L’assemblea regionale di Sel Calabria, riunitasi a Lamezia, ribadisce la richiesta di dimissioni del presidente di Fincalabra Umberto De Rose.
L’incredibile vicenda che ha portato, a pochi giorni dalla sua nomina, alle dimissioni da sottosegretario del Sen. Antonio Gentile per evitare che venisse pubblicata la notizia riguardante le indagini nei confronti del figlio, non ha ancora sortito alcun effetto nei confronti del titolare della tipografia in cui veniva stampato il quotidiano sottoposto a censura “l’ora della Calabria” e contestualmente presidente in carica di Fincalabra in quota centro destra.
E’ incredibile che De Rose non abbia avvertito l’esigenza di dimettersi dal ruolo pubblico ricoperto e ancora più grave è il silenzio e la totale mancanza di iniziativa da parte del presidente Scopelliti nel pretenderne le dimissioni e nel procedere alla revoca dall’incarico.
Del resto il sistema a cui la regione Calabria si è inspirata negli ultimi anni è più basato sull’omertà che sulla trasparenza, sulla convergenza di interessi di parte, piuttosto che alla salvaguardia dell’interesse generale.
Com’è possibile che uno scandalo che ha scosso l’opinione pubblica nazionale, che ha occupato le prime pagine dei più importanti quotidiani nazionali e i principali notiziari radiotelevisivi, produca i suoi effetti a Roma, mentre in Calabria si fa finta di nulla?
Per queste ragioni l’assemblea regionale di Sel ribadisce la richiesta di dimissioni da Fincalabra di Umberto De Rose o, nel caso queste non arrivassero, l’immediata revoca da parte della Regione.
A questo fine Sel sollecita tutte le forze politiche di opposizione e le loro rappresentanze nazionali, regionali e locali di promuovere insieme tutte le iniziative necessarie per porre fine a questo scandalo.
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Cosenza
Nemmeno si è chiusa ( in positivo od in negativo) la vicenda di Letta, del Governo o delle elezioni e già sembra siano iniziate le grandi manovre nel centrosinistra, italiano e calabrese.
Ma è nei comuni che si avvertono le prime fibrillazioni
Di Amantea parleremo a breve.
Intanto cominciamo da Paola dove nei mesi scorsi i socialdemocratici avevano tentato di entrare nel Pd ( troppo forte per conquistarlo), ma ricevendo dal segretario Francesco Città condizioni precise rese pubbliche tramite una nota stampa che sembrava avere il sapore di essere indirizzata a chiunque pensasse di operare nello stesso modo.
Praticamente i Democratici per Paola ed in particolare Graziano Di Natale e Francesco Città , non sono certo disponibili a mollare la leadership del partito.
Ed allora appena Niki Vendola ha preso le distanze dal PD non è parso vero a Piero Lamberti, visto il “gran rifiuto”, di bussare con forza al gruppo di SEL, insieme all’ ex candidato a sindaco Giovanni Abruzzo. La notizia non ha ancora il crisma dell’ufficialità perché potrebbe essere stata lanciata una esca appetibile per il PD paolano con il quale può essere sempre possibile raggiungere un accordo. La politica, infatti, è sempre dialettica ed incontro.
Ovviamente la ipotesi di entrare in massa nel Gruppo SEL( che a tal punto avrebbe anche un consigliere comunale) dovrebbe essere digerita dai dirigenti di Sel, ed in particolare da Guaglianone Nuccio, Mario D'Ambrosio e Francesco Giglio, già candidati consiglieri alle ultime amministrative nella lista guidata da Carlo Gravina.
Il problema è che il gruppo di Lamberti ha grossi numeri ed il suo ingresso dovunque potrebbe assumere il sapore di una annessione.
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Paola