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Scrive Francesco Saverio Falsetti (Resp.le C.E.A.M. WWF “Scogli di Isca”) e noi pubblichiamo:

“La missione del WWF è quella di contrastare la devastazione dell'ambiente naturale del pianeta e di contribuire alla costruzione di un futuro in cui l'uomo possa vivere in armonia con la natura. A questo scopo il WWF si batte focalizzato su sei temi prioritari di interesse globale: l'acqua, le specie in pericolo, i pericoli legati agli agenti chimici tossici, il cambiamento climatico, le foreste, gli oceani e le coste.

Nella tutela di quest’ultime si inquadra il porto di Amantea vista la scelta infelice del sito per almeno tre motivi:  

a.         il porto di Amantea è costruito in mare aperto, pertanto a rischio insabbiamento;

b.         la costruzione del porto ci ha portato via le ultime dune che storicamente hanno           caratterizzato i nostri arenili e che rappresentavano un pregio ambientale;

c.         l’inevitabile erosione costiera a sud della struttura.

Il “Grazie Filippo” usato la volta scorsa voleva solo sottolineare il senso di gratitudine che mi è venuto spontaneo per riconoscere la valenza del tuo dire ed è stato usato per dare una impronta amicale e di condivisione ad un problema serio che si chiama porto di Amantea. Non certo perché ritengo il WWF depositario di qualunque verità, sono consapevole di essere solo un cittadino facente parte un’Associazione che, pur se con nobili fini, può solo sensibilizzare ma difficilmente risolvere così grandi problematiche.                                      

Mi scuso con te per il fatto di ignorare i tuoi scritti sulle tematiche territoriali e sul porto, della quale qualora fosse possibile, ti chiedo di farne dono di una copia al WWF al fine di inserirli nella piccola biblioteca allestita presso il C.E.A.M. WWF “Scogli di isca” di Belmonte.    

Sono da sempre un fautore del “meglio tardi che mai” ma sono altrettanto convinto che una denuncia per disastro ambientale presunto all’epoca, magari a firma delle Associazioni e dei Partiti politici che allora avevano un peso considerevole sarebbe stata più incisiva di una denuncia per disastro ambientale oggi. Visto che nè le nostre denuncie nè i tuoi lavori sono riusciti a far desistere i nostri rappresentanti politici dal realizzare il porto di Amantea in tutta la sua “bruttura”.                                                                                                                  

Nel sottolineare che nel mio vivere quotidiano esistono i termini rispetto ed apprezzamento ma non insulto e visto che apprezzi il paesaggio mi piacerebbe averti all’Escursione nel Fiume Veri di Belmonte Calabro che il WWF insieme ad altre associazioni del territorio organizza domenica 21 luglio prossimo, potrebbe essere una maniera per conoscerci. L’occasione è gradita per inviare cordiali ed amichevoli saluti.

(Pace fatta) Francesco Saverio Falsetti (Resp.le C.E.A.M. WWF “Scogli di Isca”)

Riceviamo e pubblichiamo la risposta di Filippo Vairo al WWF ed in particolare al responsabile Falsetti.

“Sono anni che mi occupo di questioni territoriali di Amantea e, dunque, anche del Porto, con articoli, saggi e almeno due libri. Senza dimenticare che nel programma del PSI, di cui ero segretario, per le elezioni comunali del 17 aprile 1977, proposi per la prima volta il Porto Canale di Catocastro e, quando constatai che per gli equilibri dell’allora maggioranza consiliare la struttura si voleva fare a Campora, proposi il Porto Canale di Oliva. Tanto per dire che, mentre il WWF si confrontava al suo interno, a me capitava di battagliare all’esterno.

Perciò, ti potevi risparmiare quella velenosa frecciata sulla mia (assai presunta, anzi falsa) indifferenza sulla materia, giacché i fatti dimostrano esattamente il contrario, com’è facile desumere anche dalla lettura di almeno due delibere consiliari.

Così come ti potevi risparmiare quell’incipit di Grazie Filippo, come se io avessi scritto per il WWF o il WWF, con tutto il rispetto, fosse il depositario delle tavole della legge, quando invece e più prosaicamente ho scritto contro l’Amministrazione Comunale ed a favore dell’intera cittadinanza, compreso il WWF.

Non per polemica, ma giusto per precisare. Per il resto pace e amici. Come prima.

L’ultima questione da chiarire è che quando parlo di denuncia mi riferisco ad una denuncia penale per disastro ambientale. Denuncia che, qualora costretto, invierò alla Procura della Repubblica di Paola e, se del caso, al Presidente della Repubblica, al Presidente del Consiglio dei Ministri ed ai Ministri competenti.

La mia iniziativa, dunque, non è soltanto un fatto politico, né il solito “temino” fatto a casa, ma qualcosa di più serio e consistente.

