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Intanto una premessa quale è quella che porsi dubbi significa avere coscienza, significa avere intelligenza critica, significa voler e saper rivedere i comportamenti e le scelte, anche i propri.

Ma i dubbi di Cupelli ci appaiono francamente inaccettabili.

Sarebbe come dire: vale la pena di educare i propri figli alla giustizia, all’etica, alla onestà, se poi la nostra società va alla deriva?

E’ giusto, di più è necessario. Anzi occorrerebbe dare una attenzione anche figli degli altri e proprio perchè domani gli onesti vivi possano essere la maggioranza.

Lo stesso senso ha fare politica indicando e perseguendo il bene.

Ma senza arroganza, senza supponenza, con la consapevolezza del possibile, senza sogni, con vigore e forza , senza desistere mai , attendendo la luce in fondo al tunnel, la luce che prima o dopo verrà.

Ed esiste un unico metodo che è quello di segnalare ogni giorno, gli errori, le scelte sbagliate, le differenze create, gli imbrogli, il negativo che pervade la nostra società , con la convinzione che il male va indicato perché si distingua dal bene, nella speranza che il male possa scomparire ed il bene prevalere.

Ma una attenzione dobbiamo averla tutti. Nessuno di noi è perfetto, anche noi possiamo sbagliare, nella sostanza e nella forma. Non ergiamoci allora a soloni, non saliamo sul pulpito per richiamare un popolo bue e pecora. Noi possiamo fare due cose . Una è quella di indicare ogni giorno il male ed il bene. L’altra è quella di continuare a dare l’esempio degli onesti tenendo conto che noi non siamo più onesti se gli altri sono più disonesti.

Ma ecco cosa scrive Cupelli:

“La politica in generale è ormai considerata dalla gente una cosa sporca, finite le ideologie, la popolazione si è allontanata dalla politica , basta guardare le percentuali dei votanti, i cittadini la considerano solo un mezzo per affari personali.

La politica ad Amantea, in Calabria, rispecchia fedelmente queste considerazioni.

Abbiamo un’amministrazione sempre più lontana dagli interessi generali, da quello che serve veramente alla comunità. Il potere usato per soddisfare interessi.

Basta guardare la vicenda Lungomare, invece di investire su qualcosa che potrebbe portare utilità economica e sociale, sia per i cittadini che per gli operatori economici , si preferisce progettare ponti faraonici che non verranno mai realizzati ed allargare strade isolate, scelte illogiche, apparentemente”.

Vorrei ricordare a Cupelli che forse il problema non è soltanto Lungomare o ponti per gli amici, ma anche strade e marciapiedi( la foto è stata scattata ieri in via Baldacchini nei pressi dello studio medico del dr Gambardella con una mattonella che si è rotta sotto il peso di una donna che passava).

Poi continua la nota dell’attivista del M5S

“Un amministrazione che con ARROGANZA non dà risposte ai cittadini, alle associazioni, alle minoranze consiliari.

Un’amministrazione che ignora le domande delle Associazioni, sulle cooperative, sui voucher, sulle delibere di liquidazione di parcelle legali stratosferiche.

Una politica che tiene sotto scacco persone bisognose accontentandole con piccoli incarichi sottopagati invece di studiare, programmare, soluzioni dignitose e proiettate nel futuro.

Un’amministrazione e quindi una politica lontana dai bisogni dei cittadini in questo periodo di crisi, una politica che non ha soldi per la popolazione ma che riesce ad aumentarsi lo stipendio, mentre molte persone si avvicinano alla soglia di povertà e sono abbandonate a se stesse.

Una politica fatta anche di tanta ipocrisia e falsità, con nuovi politicanti che tradiscono le aspettative di chi li ha sostenuti, novelli Machiavelli, impegnati in raggiri atti a soddisfare solo il proprio ego, uno schifo.

Ma la colpa di tutto è della stessa popolazione che si fa sfruttare, dei cittadini che per piccoli favori personali vendono la propria dignità, salvo subito dopo lamentarsi. Da una massa di persone che non pensano a tutelare il territorio che li circonda.

