
GENOVA, 29 SET – La razionalizzazione filiali di Banca Carige comincerà il 25 novembre ed entro fine anno chiuderà complessivamente 45 sportelli.
La lista del maxi taglio deciso dai vertici della banca prevede riduzioni pesanti anche a Genova, dove è in programma la chiusura di 11 agenzie, decisione che tocca anche il cuore della città con il taglio delle filiali in via XII Ottobre e in via Galata; a Savona ne chiuderanno 6, compresa quella ‘centrale’ e una nell’imperiese a Riva Ligure.
Nelle altre regioni chiuderanno anche uffici storici e sedi prestigiose, come quella nell’edificio di piazza Duomo a Como.
I dipendenti interessati saranno 150, ma non sono previste uscite ‘violente’ si useranno ‘quota 100’, in modo volontario, e si troveranno strade interne.
“La banca rimarrà presente in tutte le regioni continuando ad avere una forte vocazione territoriale soprattutto in Liguria”.
E anche se più della metà delle filiali da eliminare è fuori regione “non si tratta di una ritirata dal mercato italiano”, dicono dalla banca.
ANSA
In questo caso, a quella prevista dal Corano.
Agenpress – In una scuola di Mestre (Venezia),dei genitori bengalesi musulmani hanno chiesto un menù alternativo a base di carne halal – che vuol dire “lecita”, macellata cioè secondo i dettami del Corano – per i loro figli.
La richiesta, avanzata durante il colloquio tra genitori e insegnanti, ha già scatenato polemiche e reazioni da parte della Lega, che ha definito la vicenda “l’apoteosi dell’assurdo“.
Si tratta di una certificazione molto importante, perché attesta che la carne (di vitello, manzo o pollo, il maiale è proibito) sia stata macellata come stabilito dai precetti religiosi.
In base alle differenti regioni di provenienza però, esistono interpretazioni più o meno rigide di questa norma.
Le regole che rendono la carne “halal” presentano diverse similitudini con quelle ebraiche, alla base della cucina kosher.
La carne halal proviene dall’uccisione dell’animale, senza preventivo stordimento, e può avvenire solo con coltelli speciali che non si trovano in commercio, lunghi e affilatissimi (vengono testati e riaffilati dopo ogni singola macellazione).
Va praticato un solo taglio alla gola, netto e rapido, per garantire la perdita di coscienza nel più breve tempo possibile (pochi secondi) e il successivo completo dissanguamento”.
“I genitori potrebbero fare richiesta per un menù privo di carne – suggerisce la dirigente scolastica della scuola primaria ‘Cesare Battisti’ di Mestre – magari inserendola nel modulo di iscrizione.
In questo modo i bambini potrebbero integrare la carne durante la cena”.
Nonostante le classi dell’istituto siano composte per il 60% di bambini di origine straniere, la preside fa sapere che “al momento la scuola non è in grado di garantire carni di tipo halal”.
Il partito di Matteo Salvini ha avanzato forti proteste alla richiesta dei genitori bengalesi: “Siamo davvero all’apoteosi dell’assurdo – ha commentato il deputato Alex Bazzaro – Quanto sta accadendo alla scuola Cesare Battisti è davvero vergognoso”.
Bazzaro continua definendo “dannoso” un menù musulmano perché “è tutto tranne che un segno di integrazione.
Una deroga per esigenze mediche si può comprendere, ma non voler accettare gli usi e costumi della nostra cucina è inaccettabile: chi sceglie l’Italia sposa le nostre tradizioni”.
Ndr.Vorrà dire che i nostri figli e nipoti dovranno mangiare secondo le loro usanze e le loro tradizioni?
Amici carissimi, oggi anche le chiese in Italia sono diventate luoghi insicuri per le donne. Tutti sappiamo che la chiesa è un luogo di preghiera, così è sempre stato. Ma oggi, purtroppo, accadono cose strane. Non si va in chiesa per pregare ma per violentare una donna. Quello che sto per raccontarvi è davvero accaduto all’interno della chiesa di San Giuseppe Artigiano a Villanova di Guidonia in provincia di Roma e non in un paesino sperduto dell’Aspromonte o del Gennargentu. La vittima è una donna di 57 anni che è stata aggredita da un uomo di 34 anni del posto mentre si trovava in chiesa a pregare. Il malvivente si è introdotto in chiesa e approfittando della totale assenza di fedeli si è avvicinato quatto quatto alla malcapitata signora mentre era intenta a pregare seduta sui banchi della chiesa. All’improvviso l’ha afferrata da dietro e l’ha scaraventata a terra colpendola con calci e pugni. Poi le ha strappato la camicetta per poterla palpeggiare e infine le ha abbassato i pantaloni e la biancheria intima per poterla stuprare. La donna ha cercato di difendersi sferrando anche lei calci e pugni all’aggressore e ha incominciato ad urlare chiedendo aiuto. Una signora che si trovava in chiesa è subito accorsa in suo aiuto e ha avvertito la Polizia. Fortunatamente l’aggredita con l’aiuto dell’altra donna è riuscita a divincolarsi e così lo stupro non si è consumato. La Polizia è giunta in chiesa prontamente ed è riuscita a bloccare il malvivente che ancora si trovava in chiesa. E’ stato arrestato con le accuse di lesioni personali e violenza sessuale ed ora si trova rinchiuso nel carcere di Rebibbia. La donna è in buone condizioni e non ha avuto bisogno delle cure mediche.