Amici, oggi vi voglio dare una notizia assurda che ha dell’incredibile e che fa venire i brividi. E’ vero, stiamo vivendo un periodo molto difficile a causa di questo nemico invisibile ed invincibile, così cattivo che non ci sta dando pace e tranquillità. Ci dicono di stare a casa e noi stiamo stando a casa pur soffrendo. Ci dicono di non uscire e noi non stiamo uscendo brontolando. Ci dicono di lavarci le mani spesso e noi lo stiamo facendo. Ci dicono di aiutare i vicini di casa se hanno bisogno e noi lo stiamo facendo. Quando andiamo a fare la spesa ci dicono di indossare guanti e mascherina e osservare almeno un metro di distanza e noi lo stiamo facendo. Ci dicono di aiutare chi soffre, chi ha perso il posto di lavoro, chi non ha più pane da dare ai propri figli, e noi in piccola parte lo stiamo facendo. Ci dicono di aiutare con qualche versamento anche piccolo la Protezione Civile e gli ospedali e noi lo stiamo facendo. Però, che cazzo, se fare anche beneficenza ora diventa pure un reato è il colmo, è il massimo dell’assurdo. E’ meglio restare tutti chiusi in casa e morire di fame. La storia che sto per raccontarvi accade a Termini Imerese e un panettiere, ragazzo molto generoso e timorato di Dio, stava impastando filoni e panini destinati alle famiglie bisognose. Non l’avesse mai fatto. E’ stato multato. La solidarietà, la beneficenza, oggi più che mai, possono salvare vite umane. Lo sapeva bene il panettiere, ma il suo gesto, purtroppo, non è stato capito. Forse non ha neppure frequentato le scuole superiori, ma certamente sa cosa vuol dire solidarietà: L’insieme dei legami affettivi e morali che uniscono gli uomini tra loro e li spingono all’aiuto reciproco. Ha aiutato il prossimo, ha commesso un reato. E’ stato multato e ha dovuto chiudere la sua attività per 5 giorni. Nell’anno del Signore 2020 fare del bene, fare beneficenza è un reato. Aiutare i poveri non si può. Il panettiere dal cuore d’oro aveva effettivamente violato le norme emanate dal Governo proprio in materia di Coronavirus. Però lo aveva fatto in fin di bene. Panificare per la Protezione Civile, per la Caritas, per le associazioni. La panetteria doveva stare chiusa. Ora resterà chiusa e lui sarà processato. Il panettiere non si è pentito di ciò che ha fatto e lo rifarebbe. Sapeva fare solamente il pane e pane faceva e lo dava alle Associazioni benefiche e a chi in questi giorni non ha più nulla. Un esempio non da condannare e sanzionare, ma da imitare. Ma purtroppo oggi i cuori della gente si sono induriti e hanno dimenticato il significato delle parole solidarietà e beneficenza.