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Redazione TirrenoNews

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Tutti sapevano ed hanno fatto finta di non vedere.

Non solo ma vedrete che parleranno di tutt’altro perchè si dimentichi questa vergogna

Una vergogna per i sindacati che non hanno aperto bocca per denunciare quello che sembra un vero e proprio stato di schiavitù in Italia. Parliamo di lavoratori che vivono e dormono in fabbrica. Dormono in spazi angusti definiti da fogli di simil cartone incendi abilissimi ,a senza possibilità di fuga per le sbarre alle finestre.

E la Polizia Municipale dice che è dappertutto così. Senza alcuna sicurezza. Ma tutti fanno finta di non sapere.

Una vergogna per l’amministrazione comunale che “non poteva non sapere” e che se davvero non sapeva forse è il caso che si dimetta in massa!

Una amministrazione che indice appuntamenti con la lirica , concerti in piazza, spettacoli di giocoleria acrobatica, eccetera, e che non emana nemmeno un comunicato su quanto acceduto nella “sue” fabbriche cinesi!

Una regione il cui presidente Enrico Rossi chiede “un incontro a porte chiuse” ,cioè “Lontano dai riflettori” su quanto accaduto a Prato ieri, con un capannone ridotto ad ammasso fumante, sette morti.

Un governo, dice sempre Rossi, che permette il rilascio di “ 1500 permessi di soggiorno senza avere neanche una mappatura di quanti sono i cinesi qui significa che c'è qualcosa che non torna”

E poi i politici, la vergogna più profonda. A cominciare da :

-Renata Polverini (FI) - "Il caso di Prato è il segno del fallimento dello Stato. Abbiamo una legislazione sul lavoro da fare invidia ma che manca nei sistemi dei controlli. Su questo mi aspetto dal Governo, dal ministro del lavoro, non solo una presa d'atto ma una messa in campo di uomini e mezzi".

- L'ex ministro Fabrizio Barca :"Rispetto a quanto accaduto a Prato la sinistra ha delle colpe sul piano dei valori perché per la sinistra il lavoro è un punto fondamentale. Chi è iscritto al partito di cos'altro deve occuparsi se non risolvere quella situazione? L'inesistenza di un telaio di partiti sul territorio è il problema. Un partito ha responsabilità".

- Laura Boldrini : “Secondo la presidente della Camera "una tragedia del genere uno magari se l'aspetta in qualche paese del Sud-Est Asiatico, ma è dura da recepire in Italia. C'e' il rischio di importare il peggio della globalizzazione, anziché esportare il nostro modello che è stato quello di combinare libertà' di impresa e tutela dei diritti. In questo modo rischiamo di tollerare delle enclave in cui c'è stata la delocalizzazione dei diritti".

-Miceli (segretario generale della Filctem-Cgil) - "Nessuno può affermare seriamente di non sapere cosa succede a Prato. Nessuno tra le istituzioni, la politica, le stesse forze sociali. Prato rappresenta probabilmente la più grande concentrazione di lavoro nero, ai limite della brutalità e della schiavitù, che esiste in Europa. Chi dovrebbe vigilare non lo ha mai fatto, chi sapeva non ha mai parlato. E' questo il motivo per il quale è difficile accettare parole di commozione, lacrime di coccodrillo e dotte disquisizioni ex post, come quelle del vice presidente del Senato che, di fronte al fallimento dello Stato a Prato, non trova di meglio che attaccare i sindacati. Anche lei sapeva”

Primo Aggiornamento.

Prato. Le ultime . E sono scandalose

Dice il procuratore della Repubblica Piero Tony per descrivere la situazione della sicurezza sul lavoro nelle aziende del territorio. “La maggior parte delle aziende sono organizzate così, è il far west”.

I magistrati hanno detto anche che non è ancora chiaro chi siano i gestori del capannone.

Il primo cadavere estratto dal capannone è un immigrato irregolare.

È irregolare anche uno dei feriti che è riuscito a salvarsi dalle fiamme.

Per quanto riguarda le altre vittime sembra che nessuno, per ora, sia andato all’obitorio a reclamarne le salme.

Presidio di agricoltori ed allevatori italici e calabresi mercoledì 4 e giovedì 5 dicembre p.v., saranno in almeno 10.000.

Tutti armati anche di trattori.

Verificheranno autobotti, camion frigo e container “per smascherare il "finto Made in Italy" diretto sulle tavole in vista del Natale, all’insaputa dei consumatori per la mancanza di una normativa chiara sull’obbligo di indicare l’origine degli alimenti”.

