Pare che avrebbero volontariamente manipolato un'indagine per far ricadere la responsabilità penale di un abuso edilizio su una persona che in realtà ne sarebbe estranea.
Ecco perché da stamattina il Segretario Comunale e un Agente della Polizia Municipale di Falerna, Maria Luisa Mercuri e Rosario Mendicino, sono stati interdetti dai pubblici uffici attraverso un’ordinanza cautelare della durata di dodici mesi emessa dal Tribunale di Lamezia Terme, su richiesta della Procura della Repubblica.
La Dottoressa Maria Luisa Mercuri è conosciuta nella nostra città poiché è stata Segretario Comunale nel Comune di Amantea per cinque anni consecutivi, Amministrazioni Sabatino/Pizzino, mentre il vigile urbano Mendicino è attualmente in forza anche nel nostro comune, ad entrambi auguriamo di poter dimostrare la loro estraneità ai fatti, nel secondo grado di giudizio in tribunale.
Nell'atto, che è stato notificato ai due dai carabinieri della Stazione di Falerna, sono contestati i reati di abuso d’ufficio in concorso e falsità materiale e ideologica commessa dal pubblico ufficiale in atti pubblici in concorso.
In sostanza, secondo le ricostruzioni degli inquirenti e delle forze dell'ordine, i due nell'esercizio delle loro rispettive funzioni pubbliche avrebbero compiuto una serie di irregolarità nel corso di un'indagine aperta dalla procura di Lamezia Terme per un abuso edilizio che si sarebbe consumato a Falerna.
In particolare, la procura ha conferito una serie di attività di polizia giudiziaria all'agente della Polizia Locale di Falerna e questi, a sua volta, avrebbe delegato questa attività al Segretario Comunale, che non solo non avrebbe i titoli necessari a svolgere queste delicate funzioni - come ad esempio raccogliere alcune testimonianze - ma si sarebbe trovata anche in una condizione di conflitto d'interesse.
Fra la persona coinvolta nell'indagine per abuso edilizio e il segretario, infatti, stando alle ricostruzioni effettuate vi sarebbe un trascorso di denunce e scontri giudiziari tale da rendere il segretario in una condizione di evidente conflitto d'interessi.
Infine, secondo le ipotesi della Procura, avrebbero anche prodotto documenti falsi per avvalorare una responsabilità del terzo soggetto nell'abuso edilizio.
Da qui, la decisione della Procura della Repubblica di Lamezia Terme di emettere un'ordinanza cautelativa e sospendere il Segretario Comunale e Agente dall'esercizio dei rispettivi pubblici uffici.
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La pattuglia motorizzata composta dagli agenti Amendola Andreas, Rosario Mendicino ed Anna Montemagno procedeva per le vie del centro di Amantea in normali operazioni di controllo, quando una Opel Agila la supera oltrepassando la striscia bianca continua.
E non solo. Nella sua folle corsa l’auto continua spericolatamente infrangendo costantemente il codice della strada e mettendo a rischio gli altri automobilisti.
Inizia così l’inseguimento della Opel fino a raggiungerla e ad intimarle l’alt con la apposita paletta.
L’auto fa finta di fermarsi ed invece accelera improvvisamente e tenta la fuga nelle strade interne del paese .
Ma la Polizia municipale non molla la presa.
Gli agenti non sanno chi siano le due persone a bordo.
Non sono nemmeno armati, ma continuano lo stesso l’inseguimento per le vie della città.
Poi raggiungono piazza Commercio, piena di gente.
Qui l’auto è costretta a rallentare per non investire qualcuno ed il secondo passeggero ne approfitta , apre il finestrino e si butta fuori dall’ auto. Scende il vigile Mendicino a presidiarlo ed a proteggerlo.
La gente, infatti, è fortemente arrabbiata.
Anche l’autista saltà giù dall’auto e scappa verso la Calavecchia inseguito dai vigili Montemagno ed Amendola.
Tutti i presenti collaborano nell’indicare la via di fuga e così i vigili lo prendono.
Alcuni presenti vogliono malmenarlo per aver messo a rischio la vita di pacifici amanteani che si trovavano nella centrale piazza del paese.
Ma la vigilessa Montemagno li ferma: “Fermatevi. Ci siamo noi. Non mettetevi dalla parte del torto”
Sono parole dette con decisione che sarebbero potute non bastare, ma la gente riconosce la vigilessa alla quale vili attentatori hanno bruciato l’auto e si fermano, consapevoli che nessun altro come lei avrebbe potuto dirle , lei che continua il suo lavoro di tutela della città con forza, impegno e dignità.
Ed è lì che si avverte forte l’ammirazione per lei e per gli altri due vigili urbani che si sono spesi per tutelare la comunità amanteana.
Li portano al comando per la identificazione e nel mentre avvertono i carabinieri della locale stazione comandata dal maresciallo Massimiliano Diamanti.
Il giovane ragazzo MD residente a Belvedere Marittimo si giustifica dicendo di aver avuto paura perché aveva l’assicurazione scaduta. I vigili non gli credono ed, infatti , in realtà, seppur per pochi giorni, l’assicurazione non era scaduta.
Il secondo passeggero , sempre del nord tirreno cosentino, ha dichiarato di aver chiesto soltanto un passaggio.
La Polizia Municipale eleva le sanzioni di legge ed effettua i controlli di rito scoprendo che il giovane MD è in realtà un plurisegnalato al Prefetto.
Resta da scoprire che cosa facesse ad Amantea, lui che risiede a Belvedere, ma questo lo diranno gli investigatori.
Nel frattempo non possiamo, nel segnalare il pregevole lavoro della polizia municipale di Amantea ed additare ad esempio gli agenti Amendola Andreas, Rosario Mendicino ed Anna Montemagno, non richiamare lo spirito di collaborazione avuto dalla comunità verso le Forze dell’ordine, segno che qualcosa è cambiato e che Amantea sa quale è la parte giusta , la legge.
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