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Difficile non innamorarsi di Amantea alla quale Dio ha concesso cose belle, una più dell’altra, anche se, poi, come racconta Leonida Repaci nel suo meraviglioso ”Quando fu il giorno della Calabria” le assegnò tante calamità tra cui le dominazioni, il terremoto, la malaria, il latifondo, il feudalesimo, le fiumare, le alluvioni, la peronospera, la siccità, la mosca olearia, l’analfabetismo, il punto d’onore, la gelosia, l’Onorata Società, la vendetta, l’omertà, la falsa testimonianza, la miseria, l’emigrazione, dimenticando la peggiore di tutti che è la politica, o meglio i politici che la usano e se la mangiano giorno dopo giorno.

 

Ed ancora ad Amantea mancano quei poeti quali Pino Daniele che siano capaci di dedicare al proprio paese una meravigliosa canzone che è soprattutto una meravigliosa poesia come questa:

 

Amantea è mille culure

Amantea è mille paure

Amantea è a voce de' criature

che saglie chianu chianu

e tu sai ca' nun si sulo

Amantea è nu sole amaro

Amantea è addore e' mare

Amantea è na' carta sporca

e nisciuno se ne 'mporta

e ognuno aspetta a' ciorta

Amantea è na' cammenata

dint' e viche mmiezo all'ate

Amantea è tutto nu suonno

e a' sape tutto o' munno

ma nun sanno a' verità.

Amantea è mille culure...

Amantea è mille paure...

Amantea è nu sole amaro

Amantea è addore e' mare

Amantea è na' carta sporca

e nisciuno se ne 'mporta

Amantea è na' cammenata

dint' e viche mmiezo all'ate

Amantea è mille culure

Amantea è nu sole amaro

Amantea è na' carta sporca

e nisciuno se ne 'mporta

Amantea è na' cammenata

dint' e viche mmiezo all'ate...

pinoLa scelta di celebrarli nella capitale è dei figli. Carmine Daniele: "Noi fratelli vorremmo che i funerali fossero a Napoli".

 

Su Facebook in molti chiedono di celebrare doppie esequie come si fece per Totò.

E' morto a Roma e qui riceverà l'ultimo saluto. Ma i fan partenopei non ci stanno. Piangono e cantano le canzoni del 'loro' Pino. Le sanno a memoria: 'Napul'è', ‘Na tazzulella ‘e cafè'. O ancora 'Quando', 'Nun me scoccià'. Chiedono di poter dare l'ultimo saluto a quella che considerano l'anima blues di Napoli, che ha saputo raccontare la città popolare ma anche colta e lontana dagli stereotipi. Ma è su Roma che ricade la scelta dai figli per celebrare i funerali del grande musicista scomparso ieri notte per un attacco cardiaco. 

I fan chiedono doppi funerali a Roma e Napoli Centinaia di fan, sbigottiti dalla notizia, da questa notte lasciano post di cordoglio sui social network. Su Facebook è stata perfino aperta una pagina 'Vogliamo a Napoli i funerali di Pino Daniele' che in pochi minuti ha raccolto più di 6.000 condivisioni: "Pino è figlio di Napoli..!!

Sarebbe bello che Napoli potesse abbracciarlo e accompagnarlo nell'ultimo viaggio!!" scrive un fan. "Perché a Roma e non a Napoli?" si chiedono tanti dopo aver appreso la decisione della famiglia di tenere le esequie nella capitale. E c'è chi propone di celebrare doppi funerali come si fece con il grande #Totò "prima a Roma e poi nella sua Napoli". 

Funerali a Roma: la scelta dei figli Eppure Pino Daniele aveva deciso di vivere lontano dalla sua città natale da tanto tempo.

A scegliere Roma per dare l'ultimo saluto al cantautore sono stati proprio i figli: "Abbiamo scelto Roma perché noi figli siamo nati e viviamo qui.

I funerali di mio padre saranno celebrati mercoledì al Divino Amore perché è una chiesa grande e noi vogliamo che sia una cerimonia aperta al pubblico". Spiega la figlia Sara fuori dall'obitorio dell'ospedale Sant'Eugenio dove il cantautore è deceduto.

"Siamo sicuri che papà vorrebbe che chiunque avesse la possibilità di dargli l'ultimo saluto" ha concluso. Anche la camera ardente si terrà a Roma perché, a quanto riferito, sarebbe risultato complicato disporre un doppio trasferimento considerando che la salma verrà poi sepolta a Orbetello, in Toscana. 

Il fratello Carmine: "Funerali a Napoli. Se portato a Grosseto poteva salvarsi" I fratelli del musicista, intanto, prendono le distanze dalla scelta dei nipoti di celebrare le esequie nella capitale: "Noi fratelli vorremmo che i funerali fossero a Napoli: Pino è un pezzo di quella città" spiega Carmine Daniele, uno dei cinque fratelli che fuori dall'obitorio del Sant'Eugenio usa parole forti anche contro la scelta di ricoverarlo nella notte a Roma: "Il primo intoppo è stato non fermarsi all'ospedale di Grosseto. Poteva salvarsi".

Quando si è sentito male nella sua villa in Maremma l'artista aveva infatti chiesto di essere portato all'ospedale romano dal suo cardiologo di fiducia, ma forse questa scelta è stata fatale. A Napoli bandiere a mezz'asta All'ombra del Vesuvio, intanto, il sindaco De Magistris ha disposto che le bandiere dei palazzi delle istituzioni vengano tenute a mezz'asta da oggi fino alla conclusione delle celebrazioni funebri, giorno in cui a Napoli sarà proclamato lutto cittadino. Il sindaco sarà comunque presente ai funerali mercoledì a Roma.

Già oggi è stato inviato nella capitale il gonfalone del Comune di Napoli per essere esposto nella camera ardente una volta allestita. Secondo quanto appreso, i familiari del cantautore napoletano hanno inviato un messaggio di ringraziamento al sindaco per le "bellissime parole" pronunciate a poche ore dalla notizia della morte e per la volontà manifestata di mettere eventualmente a disposizione il Maschio Angioino.  

Un flash mob per ricordarlo Domani sera De Magistris potrebbe partecipare al flash mob in ricordo del musicista partenopeo previsto a Napoli. Nella centralissima piazza del Plebiscito, dove Pino ambientò diversi suoi live, i presenti canteranno 'Napul'è', un vero e proprio inno sui vizi e sulle virtù della città. 

Fonte  notizia: RaiNews

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