Sarà la “battaglia di Natale: scegli l’Italia” per difendere l’economia e il lavoro dalle importazioni di bassa qualità che varcano le frontiere per essere spacciate come italiane.

Dice Pietro Molinaro che guiderà la delegazione: “La Calabria ha 1400 kilometri di ottime ragioni.

Infatti, attraverso le frontiere, giungono in Italia miliardi di litri di latte, cagliate e polveri ma anche milioni di quintali di carne di maiale, conserve di pomodoro, succhi di frutta concentrati, olio di oliva e altri prodotti che, stanno provocando la chiusura delle stalle e delle aziende agricole con la perdita, nella nostra Regione, di diverse centinaia di posti di lavoro e l’impossibilità da parte delle imprese ad investire e fare reddito.

In Calabria poi, arrivano anche animali vivi, che come è stato riscontrato, causano anche focolai di epizozie che non permettono alla regione di essere dichiarata ufficialmente indenne con la conseguenza dell’impossibilità ad esportare alcune nostre produzioni di eccellenza. “La misura insomma è colma!”.

Vi è un inaccettabile grande calo di tensione nei controlli sul Made in Italy, che comporta una crisi del mercato determinata da importazioni che quotidianamente ingannano il consumatore e non fanno fare reddito. Si registra una assenza di trasparenza sui flussi di importazione dei prodotti agroalimentari e tutto ciò con il duplice devastante danno di avere imprese che non fanno bilancio e consumatori alla mercè dell’inganno a tavola”.

Amantea come Napoli.

Non solo Napoli, s’intende.

Usiamo la città di Napoli come simbolo di una situazione sociale degradata e forse senza soluzione, la città della disperazione, della violenza, dove può capitarvi di tutto, che siate turista straniero o visitatore proveniente dalla Calabria, la città delle emozioni, dove vi possono rubare il cellulare, la borsa, la catenina.

Era tempo che non avvertivamo questa brutta sensazione di insicurezza.

Amantea città perbene, Amantea città controllata e sorvegliata nientemeno che da 31 postazioni di videosorveglianza comunale che vigilano sulla città h24.

Amantea la città della musica e del teatro.

Ed invece può capitare che due balordi ancora da individuare vi scippino la borsa e vi sbattano per terra se tanto, tanto vi permettete di resistere loro.

Balordi che magari e come sembra vengono da fuori.

Non importa se siano italiani o meno ( già ma poi che significa italiani?) . Sono tanti gli extracomunitari, in particolare dell’est Europa, come sembra siano classificabili gli scippatori di stasera, che vivono nella precarietà sociale , pronti a riempire le patrie galere italiche ed a vivere a spese dello Stato italiano.

Né importa se, come appare probabile dal fatto che hanno agito a viso scoperto, sembra siano giunti nella città con un’ auto e solo per fare scippi e rapine.

Importa che la comunità non è stata nemmeno allarmata.

Importa che le nostre donne, anche giovani come quella alla quale è stata scippata la bors,a camminino nelle strade deserte di domenica sera senza preoccupazione e senza nemmeno il senso di allarme di eventi già occorsi.

Lo scenario è il mercato nuovo dove sono aperti solo due esercizi commerciali e dove l’illuminazione è scarsissima.

Così scarsa che anche se ci fosse stata( come dovrebbe esserci) una delle postazioni di videosorveglianza non si riuscirebbe, con ogni probabilità a vedere nulla.

E sono nemmeno le 19.00, praticamente in prima sera.

Immediato l’intervento dei carabinieri della locale caserma che hanno sentito i pochi testimoni e che con ogni probabilità stanno conducendo le indagini e probabilmente girando la città alla ricerca di questi extra comunitari .

E certamente il comando dei CC non mancherà di verificare , posto che funzionino, le 31 postazioni di videosorveglianza 24h, alla ricerca dell’auto con la quale è scappato lo scippatore del mercato e che lo aspettava nei pressi del luogo dello scippo

Omettiamo le generalità della giovane scippata che si accompagnava alla figlia e le formuliamo l’augurio di superare immediatamente il trauma vissuto.

E contestualmente anche per l’approssimarsi delle feste natalizie invitiamo la gente a stare attenta, cominciando a chiudere per bene la borsa, tanto più se è vero che ci sarebbe stato un tentativo di furto poco dopo sulla SS18.

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