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Appena passato agosto ecco la politica calabrese che esce dal silenzio e lo fa in modo ridondante ed altisonante. Lo riferisce Giampaolo Chiappetta il quale ha anticipato che domani 12 settembre si terrà un incontro presso il Ministero della Funzione Pubblica.

Praticamente si va a Roma per provare ad ottenere la revoca dell’impugnazione della legge regionale numero 12 del 29 marzo 2013 che riguarda la stabilizzazione del personale precario del settore sanitario.

Il Governo ha impugnato la legge per motivi di costituzionalità.

E quella di Chiappetta e del senatore Gentile si annuncia come una operazione di facciata, impossibile da realizzarsi tenuto conto come dice il senatore del Movimento cinque stelle, Francesco Molinari il quale ricorda che «prima di questa legge – approvata dal centrodestra – un’altra legge similare, la n.1 del 2009 – approvata dall’allora maggioranza di centrosinistra – veniva dichiarata illegittima dalla sentenza 149/2010 della Corte Costituzionale”.

Ha senso allora insistere, illudendo tantissimi lavoratori precari, quando tra l’altro è stato nei giorni scorsi emanato il DL che mira alla stabilizzazione ma esclusivamente con il concorso pubblico e limitatamente al 50% dei posti ?

Ed è possibile dimenticare che non solo il Governo ha dubbi sulla legittimità costituzionale della legge 12/ 2013 ( se viene approvata quella calabrese sarà possibile approvarne una per ogni regione!) , ma che come ricorda sempre Molinari parliamo di «… una legge che, già nel suo iter, mostrava tutte le sue lacune ed evidenziava profili di incostituzionalità, tanto da non avere addirittura il parere favorevole dell’ufficio legislativo della Regione( oltre che dubbi di natura finanziaria)

Vi faremo sapere .

Pubblicato in Italia

Adesso tocca ai Comuni. Diversamente, senza nuovi progetti di utilizzo, i precari torneranno a casa.

È il senso della circolare diffusa nei giorni scorsi dal dipartimento Lavoro della Regione Calabria e inviata alle amministrazioni comunali e provinciali, alle Comunità montane, alle Asp e a tutti gli enti che utilizzano i lavoratori socialmente utili e di pubblica utilità.

Praticamente secondo la regione, la nuova legge regionale del 21 marzo scorso fa cessare l’efficacia sia della legge numero 4 del 2001 che della legge numero 20 del 2003 , le quali dettavano le modalità di utilizzazione dei lavoratori LSU ed LPU, per cui la correlata cessazione di validità delle convenzioni stipulate tra la Regione Calabria e gli enti utilizzatori.

Pertanto «per avere accesso al finanziamento previsto dalla legge, è necessario che gli enti utilizzatori presentino nuovi progetti».

Ovviamente le amministrazioni locali potranno inserire in questi progetti soltanto i lavoratori che erano «impegnati, alla data del 31 dicembre 2012, in attività socialmente utili e di pubblica utilità».

La regione chiude così la porta a tat5issimi altri potenziali lavoratori LSU ed LPU .

Il termine oltre il quale scatta la decadenza è il 10 maggio prossimo

Nella circolare si chiarisce che la Regione ha messo a disposizione sul bilancio 2013 poco più di 22,5 milioni di euro, «ferme restando le eventuali risorse aggiuntive che saranno destinate in fase di assestamento di bilancio».

Se non si troveranno altre risorse( magari facendo pagare altre tasse) le somme a disposizione non saranno sufficienti e scatteranno proteste e contenziosi, ai quali conseguirà la resa della politica.

Pubblicato in Reggio Calabria

Forse Maradona, ora che non è più un grande evasore e può rientrare in Italia, è entrato nelle aule del Consiglio regionale ed ha mostrato a tutti come si dribbla?. E forse questa tecnica calcistica può essere utilizzata per ogni cosa? Anche con la Corte costituzionale?

I dubbi ce l’ha solo la sinistra la quale ieri pomeriggio ha chiesto a gran voce di conoscere il parere dell’ufficio legislativo di Palazzo Campanella sulla norma presentata in aula da Nazzareno Salerno (Pdl).

Perché questa insistenza? E come si poteva non averla considerato che nel recente passato, altri due provvedimenti a favore dei precari della sanità sono stati infatti cassati dalla Consulta per illegittimità?

Già, ma perché averli, questi dubbi? Non dice il vecchio adagio che “ non c’è due senza tre”? E poi perché questa preoccupazione? Mica sono stati messi in galera i consiglieri che approvarono le due leggi illegittime? Mica è iniziato nei loro confronti un processo di responsabilità penale per abuso in atti d’ufficio? Mica è iniziato nei loro confronti un processo di responsabilità per danni erariali, magari trattenendo parte delle loro prebende?

E poi che ci si aspetta, se non lodi! Almeno da parte dei mille precari. Di mille famiglie di precari.

Tutt’al più le altre migliaia di precari chiederanno lo stesso trattamento di favore ed ora che si è scoperto come dribblare la Corte Costituzionale è giusto che tutti i precari siano stabilizzati. Sto pensando agli oltre 5000 LSU ed LPU!

Anzi sarà pure possibile creare altri precari e poi stabilizzarli!

Ma allora perché oltre la sanità non diamo alla regione anche la Pubblica istruzione dove ci sono decine di migliaia di precari?

Tanto i politici calabresi sono irresponsabili( nel senso che non sono giudicabili dalla legge) e quindi possono tutto!

Resta solo il problema dei costi! Macchè! Quando mai i costi sono stati un problema! Qualcuno pagherà! Al massimo si ridurranno i servizi. Tiè, al più aumenteremo un po’ le tasse regionali. Tanto le tasse occorreva comunque aumentarle in quanto lo Stato ridurrà, come già legislativamente deciso, i trasferimenti erariali! E comunque nemmeno le tasse sono un problema, basterà non pagarle!

Anzi forse è il caso di pensare a trasferirsi in altre regioni, se non in altri stati! Però che bella idea!!! Così lasceremo la Calabria ai politici ed agli impiegati pubblici!

Pubblicato in Reggio Calabria

Il 18 marzo in Consiglio regionale la legge di stabilizzazione dei precari della sanità calabrese.
Il testo della legge di stabilizzazione porta la firma dei consiglieri Chiappetta, Dattolo, Bilardi e Serra. Ma il centrodestra è disponibile ad eventuali miglioramenti che venissero dal centro sinistra.

Sicuramente contento il neo senatore Antonio Gentile che si è speso molto per questa legge per mesi prima delle elezioni giungendo perfino al punto di garantirne la legittimità costituzionale : “Chiedo che il testo licenziato dal coordinamento formale in commissione non venga alterato perché faccio fatica a trovare profili di incostituzionalità”.

Felici anche i Cobas che hanno dichiarato «I precari non possono più stare in questa condizione di liquidità, né aspettarsi rinvii continui che esasperano e che producono dissenso. Trovino un accordo i legislatori regionali oppure andranno incontro a una stagione di sfiducia ulteriore che spazzerà via partiti tradizionali e uomini di governo».

Si apre una porta sul mondo della precarietà, una porta attraverso la quale transiterà tutto il mondo della precarietà di lavoro.

Sono già pronti ad entrarvi i lavoratori dell’Ardis di Catanzaro ed i giovani dell’ex programma stage del consiglio regionale, già auditi da vari gruppi consiliari

Non solo ma per le prossime consultazioni regionali non si capirebbe perchè regione ed enti sub regionali non possano creare altri precari da stabilizzare in prosieguo, magari dopo le votazioni.

Pubblicato in Calabria
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