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gianfranco suriano

Tutele per i lavoratori delle filiali acquisite, è quanto auspica il segretario regionale del sindacato Unisin Gianfranco Suriano: moderato ottimismo dopo le prime dichiarazioni

Sono 33 gli sportelli interessati all'accordo sancito un mese fa, dopo l'acquisizione totale da parte di Intesa San Paolo e Ubi Banca è iniziato il confronto con le organizzazioni sindacali sulle cessioni dei rami d'azienda a Bper.

 

Sul tavolo negoziale si dovranno affrontare gli aspetti relativi al passaggio da Intesa San Paolo a Bper di 587 filiali e diverse strutture operative centrali in tutta Italia, nella stragrande maggioranza ricadenti nel perimetro dell'ex Ubi Banca.

Alla Bper passeranno 5.107 unita. La definizione della cessione dei rami d'azienda e prevista per il prossimo mese di febbraio.

Anche la Calabria è interessata all'operazione con 33 sportelli a Bper passeranno le filiali-Ubi di Mormanno, Soveria Mannelli, Taverna di Montalto Uffugo, Rossano Centro storico, Rossano scalo, Roccella Jonica, Gioia Tauro, Paola, Scalea, Palmi, Praia a Mare, Cotronei, Fuscaldo, Villa San Govanni, Locri, Soverato, Bagnara Calabra, Roggiano Gravina, Cassano Jonio , Cariati, Bova Marina, Cosenza Centro storico, Cosenza ospedale Annunziata, Cinquefronti, Lago, Cittanova, San Demetria Corone, Rogliano, Catanzaro Agenzia 4, Reggio Calabria Agenzia Centrale e Agenzie 1 e 3 e Siderno.

 

Centinaia e centinaia di lavoratrici e lavoratori calabresi si ritrovano, ancora una volta, coinvolti in operazioni societarie straordinarie, ha dichiarato il segretario regionale del sindacato Unisin, Gianfranco Suriano.

I passaggi tra i diversi Istituti bancari avvenuti in passato sono stati tutti gestiti con accordi sindacali che hanno garantito complessivamente, a tutto il personale, il mantenimento di condizioni normative ed economiche ottimali.

 

Prendiamo come buon auspicio, per il proseguimento delle trattative, le prime dichiarazioni di Bper al tavolo negoziale, dove è stato evidenziato il ruolo centrale che avranno le filiali nel gruppo, quale elemento imprescindibile nel rapporto con la clientela.

Il sindacato Unisin sara impegnato, insieme alle altre organizzazioni sindacali, ha aggiunto Suriano, sul tavolo delle trattative per raggiungere, con le parti datoriali, accordi e intese capaci di garantire, per il futuro, ai colleghi un quadro adeguato di tutele normative e condizioni economiche soddisfacenti, e la possibilità di continuare nella propria crescita professionale.

 

Per quanto possibile, vigileremo anche su fatto che le strutture che saranno cedute da Intesa Sanpaolo e Ubi a Bper continuino a fornire ai territori calabresi, sinora serviti, adeguata assistenza e supporto creditizio, ancor di più in questa lunga e delicata fase di emergenza sanitaria dovuta al Covid-19.

 

fonte gazzetta del sud del 16.11.2020

 

Pubblicato in Italia

Entro aprile 2017 scomparirà Ban ca Carime.

Il Gruppo Ubi Banca ha presen tato ai sindacati il piano indu striale 2019/ 2020 che pre vede entro il 30 aprile 2017 la costituzione di una “Banca unica”

 

che incorporerà tutte le attuali sette Banche rete del Gruppo; la chiusura di 130 sportelli in sovrapposizione già individuati (più ulteriori 150 sportelli, ancora da individuare, nel periodo di durata del piano); risparmi di costo sul personale equivalenti a circa 2.750 Risorse full-time; per 1.300 Risorse è prevista l’uscita con accesso al fondo esuberi, per la rimanenza verranno individuati altri strumenti nella fase negoziale con le Organizzazioni Sindacali; nuove assunzioni per 1.100 unità; l’istituzione, all’interno della “Banca unica”, di 5 macro aree, 4 nelle regioni del Nord Italia (Nord/ovest con sede a Cuneo o Torino, una con sede a Milano, una con sede a Bergamo, una per il Nord/est con sede a Brescia) e una per il Centro/sud con sede a Jesi.

Per effetto della “Banca unica”, Banca Carime dovrebbe cessare nel periodo aprile/maggio 2017, appunto per essere incorporata in Ubi Banca.

Con questo piano si allontana sempre di più il potere decisionale di Carime dai territori storici che ha presidiato.

L’attuale organizzazione della catena del credito interna a Carime prevede il Servizio crediti a Bari con sedi decentrate di delibera pratiche di finanziamento a Salerno, Cosenza, Bari e Taranto.

A questo punto ci si chiede cosa succederà ora con la Direzione della macro area del centro sud allocata a Jesi?