Troppo facile, retorico,scontato, dire: occorre una presa di coscienza, impegnarsi per cambiare, la verità e che a nessuno interessa più niente, se non il proprio orticello.

In particolare alle nuove generazioni, sempre più distanti dal preoccuparsi del loro futuro”.

Ed allora? Allora occorre svegliare questo popolo senza coraggio ma forse ancora onesto ed esiste un unico modo, che è quello di denunciare i comportamenti illeciti e la politica border line, di segnalare il metodo assurdo di trasferire i debiti alle future ed incolpevoli generazioni come sta facendo la nostra amministrazione comunale da tempo ( nessuna esclusa in verità) pur di sopravvivere e solo per sopravvivere.

Non mi piacciono i dubbi di Cupelli quando si chiede

“Allora la domanda “sorge spontanea”, perché impegnarsi per cercare di cambiare, quando anche su cose nobili come la difesa dello “scoglio di Coreca”, c’è indifferenza da parte della maggioranza dei cittadini, mentre allo stesso tempo si ordiscono trame volte a cercare di far coincidere interessi diversi e non conciliabili, atte a favorire la malapolitica, mire personali ed egoistiche. Non è meglio restare spettatori?

Oppure non allinearsi, non omologarsi alla massa, dare ascolto alla propria coscienza, anche se probabilmente inutilmente e continuare ad agire, pur sapendo che forse non servirà a niente, inseguendo un’utopia, contribuire al cambiamento.

Questo è lo spirito che muove i cittadini aderenti al Movimento 5 Stelle, quelli autentici.

                                                                                   Rosario Cupelli cittadino attivista M5S”

La domanda che mi porrei è più alta. E’ onesto, leale mettere al mondo figli ai quali lasciamo una Italia, una Calabria ed una Amantea sulla soglia della disperazione, senza valori , senza lavoro e piene di debiti?

Fermiamo il mondo o facciamo scendere dal treno gli attuali macchinisti e controllori? La risposta è ovvia,ma occorre osare un po’ di più pensando non ai nani che oggi hanno il posto a edere, sia pure un predellino, ma a quelli che domani ( i nostri figli e nipoti) non troveranno nemmeno il treno. Basterà loro il ponte di colongi e lo scoglio di coreca?E ci saranno?

Pubblicato in Primo Piano

Li aveva sollecitato in consiglio comunale Antonio Rubino di Noi Liberi e l’assessore Sante Mazzei aveva dichiarato di essere già intervenuto diffidando la ditta a riprendere ed ultimare i lavori.

Tra l’altro a giorni è Pasqua e San Pantaleo è la strada più frequentata dai fedeli che salgono o scendono dalla soprastante Chiesa Madre.

Una foto mostra l’armatura e lo scavo per la messa in opera di una coronatura armata che lega le teste dei tubi che sono stati spinti nel terreno della collina in due direzioni oblique tra loro.

La trave orizzontale dovrebbe mantenere il muro di sottoscarpa che era fortemente fratturato e che sembrava essere sul punto di esplodere ed il muro obliquo di soprascarpa che tiene la seconda rampa della salita di San Pantaleo.

Certo non bastano questi lavori ma comunque sono un primo passo verso una soluzione di maggiore stabilità della rampa realizzata grazia i fondi del piano Marshall dopo lo scoppio del 20 febbraio 1943.

La seconda fato fatto il giorno dopo mostra il muro armato di cemento che lega le teste di ferro infilate nella rampa.

Non sappiamo se saranno almeno risanate le diverse e notevoli ferite dei muri e se le stesse ferite saranno prima lavate con acqua in pressione o se come talvolta accade si metterà una leccata di cemento esterno nascondendo quello che c’è dentro.

Non ci resta che aspettare.

Ed è inutile nascondere la delusione del profano sul tipo di lavori fatti: inutile negare che ci aspettavamo altro!!

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