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La Procura di Cosenza si appresta a chiedere il rinvio a giudizio dei protagonisti dell’inchiesta sulle “consulenze d’oro” erogate dall’Asp di Cosenza.

Nei giorni scorsi, si è svolto l’interrogatorio di Maria Rita Iannini, l’ultima indagata che aveva chiesto di essere sentita dal pm Domenico Assumma.

A quest’ultimo, dunque, toccherà ora tirare le fila dell’inchiesta, chiedendo al gip l’incriminazione o meno delle persone coinvolte. L’indagine, avviata a settembre del 2013, riguarda nove persone ai quali sono contestati i reati di abuso d’ufficio, falso ideologico e truffa.

Oltre a sei dirigenti dell’Azienda sanitaria cosentina, con in testa il direttore generale Gianfranco Scarpelli – attualmente sospeso dall’incarico su disposizione del Tribunale troviamo i legali Dario e Nicola Gaetano.

Con loro, si entra nel vivo della faccenda.

Dicevamo, infatti, delle parcelle milionarie. A trarne i benefici sarebbe stato proprio Nicola Gaetano che, tra il 2009 e il 2012, avrebbe ottenuto una sfilza di incarichi di patrocinio legale per conto dell’Asp, «senza alcuna procedura di evidenza pubblica e con modalità strettamente fiduciarie», incassando qualcosa come 800mila euro.

Del resto, che vi fosse un eccesso di spese legali nei bilanci dell’Asp se n’era accorta in precedenza anche la Corte dei Conti, ma i successivi accertamenti disposti dai finanzieri, hanno consentito di stabilire, ad esempio, che solo nel 2010, l’Azienda ha conferito 119 incarichi legali spendendo 1,3 milioni di euro; l’anno successivo gli incarichi distribuiti erano 58 per 700mila euro di parcelle e, dulcis in fundo, nel 2012: 52 incarichi e 500mila euro in meno dalle casse aziendali.

L’ipotesi, dunque, è che in tale contesto, a fare la parte del leone sia stato proprio Nicola Gaetano, il cui periodo aureo si sarebbe dispiegato a cavallo tra la gestione commissariale di Franco De Rose e l’attuale direzione di Scarpelli.

E non a caso, entrambi sono ora indagati per abuso d’ufficio insieme al direttore dell’Area legale dell’Asp, Giovanni Lauricella.

Eccesso di spese legali, dunque, circostanza che, un paio d’anni fa, Scarpelli giustificò con «la carenza di personale interno».

Penuria di avvocati, insomma, al punto tale che l’Asp sarebbe stata costretta a farsi difendere da chi avvocato non lo era.

Dario Gaetano, ad esempio, già impiegato dell’Afor con la qualifica di sorvegliante idraulico che, un bel giorno, si è ritrovato a svolgere la mansione di “legale” per conto dell’Asp cosentina.

Diciotto, in tal senso, i processi da lui seguiti nel Tribunale di Paola, ma l’aver indossato la toga potrebbe costargli ora l’incriminazione per esercizio abusivo della professione, dal momento che la Procura ritiene che egli fosse sprovvisto di abilitazione alla pratica legale.

Proprio il presunto abusivismo di Gaetano, inguaia per il momento Scarpelli e la stessa Iannini, dirigente dell’Ufficio legale di Paola: nessuno dei due, infatti, si sarebbe “accorto” di aver ingaggiato un abusivo.

La vicenda in questione segna anche il coinvolgimento di Andrea Gentile, figlio del senatore Tonino, la cui posizione però è stata stralciata ed è ora oggetto di valutazione da parte della Procura di Paola.

Nel frattempo, si è sempre in attesa che il Tribunale della libertà decida se revocare o meno il provvedimento interdittivo emesso contro Scarpelli. A tal proposito, i giudici decideranno il prossimo 10 aprile


Da L’Ora della Calabria del 3.4.2014

Pubblicato in Paola

Nessuna sorpresa, nello scorrere l’elenco degli indagati per le vicende dell’ASP di Cosenza, salvo, forse, quella dell’ex DG Franco Lucio Petramala.

Ecco tutti i nomi

  1. 1)l'attuale direttore generale Gianfranco Scarpelli;
  2. 2)il commissario per il 2010 e 2011 Franco De Rose:
  3. 3)il precedente direttore generale Franco Petramala;
  4. 4)Giovanni Francesco Lauricella, 57 anni funzionario Asp;
  5. 5)Maria Rita Iannini, 62 anni di Praia a Mare, funzionario Asp;
  6. 6)Flavio Francesco Cedolia, 50 anni di Rende, manager;
  7. 7)Eugenio Conforti, 71 anni, avvocato di Cosenza;
  8. 8)Luigi Fraia, 51 anni, avvocato di Rossano;
  9. 9)N.G. 46 anni avvocato di Paola;
  10. 10)D. G., 39 anni di Paola, che lavorava all'Afor Calabria con un contratto part-time.

Ora tutti si chiedono quando la procura salirà ai piani alti, cioè ai garanti politici di queste vicende. I calabresi, purtroppo per noi abituati a tutto, sono comunque curiosi di sapere di chi fossero “amici” o “sodali” o “garanti elettorali” gli attuali inquisiti o se la vicenda prenderà la via delle tenebre protetta od oscurata dalla politica.

Pubblicato in Cosenza

Non c’è pace tra gli ulivi .E tantomeno all’ASP di Cosenza. Ecco che scoppia un’altra bomba. La Procura, ipotizza i reati di abuso d’ufficio e falso in atto pubblico per il dg dell’Azienda, quattro dirigenti, un impiegato ed un consulente legale che siede nel coordinamento regionale del Pdl. La procura dopo 6 mesi di indagini ha chiesto una proroga di altri sei mesi.

Due i filoni seguiti dai magistrati: l’affidamento di lavori senza procedure di gara e la proroga di alcune consulenze esterne, soprattutto nel settore legale.

Le indagini sono seguite dal pubblico ministero Domenico Assumma, che ha ricevuto il fascicolo dal procuratore Dario Granieri.

Accertamenti a carico di

-Gianfranco Scarpelli, direttore generale dell’Asp,

-Nicola Gaetano, avvocato paolano e consulente dell’Azienda,

-Dario Gaetano, fratello del legale e anch’egli dipendente dell’Asp,

-Maria Rita Iannini, dirigente dell’ufficio legale dell’Asp per la sezione di Paola,

-Aurora De Ciancio, dirigente dell’ufficio Ragioneria,

-Gennaro Sosto, dirigente dell’ufficio tecnico e

-Giovanni Lauricella, dirigente dell’ufficio legale dell’Asp per la sezione di Cosenza.

Due i filoni seguiti.

Il primo riguarda l’affidamento alla Siram di alcuni servizi .

La delibera riguarda la proroga del servizio energia e la manutenzione degli impianti di climatizzazione.

Il secondo riguarda consulenze legali affidate dall’Asp di Cosenza. Con una delibera , sembra siano stati affidati a professionisti esterni «70 incarichi legali, compresi consulenze e arbitrati» e segnala che «dagli atti inviati non risulta documentata la necessità dell’attribuzione dell’incarico all’esterno, né la previa quantificazione del compenso». A beneficiare di alcune di queste consulenze, anche per importi rilevanti, sarebbe stato proprio l’avvocato Nicola Gaetano, legale di riferimento per la sanità cosentina e professionista attivo anche in politica (è tra i componenti del coordinamento regionale del Pdl).

Pubblicato in Cosenza
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