Per Gianfranco Suriano, vice segretario generale di Unità Sindacale Falcri-Silcea del Gruppo Ubi,

<< fermo restando il giudizio positivo relativo alla decisione di costituire la “Banca unica”, la nuova manovra industriale è per l’ennesima volta caratterizzata dal forte contenimento dei costi del lavoro che inevitabilmente costringerà tutti i lavoratori del Gruppo a sostenere il peso degli interventi di razionalizzazione ed efficientamento della rete distributiva di Ubi. Infatti le continue riduzioni degli organici e le ripetute chiusure di strutture produttive, necessitano ora d’interventi capaci di garantire al marchio Ubi presenza adeguata su tutti i territori dove operano da sempre le singole banche del Gruppo. Presenza che può essere assicurata, in primis – sottolinea Suriano – dal mantenimento di adeguati livelli occupazionali, da perseguire anche con l’immissione di nuova forza lavoro giovane; dall’attuazione di politiche del credito e commerciali che vadano nella reale direzione di sostenere i territori già serviti, da nord a sud del paese. >>    

Dall’articolo di Adriano Mollo sul Quotidiano del Sud del 30 giugno 2016 – Primo Piano Economia – pag. 8

Il Consigliere comunale del Gruppo “La Nuova Primavera” Sergio Ruggiero scrive oggi 22.07.

2015 (Prot. n. 12500) alla Presidente del Consiglio Ermelinda Morelli ed a tutti i Consiglieri di Maggioranza.

 

Ecco il testo della sua nota avente ad oggetto “Dichiarazione di voto da allegare agli atti del Consiglio del 21.07.2015”

“Come anticipato verbalmente durante il mio intervento, chiedo che il presente documento venga allegato agli atti del Consiglio in oggetto.

Questa dichiarazione riguarda il punto relativo alla proroga del servizio di Tesoreria affidato dal 2005 alla Banca Carime, punto che io ho contestato per le seguenti ragioni:

Non ritengo accettabile che il servizio di tesoreria sia prorogato alle condizioni proposte dalla suddetta Banca la quale, in aggiunta ai tassi e condizioni precedenti, impone un aumento percentuale del 4%.

-Servizio di tesoreria comunale. Determina responsabile finanziario( albo 447 del 30.6.2015)

Facendo seguito alle nostre del 25.2.2015 e del 1.4.2015, comunichiamo che siamo spiacenti di non poter aderire alla richiesta in oggetto. In tal senso, Vi invitiamo ad attivare le idonee procedure di gara per l’ind9viduazione del nuovo tesoriere. Tanto premesso comunichiamo che il servizio di tesoreria proseguirà alle seguenti condizioni: Tasso debitore :Euribor 3 mesi, base 365,m.m.pr.tempo per tempo vigente, aumentato di 4.00p.p

Restiamo in attesa della delibera del consiglio comunale per l’accettazione delle predette condizioni-.

Si fa presente che il Comune, per il medesimo servizio, oltre al Tasso agevolato Euribor, versa all’Istituto di credito un compenso aggiuntivo di 12000 Euro annui più IVA, e questo sin dalla prima proroga del 2010.

Ed ora, a causa del fatto che il Comune non abbia provveduto per tempo (come avrebbe dovuto!!!) ad effettuare una gara per l’affidamento del Servizio di tesoreria, la Carime impone un aumento del 4%.

Questo significa che, volendo avviare adesso le procedure per la gara in vista della chiusura dell’esercizio finanziario 2015, il Comune dovrà pagare alla Banca interessi per numerose decine di migliaia di Euro, e forse anche di più, considerato il prevedibile massiccio ricorso alle anticipazioni che si prospettano a causa delle numerose pendenze economiche che lo riguardano (Cooperative, Acqua, Smaltimento rifiuti, Stipendi degli impiegati...).

Perché non si è provveduto per tempo alla definizione della gara per l’affidamento del servizio, ad esempio, alla fine del 2014? Non crediamo che la definizione delle condizioni di ricorso alla tesoreria rappresenti un passaggio basilare per un’accorta gestione del bilancio comunale?

Perché la Maggioranza ha votato compattamente l’accettazione delle condizioni della Banca ignorando le osservazioni della Minoranza circa la Legittimità delle Sue pretese, configurandosi nel caso un’interruzione di pubblico servizio; e quindi, perché non ha accettato la sospensione della decisione e l’avvio di un’approfondita discussione nel merito?

Non è populista affermare che con troppa leggerezza si continua ad infilare la mano nelle tasche dei contribuenti di Amantea e Campora, perché quello che succede ora è il frutto un una pregressa quanto grave manchevolezza. E ribadisco, come ho già fatto in circostanze precedenti, che quest’Amministrazione è effettiva ad situazione che io ritengo inadatta e patologica, foriera, purtroppo temo, di qualche prossima sventura destinata ad abbattersi sui contribuenti di Amantea. Amantea 24.05.2015 Cordialmente Sergio Ruggiero

Pubblicato in Politica
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