mediche, acquisto casa, spese per viaggi, rette universitarie per i nipoti, liquidità per se stessi o per i propri figli.

Una delle più popolari forme di finanziamento è sicuramente la cessione del quinto nella quale l’accordo avviene direttamente con l’Inps che paga la rata detraendola dalla pensione mensile per un importo che non deve superare, appunto, un quinto del reddito. Ci sono, ovviamente, delle condizioni da rispettare ma l’importo finanziabile è abbastanza alto, il periodo di rimborso abbastanza lungo, e i tassi, trattandosi di convenzioni con l’Inps e quindi di grandi numeri, sono molto vantaggiosi.

Oltre la cessione del quinto sono diverse ed anche varie le modalità di finanziamento ed anche più numerosi sono gli istituti di credito cui ci si può rivolgere. È necessaria la presentazione di un documento di cedibilità della pensione che serve anche a calcolare la cifra massima di finanziamento ottenibile. Questo documento va presento all’istituto di credito che, effettuate le sue verifiche, deciderà se concedere o meno il finanziamento e la rata massima ottenibile. I migliori prestiti veloci per pensionati vengono richiesti ad una società affiliata con l’Inps. In questo caso si risparmia del tempo perché le comunicazioni avvengono direttamente da parte dell’Inps.

Con Findomestic è necessario avere un reddito, risiedere in Italia ed avere meno di 75 anni. Findomestic prevede convenzioni con pensionati Inps, Inps ex Enplas ed Inps ex Inpdap, concede presti veloci nella fase di erogazione che possono essere utilizzati per qualsiasi scopo, e non sono previste spese di apertura pratica né imposte di bollo.

Con Compass si può richiedere un finanziamento anche ai clienti di età superiore ai 70 anni. L’importo erogabile può raggiungere i 75000 euro, senza spese di intermediazione e con rate costanti. Non serve la presenza di un garante ed il periodo massimo di finanziamento è di 10 anni.

Con Poste Italiane il finanziamento può essere richiesto anche in presenza di altri finanziamenti in corso, non è necessario avere un conto corrente, non è prevista nessuna commissione accessoria e spese extra per una eventuale estinzione anticipata. La cessione del quinto è coperta da un’assicurazione sulla vita, a carico della banca e prevista obbligatoriamente dalla legge.

Con Monte dei Paschi di Siena i prestiti erogati ai pensionati non prevedono alcun costo di gestione della pratica, ed anche in questo caso sono coperti da una garanzia assicurativa a favore degli eredi. L’importo massimo finanziabile è di 60000 euro.

Con Intesa SanPaolo si può richiedere una cessione del quinto per un importo non superiore a 52000 euro rimborsabili in un periodo di tempo che va dai 2 ai 10 anni. Il finanziamento si deve estinguere prima di raggiungere l’età di 80 anni.

Con Unicredit l’importo richiedibile massimo è di 69.000, restituibile in un periodo compreso tra i due e i dieci anni. Anche in questo caso è necessario sottoscrivere una copertura assicurativa, sempre a tutela degli eredi in caso di decesso del cliente prima della restituzione dell’intera somma. I tassi di interesse possono scendere anche al di sotto del 7%.

Pubblicato in Economia e Finanza

Da non crederci!.
Sembra che la biblioteca comuna le abbia un destino amaro e negativo.
Nessun investimento diretto da parte del comune.
Nessuna fortuna nei bandi di finanziamento regionali.

 

E’ noto che la regione Calabria ha normato con la legge 12 giugno 2009la materia del sostegno alle iniziative delle biblioteche locali ed in particolare, come previsto nelle finalità del bando annuale, la costituzione-implementazione di centri di documentazione della storia locale e della realtà economica e sociale del territorio, che è una delle principali necessità della nostra biblioteca.

Non è noto , ma ve lo comunichiamo noi di Tirrenonews, che la richiesta di finanziamento del comune di Amantea per il sostegno dello sconosciuto progetto per la biblioteca non è stata accolta e nemmeno ammessa a valutazione.

 

La ragione starebbe nel fatto che “Manca il regolamento della biblioteca (Trasmesso solo il regolamento della mediateca che è solo una parte della biblioteca)”

Vedasi il punto 21 (protocollo 383590 del 17.12.2015) dell’elenco dei progetti Progetti NON ammessi a valutazione.

Non siamo soli in questo destino, insieme a noi tanti altri comuni tra cui Lago, Longobardi, San Lucido, Paola.

E perfino la Biblioteca Civica di Cosenza.

Una cosa però è buona e cioè che evidentemente la biblioteca civica di Amantea da qualche parte esiste e prima o dopo sarà aperta.

E magari sarà redatto ed approvato anche il regolamento,

Magari con una nuova amministrazione!

Nella Foto Diogene che cerca la biblioteca!

Pubblicato in Primo Piano

Ieri sera, in Catanzaro, c’è stato il secondo incontro della Rete delle associazioni dell’ex distretto di Amantea con il dr Fatarella.

 

Cordiale come sempre il rapporto con la dirigenza della sanità calabrese.

Presenti anche il dr Raffaele Mauro , direttore dell’ASP di Cosenza, Franco Iacucci della segreteria del presidente Oliverio , Giuliana Bernaudo direttore del distretto sanitario Asp del Tirreno.

 

Per l’amministrazione comunale solo il sindaco Monica Sabatino (mancava anche l’assessore Emma Pati).

Per la rete erano presenti il segretario del PD Enzo Giacco, Peppe Marchese, Tonino Chiappetta, Giuseppe Sconzatesta, Carmela, Laura Pagliaro, Domenico Vellone, Salvatore Amendola, il segretario della CGIL Massimiliano Ianni, Mazzotta Antonella, Egidio Viola e la consorte.

 

Durante l’incontro si è parlato dei 2,5 milioni di euro della legge 20 per il completamento della struttura del poliambulatorio.

Ha destato molta sorpresa la affermazione del dr Fatarella che ha dichiarato di non ricordare alcun atto di finanziamento di tale importo per il completamento della struttura poliambulatoriale.

In sostanza sembra si sia fatto un passo indietro rispetto alla affermazione della disponibilità di tale importo recata dalla stessa amministrazione comunale di Amantea dopo lì incontro con il precedente direttore Filippelli.

Sono scomparsi questi 2 milioni e mezzo?

O non sono mai esistiti?

 

E’ vero che sia il dr Fatarella sia il dr Mauro non hanno frapposto sostanziali difficoltà alla nuova dotazione finalizzata al completamento del poliambulatorio ed alle altre esigenze a suo tempo indicate.

Al punto che il dr Mauro scenderà sabato prossimo per visionare personalmente la struttura nella foto insieme al direttore Giuliana Bernaudo.

Può anche ritenersi che a questo accesso sarà presente il sindaco di Amantea Monica Sabatino ed il sindaco di Aiello Calabro Franco Iacucci

La domanda però si pone.

Ma questi benedetti 2 milioni e mezzo sono mai esistiti?

E se si dove sono finiti?

Pubblicato in Cronaca
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