Alla faccia della sicurezza!
Salvini è già un eroe ma qualcuno lo vuole martire e santo!
La prova è nella ennesima minaccia a Matteo Salvini.
Su un muro di zona Ticinese a Milano è apparsa una scritta vergognosa su un muro: "Non sparare a salve, spara a Salvini", con accanto il logo anarchico.
"Niente e nessuno mi spaventa o mi fermerà - è la reazione del ministro dell'Interno e leader della Lega -, mi auguro che la condanna nei confronti di questi delinquenti sia unanime".
Da mesi il vicepremier è nel mirino dell'ultra-sinistra per le sue politiche sull'immigrazione.
A dicembre era arrivata al Viminale una busta di minacce firmata da tre sedicenti albanesi, che condivano la missiva con insulti irripetibili.
Ma chi sono i nemici di Salvini, gli anarchici?
E chi li ha spinti a formulare questa minaccia?
Nessuno vero?
Ma tutti sappiamo che non è così!
Ora ci aspettiamo che il presidente Mattarella tuteli (?) chi veramente , e ben al di la delle mere parole, ama la nostra Patria!
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Italia
La situazione dei comuni è disperata e nessuno interviene per far riprendere la rotta nella direzione della correttezza contabile ed amministrativa.
E’ mai possibile che le amministrazioni comunali ed in primis gli uffici di ragioneria paghino con discrezionalità le fatture che loro stessi scelgono?
Noi riteniamo di no!
Noi pensiamo che le fatture debbano essere pagate in relazione alle prestazioni eseguite.
Ed ancora, è mai possibile che le amministrazioni comunali utilizzino le entrate dei propri tributi per spese di ordine generale senza pagare i servizi da cui derivano i tributi stessi.
Noi riteniamo di no!
E’ il caso del servizio acquedotto
E’ il caso dei servizi RSU
Ma quello che è osceno e vergognoso è che si contestano i debiti.
Anzi si minaccia la Sorical di portarla in Tribunale perché di fronte ai mancati pagamento ridice la fornitura di acqua.
Ma esiste un modo alternativo per procurarsi dai debitori i fondi per pagare il personale e le spese generali?
Portare i comuni in tribunale ed attendere 5-10 anni per avere una risposta giudiziaria, magari da un terzo sindaco perché nel frattempo il primo si è dimesso, il secondo ha finito il mandato ed il terzo ha trovato le casse del comune vuote?
Non solo.
Nel caso dei rifiuti si chiedono prestazioni migliori , nuove assunzioni, nuovi automezzi, la città pulita.
Cose impossibili da garantire quando i comuni non pagano ed il personale avanza mesi e mesi di stipendi, non si riesce a comprare il carburante, l’olio, non si riesce a manutenzionare i mezzi e così via.
E non basta.
Talvolta si scatenano le istituzioni amiche per fare rete contro.
Dove succede?
Dovunque le amministrazioni sono gestite da persone che ha perso la testa o forse non l’ ha mai avuta!
Dovunque le amministrazioni hanno dimenticato il passato , anche quello recente.
Dovunque si sono presi impegni allineati a quanto.
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Sembra il caso di ricor dare l’adagio “ Tanto tuonò che piovve”.
Gigi invia il greve comuni cato che segue, con il quale racconta quello che gli è accaduto a Coreca ieri l’altro proprio mentre i Carabinieri , con una brillante operazione, inseguivano i ladri che da tempo avevano messo a soqquadro Amatea e dintorni. Scrive Gigi:
“Ieri mattina ho visitato, insieme ad un amico, una cara famiglia in località “Marano” nei pressi di Campora San Giovanni. Tornati a valle, sulla quasi battigia del Mare di Ulisse nella Contrada “Coreca”, prima di tuffarmi in quelle sacre acque, ho accettato l’invito dell’amico a bere qualcosa di fresco nel suo giardino. Dopo circa 20 minuti venivo accompagnato all’uscita dove mi aspettava una sgradita sorpresa.
Quattro persone, con fare minaccioso si dirigevano verso di me lanciandomi una serie di insulti e minacce. Il quartetto era formato da un padre, un figlio, una figlia e un quarto elemento palestrato e decorato con qualche tatuaggio. Il loro urlare nei miei confronti, era dovuto in parte, a delle richieste di chiarezza da me ripetutamente chieste negli ultimi mesi alle Autorità competenti, e che riguardano beni demaniali messi in discussione dalla famigliola sopracitata che ne rivendica la proprietà. Le loro minacce venivano pronunciate , in presenza dell’amico che mi aveva appena ospitato in casa sua.
Questo loro agire mi ha portato a far intervenire la pattuglia dei Carabinieri del 112, che celermente è intervenuta. L’avvertimento più esplicito veniva pronunciato dal quarto elemento, quello tatuato: “Io ti squarto….. E da oggi mi dedicherò a te se continuerai a scriver male dei miei amici e ti squarterò anche se solo passerai da qui”.
