Ritorna a casa, si accorge di aver dimenticato le chiavi.
Per non svegliare la sorella ha deciso di scavalcare, poi la tragedia
Tragedia nella notte a Loranzè, paese di un migliaio di abitanti a pochi chilometri da Ivrea, in provincia di Torino.
Secondo quanto riportato da Ansa la 18enne Erika Russo Torregrossa è morta impiccata al cancello di casa, una villetta in via Canton Prelle, nel tentativo di scavalcare per rientrare nella propria abitazione.
Secondo una prima ricostruzione fatta dei carabinieri intervenuti sul posto la giovane, rientrando a casa dalla serata trascorsa con gli amici in discoteca, si è accorta di non avere le chiavi e ha deciso di scavalcare per non svegliare la sorella.
Dopo aver superato la recinzione, però, la 18enne è rimasta impigliata col maglioncino, all’altezza del collo, al cancello.
A scoprire l’accaduto, domenica mattina, è stata la sorella della vittima che ha rinvenuto il corpo di Erika impiccato al cancello di casa.
Sul posto sono intervenuti i sanitari del 118, i carabinieri della Compagnia di Ivrea e il medico legale per gli accertamenti del caso.
I militari stanno ascoltando anche i famigliari della giovane che aveva compiuto 18 anni lo scorso 30 aprile.
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Sabato sera ho ricevuto una telefonata con la quale mi veniva chiesto se ero a conoscenza del fatto che a quell’ora era chiuso il cancello che permetteva di giungere alla chiesa di San Francesco d’Assisi per la cui manutenzione, messa in sicurezza e visitabilità sono stati spesi ben 2 milioni di euro.
La telefonata giungeva da un conoscente che stava accompagnando sulla collina del castello un gruppo di amici che voleva anche godere del panorama di Amantea di notte.
Ho risposto che la vicenda era già nota ma che dopo qualche articolo sembrava che questa “oscenità” fosse finita
Ed invece, evidentemente, non era così.
Mi è stato anche chiesto se mi risultasse che almeno fosse aperto l’altro accesso, quello dal Palazzo Mirabelli.
Ho dovuto rispondere di no, che mi risultava chiuso, ed ho anche detto che come espressamente dettomi, la famiglia Alfano, proprietaria dei ruderi della antica casa Bonavita ( l’ultima prima del pianoro che ospita la antica chiesa di San Francesco), quella con il bellissimo camino quattrocentesco ( il più bello di tutta Amantea) non c’entrava niente con questa chiusura e che anzi ne sollecitava la apertura.
In sostanza era inutile provare dall’altra parte.
Sono stato sollecitato ( perché proprio io, poi, e non l’amministrazione o la minoranza, ambedue assenti al problema della reale conoscenza –onde il suo sviluppo- del centro storico, dei beni culturali, non è dato sapere) e stamattina ancora una email per sapere se avessi fatto qualcosa.
Allora è necessario che io ponga amministrazione comunale qualche domanda:
- Perché il cancello viene chiuso impedendo così di godere anche del bellissimo panorama notturno della piana di Amantea?
- Chi lo ha deciso e con quale atto e sulla base di quale logica, considerato che le chiese sono invece aperte?
- E poi perché lungo il sentiero di accesso alla chiesa ci sono le luci, se poi di sera si chiude il cancello?
- E se qualcuno salendo di giorno fosse salito fino alla chiesa, od alla torre civica, od al castello come farebbe ad uscire?
- Ma davvero si pensa di fare turismo e cultura in questo modo?
Stamperò questo articolo, lo firmerò, lo protocollerò, aspetterò la risposta dell’amministrazione ( che ovviamente pubblicherò) e lo invierò ai turisti che non sono potuti accedere alla chiesa di San Francesco.
Amantea 3.9.2018 Giuseppe Marchese
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“Se il cancello è stato costruito evidentemente doveva servire per evitare l’uso del cortile della scuola elementare nelle ore durante le quali non c’è attività scolastica”.
E’ quanto ci dice una persona di una certa età che abita nella zona.
E, poi, continua “Infatti, gli altri cancelli, lato via Garibaldi, sono costantemente chiusi”.
Ed infine chiude con una domanda “ Perché, allora, il cancello su via Dogana resta costantemente aperto anche di notte?”
Non siamo in grado di rispondere.
Ma non ci è difficile intuire che l’amico vuole dirci ben altro.
Intanto intorno a noi si è formato un gruppetto, molti dei quali annuiscono alle affermazioni del nostro primo amico.
Allora chiedo “ In sostanza volete dire che di notte qualcuno entra nel cortile ?”
“Evidentemente!”
“Non è raro vedere entrare ragazze ed uomini. Vanno sul cortile dietro la scuola, dal lato della statale 18. E dopo qualche tempo escono. Talvolta insieme, talvolta solo gli uomini. E basta aspettare un po’ e ne entrano altri…….”
Non mi vedo, ma evidentemente la mia faccia esprime sorpresa, se non incredulità, perché qualcuno aggiunge “ E le donnine sono spesso minorenni”
“Ma voi le avete riconosciute?-domando”
“NO. Intanto perché non le conosciamo. Poi perché già la zona è buia e loro sono scure, ….molto scure”
“Ma gli uomini, li avete riconosciuti, vero?”
Infine, il primo conclude, mentre tutti gli altri annuiscono. “ Noi te lo abbiamo detto. Ora se lo vuoi fare l’articolo, bene, se no, amici come prima”.
Sono persone adulte e serie e per questo decido di farlo questo articolo molto sollecitato per invitare chi di dovere a chiuderlo, sto benedetto cancello.
Non è che la sua chiusura sia la soluzione del problema, ma forse può essere utile ad evitare il triste fenomeno descrittoci.
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