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Sollecitiamo il commissario ad intervenire per gli alloggi popolari di Amantea.

 

Intendiamo segnalare la necessità di dare una casa a chi non ne ha e non può pagarsela.

 

Qualcuno di loro ancora dorme in un automezzo amorevolmente offertogli da un suo amico, amico che interviene accompagnandolo al pronto soccorso quando per i freddo intenso dei giorni scorsi si sente male e rischi un infarto ( è un cardiopatico)

 

Non solo ma è necessario anche ricordare quello che è successo a Cosenza nei giorni scorsi in un alloggio popolare nel centro storico.

Non è possibile, cioè, che la gente si ferisca o muoia in alloggi Aterp che mancano non solo di abitabilità ma anche di sicurezza.

Il crollo di un solaio accaduto in una palazzina ATERP del centro storico di Cosenza e la tragedia sfiorata per la famiglia residente, dimostra, per l'ennesima volta, la necessità di avviare un piano di manutenzione straordinaria per tutto il patrimonio di edilizia residenziale pubblica, ormai in stato di conclamata vetustà.

 

In Calabria sono ben 38.900 gli alloggi di ERP lasciati ormai da tempo al loro destino.

E quelli di Amantea non fanno eccezione.

Non bastano le tinteggiature esterne..

Occorre rivedere anche infissi, impianti idrici ed elettrici. Ed i tetti ed i balconi.

E la loro presenza davanti alla porta del commissario, dove li abbiamo incontrati, èla dimostrazione del loro stato di bisogno. E se ieri era forse inutile sollecitare la attenzione dell’amministrazione comunale fortemente disattenta verso i bisogni della società civile, oggi sperano di trovare ascolto nel commissario prefettizio.

Allo stesso chiediamo di dare mandato all’ingegnere Marco Ghionna di accertare lo stato degli alloggi popolari di Amantea ponendo sul sito del comune un elenco completo degli elementi che definiscono lo stato del patrimonio edilizio pubblico(via, numero civico, piano, superficie, stato d’uso, abitabilità, legittimità di affidamento, necessità di intervento, costo di intervento).

Comprendiamo che con le sole risorse economiche provenienti dai canoni locativi non si riesce a garantire le manutenzioni straordinarie occorrenti.

 

E questo a parte la forte morosità presente tra i locatari.

Allora si impone si valuti la strada della cessione agevolata degli alloggi ai locatari , quando legittimamente titolari, e quando abbiano le minime disponibilità finanziarie necessarie, utilizzando gli importi derivanti dalla cessione per nuovi alloggi capaci di dare risposta alle nuove esigenze.

Importi ai quali devono essere aggiunti gli EX FONDI GESCAL, che dovevano essere spesi in questa direzione, ma sono stati distratti, colpevolmente se non illegittimamente , verso interventi del tutto estranei rispetto alla loro destinazione.

Proprio per queste ragioni si impone anche un intervento della magistratura più attenta che porti al giudizio politici e dirigenti regionali.

Non è giusto che ancora oggi famiglie e persone non abbiano una casa sicura o debbano dormire nelle auto.

Pubblicato in Cronaca

Essere accusati di provocazione al punto da prendere un amanteano, sbatterlo in un’auto a far finta di dormirci, solo per poter scattare una foto e farne un articolo sul web , è una vergogna per chi l’ha pensato e l’ha detto.

 

E questa persona meriterebbe persino di essere querelata.

Ma non ci è sembrato opportuno; anzi lo abbiamo inteso come il segno di una stanchezza anche morale che forse è figlia della non conoscenza di quanto avviene nella nostra città.

Già quella Amantea difficile nella quale occorre viverci quotidianamente per conoscerla ( od almeno tentare di conoscerla) , che occorre camminare per capirla, per saperne quanto basta ad evitare di dire fregnacce.

 

Tanto più che ci si riferisce ad un cittadino che abita in Via Innominata , quell’eufemismo per dire che non ha una casa!

Ed il pensiero ritorna a chi abitava la famosa villa sul mare e che adesso abita in cielo.

Né ci è mai passato per la mente di fare osservazioni ( forse obbligate) sulle assegnazioni degli alloggi popolari, diversi dei quali disabitati.

Ma è impossibile che una città dalle cento associazioni non ascolti il cuore di chi soffre e non adotti i provvedimenti opportuni prima che come già successo avvenga l’inevitabile e l’irrimediabile.

Questa gente vuole un alloggio popolare perché quasi non si paga , ma forse un alloggio per una sola persona è sprecato di fronte a famiglie che hanno problemi più gravi

Queste persone hanno bisogno di un letto, di un posto dove lavarsi, farsi la doccia, dove cucinarsi un piatto di spaghetti e dove poter fare gruppo con gli altri che hanno le stesse condizioni difficili se non disperate.

Per esempio perché non arredare lo stabile dell’ex Giudice di Pace con un letto ed un armadietto in ogni stanza , attivando per le giornate più fredde nelle ore notturne i condizionatori?

E magari migliorare i servizi igienici già presenti, corredandoli di docce.

E poi arredare una delle stanze al piano terra con qualche tavolo, qualche sedia , qualche pensile e qualche cucinino dove possano prepararsi una insalata od un patto di spaghetti.

A queste persone il comune potrebbe affidare la manutenzione del grande giardino da trasformare i piccoli orticelli dove coltivare quanto serve loro cominciando dal prezzemolo.

Chi è pensionato potrebbe vivere dignitosamente , chi riesce a trovare un lavoro anche saltuario potrebbe affrontare serenamente i problemi quotidiani.

Basterebbe dotarli di una tessera per il servizio pubblico con cui raggiungere il centro abitato e viceversa ed esonerarli da ogni tributo.

A tutti loro di potrebbe assegnare una pala, una falce,un rastrello ed una scopa per pulire le strade del quartiere (tra le più abbandonate della intera città) così da non sentirsi in debito con la società.

Ed a chi non riesce a procurarsi nemmeno redditi minimali basterà assegnare 10 voucher al mese chiedendo lo stesso servizio

Il resto spetterà alle parrocchie ed alle vere associazioni.

 

Oggi è ospite di Padre Francesco Celestino

Pubblicato in Cronaca
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