Verso le ore 20:10 di ieri, la polizia è intervenuta nei pressi delle Poste Centrali, dopo la segnalazione di due ragazze che avevano subito il furto di un telefono cellulare da parte di due extracomunitari che, dopo aver consumato il furto, si sarebbero poi riavvicinati alle vittime chiedendo il codice di sblocco del cellulare e, al rifiuto, con un pugno ne avrebbero rotto il display.
Personale della questura di Crotone ha tratto in arresto due cittadini stranieri, A.F.A. di 24 anni e M.J. di 25 anni, entrambi nati in Bangladesh, ed accusati di furto con strappo.
Una volta bloccati i due soggetti sono stati accompagnati in Questura per gli adempimenti di rito e, poco dopo, su disposizione dell’A.G. competente, tradotti in carcere.
Lo psicologo criminale è un lavoro che a molti risulta istintivamente affascinante. Ne abbiamo spesso una visione romanzata, quella che vediamo in molti film thriller e serie Tv americane, in cui lo psicologo criminale diventa la persona chiave per la risoluzione di efferati delitti.
Vediamo questi personaggi dalla grande cultura ed una capacità di scavo dell’interiorità umana molto spiccata come essere misteriosi, che celano la propria interiorità per esercitare le proprie doti di comprensione degli altri al servizio della comunità proteggendola dai delinquenti più pericolosi.
Nonostante questo, in Italia non si parla molto di psicologi criminali. Si li vediamo in Tv seduti nei Talk Show che discutono di delitti recenti o di criminalità in generale e di cosa può incentivarla ma pochi giovani sanno come si diventa Psicologo Criminale e che tipo di lavoro è nei fatti.
Come si diventa psicologo criminale?
Per esercitare questa professione si parte da una laurea in psicologia criminale o in criminologia, di solito dopo le lauree si prosegue con corsi di perfezionamento: di solito, nello studio della criminologia, psicologia e diritto vanno di pari passo, quindi è necessaria non solo la conoscenza della psiche, ma anche quella del diritto, nonché studi specifici sui crimini in modo tecnico. Di solito quindi dopo aver conseguito la laurea specialistica è importante continuare il percorso con un master apposito.
Cosa fa lo psicologo criminale?
Nei film lo psicologo criminale è impegnato in conversazioni con spietati assassini o nel profilare possibili colpevoli, in realtà, nonostante queste sembrino le attività più eccitanti secondo Hollywood, lo psicologo criminale fa più di questo.
Oltre al collaborare attivamente con le forze dell’ordine e la magistratura per risolvere dei casi lo psicologo criminale si occupa anche del reinserimento dei criminali nella società. Quindi il lavoro si svolge o come consulente per la magistratura o nelle strutture carcerarie.
Solitamente per inserirsi in questo mondo, che pur essendo piccolo, può offrire molte soddisfazioni (e anche notorietà come vediamo recentemente in tv con alcuni affermati criminologi italiani) si inizia con dei tirocini presso professionisti che già esercitano questa professione o anche con attività di volontariato nelle carceri, anche ovviamente dottorati di ricerca possono aprire le porte guadagnando al giovane professionista un buon nome negli ambienti del settore.
Anche gli avvocati difensori oggi possono compiere indagini per tutelare gli assistiti (è così dal 2000) quindi il parere di esperti in criminologia può aiutare e diventare utile in fase di processi.
In territori come la Calabria, in cui purtroppo il crimine è quasi sempre identificato dal fenomeno mafioso, il lavoro dello psicologo criminale è importantissimo in quanto non solo può aiutare durante le indagini ma è un valido supporto per aiutare quelle persone, magari giovanissime, finite in carcere perché nate in contesti difficili ma che possono ancora cambiare e diventare membri attivi e positivi della società.
In casi come questi il lavoro dello psicologo criminale diventa quasi una missione con un ritorno altissimo: aiutare qualcuno a cambiare la propria vita partendo dalla situazione più disperata ed aiutandoli a fare le scelte giuste. Sicuramente la parte del lavoro più appagante che il semplice aiutare ad arrestare chi ha già fatto la scelta sbagliata.
I carabinieri forestali della procura di Crotone, del comando provinciale e del gruppo forestale di Crotone insieme alla polizia locale di Crotone hanno proceduto al sequestro di circa ottantavillettea ridosso della ”Canale 19”, in località Margherita di Crotone.
Sono una parte di via dei Gelsomini le 80 villette sequestrate questa mattina dai Carabinieri su ordine della Procura della Repubblica di Crotone.
Il provvedimento di sequestro è stato emesso dal gip Michele Ciociola su richiesta del pm Alfredo Manca, titolare delle indagini.
La Prefettura spiega che le villette erano “edificate con permesso di costruire rilasciato dall’amministrazione comunale, sebbene l’area fosse classificata ‘ad elevato rischio idrogeologico’ e dunque con un vincolo assoluto di in edificabilità”
Le villette sarebbero state costruite su una fascia di terreno a elevato rischio idrogeologico lungo il cosiddetto “canale 19”.
Tra gli indagati ci sarebbero diversi ex amministratori e dirigenti del Comune di Crotone.