Quel che mi fa piacere è che si è aperto un dibattito sull’argomento. Sono tantissimi gli accessi sul sito e tanta gente mi ha fermato per strada per avere notizie ulteriori.

Resto in attesa di un invito del WWF, associazione meritoria e degna di ogni considerazione, per esprimere la mia personale opinione sul Porto, ma anche sul Piano Strutturale in forma Associata e sul Piano Strutturale Comunale, ancorché sulle più importanti questioni paesaggistico-ambientali. Perché se c’è qualcuno che lo deve fare più degli altri non è certamente un’individualità responsabile, quale mi considero, ma un’associazione nata apposta come il WWF.

Un amichevole saluto che, se interpretato al contrario, mi vedrebbe costretto a replicare ancor più precisamente, giacché non è rara l’accusa di arroganza che mi viene rivolta, quanto invece si tratta più banalmente di una reazione ad un insulto gratuito.”  

 

Riceviamo e pubblichiamo la nota di Francesco Saverio Falsetti (Responsabile C.E.A.M. WWF “Scogli di Isca”) sull’articolo di Filippo Vairo, sottolineando che il tema del Porto per la sua rilevanza ci sembra debba continuare a ricevere ancora ben altre attenzioni e ben altri contributi acchè tutti ne sappiano e tutti se ne sappia di più, molto di più! Ecco il testo integrale della nota:

“ Grazie Filippo, fa piacere avere la percezione che quello che diciamo da sempre ha un fondo di verità, almeno ogni tanto possiamo sentirci “normali” anche noi, questo è gratificante. Prima che il Porto nascesse noi, allora giovani ambientalisti, ci siamo confrontati tra di noi e con tecnici che all’epoca gravitavano al WWF, il tuo dire di oggi conferma quanto andiamo dicendo da tempo nell’indifferenza totale da sempre (mi viene da dire …. anche la tua). Poniamo da sempre la situazione come una grande “TRUFFA”, il progetto non è mai stato supportato da studi seri e reali, è tutto un “taglia ed incolla” con i mezzi dell’epoca fotocopie ritoccate – neanche tanto – se si considera che si faceva riferimento ad un rigagnolo come se fosse un fiume capace apportare un significativo ripascimento naturale, ma il bello che anche degli sprovveduti come noi ci accorgemmo che quel “fiume” poteva solo essere considerato (almeno per portata) un solco irriguo.

La distanza dichiarata tra la linea di battigia ed il piede della SS18 differiva di circa 200 metri (misurata dal sottoscritto e da un altro socio con una banale fettuccia) da quanto riportato nella progettazione, questo significa che l’intera opera portuale è stata costruita in mare aperto, pertanto ad alto rischio insabbiamento.

Le prove in vasca erano “troppo” simili a quelle fatte per altre strutture portuali ipotizzate. Tanto era necessaria l’opera portuale per Amantea che si ritenne opportuno nominare un Assessore che si doveva interessare esclusivamente del Porto, l’opera del secolo ci avrebbe fatto assomigliare, anche per numero di presenze, a Portofino.

Parli di denunciare, ebbene noi l’abbiamo fatto, le nostre osservazioni furono inviate per raccomandata A.R. a tutti gli Enti, alla Procura e perfino al Ministero – stiamo ancora aspettando che qualcuno ci risponda.

Riteniamo assurdo parlare di ampliamento con gli importi che tu citi e che conosciamo bene, somme non giustificate da nessuna esigenza di presenze sia di marinerie locali che di turisti visti i tempi di incertezza che viviamo. I porti sono insediamenti invasivi che, qualora ritenuti necessari, necessità suffragate da opportuni studi devono trovare allocazione in darsene naturali che li inglobino, senza creare un impatto visivo obbrobrioso, quello di Amantea comunque ha una peculiarità tutta sua, è “quasi perennemente” insabbiato – forse è questo il motivo per cui si ritiene di investire in un ampliamento!? Ci siamo chiesti inoltre, quanti dipendenti effettivi e/o stagionali vi hanno trovato negli anni lavoro? Qualcuno ha mai fatto un rapporto costi/benefici/ricadute sul territorio?

Oggi ad essere contro il Porto, almeno la mattina all’edicola o per strada sono in tanti, ma vi ricordate quanti ne hanno vantato il merito per presunta paternità? L’Associazione che ho il piacere di rappresentare (WWF) lo ha ritenuto inutile da sempre, ricordandone sistematicamente il risultato nefasto che l’ha caratterizzata – allego qualche articolo a firma del sottoscritto che è passato inosservato a tanti, che mi è valso solo qualche pacca sulle spalle per sottolineare che dicevo la verità, ma si sa la verità è sempre scomoda e talvolta porta pregiudizi verso chi la ostenta.

Rimaniamo disponibili a qualsivoglia momento di confronto.

Francesco Saverio Falsetti (Responsabile C.E.A.M. WWF “Scogli di Isca”)

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