Il "capo" del gruppetto avrà deciso, questa volta, di intervenire direttamente insieme al suo seguito, perché son tornato a scrivere sui beni demaniali e sulla strana concessione dei lotti estivi che vedono ancora una volta coinvolto chi gestisce l’albergo “La Scogliera”.
Amministratore unico, che a seguito del mio articolo,"Coreca atto III" ha avuto l’ardire e oserei dire l’incosciente temerarietà di recarsi presso l’abitazione di mia madre novantenne e cardiopatica, a lamentarsi del mio “chiedere” alle Autorità competenti di fare luce sulla sua rivendicazione proprietaria di un bene demaniale.
La minaccia costituisce una forma di delitto a carattere accessorio, in quanto ricorre come figura autonoma solo quando il fatto non sia specificamente previsto come elemento costitutivo o circostanza aggravante di altro reato.
Essa, quindi, va tenuta distinta da quei fatti che, pur configurandosi in forma di minaccia, consistono, invece, in imprecazioni o insulti.
Si commette il reato di minaccia con ogni manifestazione esterna a mezzo della quale, a fine intimidatorio, venga rappresentato ad un soggetto il pericolo di un male ingiusto che, in un futuro più o meno prossimo, possa essergli causato dal colpevole, o da altri per lui, nella persona o nel patrimonio.. Si può commettere il reato di minaccia con ogni mezzo e con ogni comportamento. E’ necessario però che essi siano idonei a suscitare, in chi li subisce, il timore o la preoccupazione di dover sopportare o soffrire un male ingiusto. Non è indispensabile quindi che la persona destinataria resti effettivamente intimidita. Se però la minaccia è particolarmente grave o è stata posta in essere con armi, o da più persone riunite, o da persone che si siano rese irriconoscibili perché “travisate”, non c’è bisogno di querela: si procede d’ufficio, bastando cioè che il magistrato abbia ricevuto in qualunque modo notizia del fatto. La gravità della minaccia, che fa scattare l’ipotesi del secondo comma dell’articolo 612 del codice penale (che punisce con la reclusione e non con la multa) non dipende unicamente dalla gravità del danno minacciato, ma va accertata con riferimento all'entità del turbamento psichico causato alla vittima. Questa entità deve valutarsi tenendo conto di tutto l’insieme delle circostanze e delle particolari condizioni sia dell'agente che della persona offesa. Perché sia configurabile la minaccia è necessario che la prospettazione del male minacciato sia ricollegabile ad un soggetto identificabile. Inoltre, la frase minacciosa “ti squarto in due”, poiché è da ritenersi grave – in quanto minaccia di morte – è punita con la pena della reclusione, piuttosto che con una più modesta pena pecuniaria. Gigino A Pellegrini & G el Tarik
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Politica
«Gli errori che hai fatto li pagherai con la vita»
E’ questo il messaggio rinvenuto ieri domenica 12 gennaio nella busta inviata al sindaco di Cetraro Giuseppe Aieta.
Una busta che sarebbe stata indirizzata a casa del primo cittadino e pervenuta addirittura di domenica nelle mani del sindaco che la ha aperta
Immediata la denuncia alle forze dell’ordine che hanno iniziato le indagini aperte in ogni direzione
All’interno della busta una cartuccia caricata a pallettoni e un proiettile calibro 9x21.
E’ la prima volta che viene fatto oggetto di una minaccia così pesante.
Il sindaco opportunamente non ha rilasciato immediatamente dopo l’evento dichiarazioni.
Intanto la immediata convocazione per oggi lunedì 13 gennaio di un consiglio comunale straordinario ed urgente.
Immediata e uniforme la solidarietà dal mondo politico.
Ad iniziare da quella espressa dalla giunta, i consiglieri comunali e tutte le forze politiche di maggioranza e di minoranza” del Comune di Cetraro con la nota nella quale si legge: “Questo spregevole atto oltre ad indignare le coscienze di tutti i cetraresi, non fermerà la difficile azione di rilancio economico e sociale della Città che in questi anni è stata intrapresa dal sindaco Aieta, a cominciare dalle tante battaglie condotte per la difesa della legalità, della trasparenza e della moralità. Tutte le forze politiche, come sempre, non si lasceranno intimidire da un atto così vile e proditorio ed, in difesa delle istituzioni, hanno già chiesto ed ottenuto per domani la convocazione di un Consiglio comunale straordinario ed urgente, per valutare insieme le iniziative da intraprendere contro la criminalità ed ogni forma di violenza nella nostra città”.
“Data la gravità del fatto - conclude la nota - il Civico consesso, investirà le istituzioni ad ogni livello, affinchè si faccia piena luce su questo delittuoso episodio”.
Non è esclusa la presenza a Cetraro della commissione parlamentare antimafia. Ne ha dato notizia il segretario del partito socialista calabrese Luigi Incarnato dopo aver sentito l’onorevole Di Lello
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Cetraro