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Un consiglio comunale aperto.

Un consiglio al quale sono stati presenti la deputata Enza Bruno Bossio ed il consigliere regionale Guccione oltre a vari sindaci dell’ex distretto di Amantea , tra cui quello di Serra D’Aiello, di Aiello calabro, di San Pietro in Amantea, di Fiumefreddo Bruzio, di Lago.

Numerosi gli interventi molti dei quali “ a braccio”.

In attesa di sbobinarli tutti cominciamo con il presentarvi quello della consigliere di minoranza Concetta Veltri che ha ricevuto il plauso del consigliere regionale Guccione:

Concittadini, sindaco, presidente, colleghi di maggioranza e di minoranza, 

credo che poche riunioni consiliari abbiano avuto l’ importanza che ha quella attuale.

Oggi parliamo, infatti, di sanità ed in particolare di strutture sanitarie e di servizi sanitari.

E non parliamo solo di Amantea, ma dell’intero comprensorio, cioè non di 15 mila, ma di 30 mila abitanti.

Se fossimo una unica città saremmo la decima città calabrese, subito dopo Vibo Valentia.

Siamo, cioè, una realtà socialmente e politicamente importante ed indiscutibile.

Ed è in questa ottica che oggi dobbiamo vedere la proposta all’ordine nel giorno, ed in relazione i nostri interventi, le nostre scelte. 

Parliamo cioè di una entità sociale che aspetta di essere capita e tutelata unitariamente sotto il profilo sanitario , così da impedire a chiunque di continuare a spogliare i nostri servizi sanitari, di continuare a trattarci come una cenerentola, se non come la “cenerentola” della Calabria.

Ma ho, ancora, davanti agli occhi l’auditorium della Mameli stracolmo di gente.

Una marea di persone scesa in campo per segnalare con forza i bisogni sanitari e la voglia di partecipare alla tutela dei propri diritti.

Un vero e proprio prodromo di rivoluzione sociale, figlio di una innegabile  voglia di autodifesa, una rivoluzione sociale nata dal contributo di cittadini e soprattutto delle loro associazioni ,insieme a partiti e sindacati.

Tutto ciò fa capire la valenza della rete come strumento di democrazia e partecipazione della città e di tutto il comprensorio.

Un prodromo che sembra denunciare la percepita assenza della politica, prima ancora che delle amministrazioni, sia nelle loro individualità che nel loro insieme.

Un monito, quindi, a politici distratti , abulici, se non assenti, che suona così“ Quello che non fate voi, lo faremo noi da soli” , per poi continuare “ Lo faremo per noi , per i nostri anziani e per i nostri figli. Lo faremo per il nostro territorio, per le nostre comunità”.

Mi sembra di essere sulla porta di un cambiamento radicale , se non epocale, che parte dalla raggiunta consapevolezza della necessità della partecipazione diretta della società civile alle scelte politiche.

Un cambiamento che è insieme un superamento del vecchio ruolo della politica che ascolta la comunità e che sceglie in relazione alle sue esigenze.

Se la politica viene avvertita come assente e lontana sembra doveroso che il popolo si autodifenda o muova forti sollecitazioni come ha fatto.

Basta allora al saccheggio del poliambulatorio di Amantea.

Non abbiamo un ospedale, una casa di cura, un pronto soccorso, capaci di curarci e salvare le nostre vite ed invece di potenziare il Poliambulatorio vogliono addirittura toglierci il laboratorio di analisi cliniche.

Il passo successivo sarà quello di revocare le convenzioni anche ai laboratori privati?

Siamo alla follia.

E tutto in nome della spending rewiew, tutta indimostrata e ritengo indimostrabile.

E’ sempre la stessa storia.

Negli anni settanta, appena nata la regione, veniva copiato il bilancio della Lombardia così che potevi leggere nei capitolo del bilancio calabrese la posta “ Interventi sulla riva sinistra del Po’”

Oggi, invece, si vuole riproporre un modello di laboratorio centralizzato dell’Emilia Romagna come se le due regioni avessero le stesse condizioni orogeografiche, gli stessi servizi sanitari, dimenticando che  nella sola provincia di Parma ( 445 mila abitanti nella intera provincia) ci saranno 26 case della salute entro il 2015.

In Calabria ancora il percorso non è stato avviato anche se sono stati previsti circa 67 milioni di euro di finanziamento .

I primi tre modelli previsti sono stati quelli diChiaravalle (finanziati con circa 8,1 milioni di euro), Siderno ( 9.7 milioni di euro) e San Marco Argentano ( 8,1 milioni di euro)

Il precedente governatore così si esprimeva «Utilizzeremo le strutture ospedaliere che sono state riconvertite in grado di dare risposte immediate ai pazienti sul territorio di riferimento con posti letto per lungodegenze e residenzialità. Si tratta di un servizio che avrà un costo molto più contenuto rispetto ai posti letto ospedalieri». 

Ecco, noi chiediamo la riconversione  del poliambulatorio in casa della salute e per questo la conservazione e l’ampliamento del laboratorio di analisi cliniche ed il completamento della struttura del poliambulatorio finalizzato all’ampliamento dei servizi sanitari . 

Il nostro comprensorio deve essere capace di offrire ai propri ammalati gli stessi diritti degli altri medio-grandi comuni calabresi.

È chiaro quindi che non solo ritengo che questa proposta vada approvata, mi auguro all'unanimità, a prescindere dai colori politici, ma vada seguita fino al raggiungimento dello scopo prefisso per il bene comune.

Pubblicato in Cronaca

Il documento che verrà discusso domani (lunedì 26 ottobre) in consiglio comunale -  e nel breve periodo, anche nei rispettivi consigli dei comuni del comprensorio – è esattamente quello approvato – dopo ampio e partecipato confronto – dalla “ Rete a Difesa della Salute”  alla quale aderiscono 70 associazioni, comitati, sindacati e partiti.


La piattaforma rivendicativa della Rete - costituente l’oggetto di discussione in consiglio comunale - prevede al primo punto l’immediata sospensione del decreto Scura (DCA n. 84 del 21 luglio 2015) relativo alla chiusura del Laboratorio di Analisi Cliniche del Poliambulatorio, che diventerebbe un semplice centro prelievi.

Nel documento della Rete si chiede, inoltre,  il potenziamento dei servizi nell’ambito territoriale socio-sanitario di Amantea, la razionale organizzazione della medicina specialistica in funzione della specifica domanda generata dall’utenza e il completamento della struttura del Poliambulatorio,  affinchè si creino  le condizioni per un ampliamento funzionale e si realizzi davvero la “Casa della Salute”.


La Rete, che si riunira’ nel pomeriggio di lunedi’ 26 (sede CGIL, ore 15.30), è un organismo aperto alle adesioni e al contributo fattivo dei cittadini e delle realtà associative di Amantea e del Comprensorio.

Una serie di workshops sulla Casa della Salute - intesa come nuovo modello per la sanità territoriale - è già in programma in città e nei comuni dell’ex Distretto Sanitario.

Rete Comprensorio Amantea DIFENDIAMO LA SALUTE

Pubblicato in Cronaca

Riceviamo e pubblichiamo la seguente nota dalla consigliera comunale Marisa Gaudio

Il Comune di Longobardi ha indetto un consiglio comunale in seduta pubblica (seduta straordinaria) presso il Teatrino comunale in data 21 Luglio 2014 alle ore 19:00, il quale verterà sulla figura del Beato Nicola Saggio in occasione della proclamazione come Santo da parte del Papa, in Piazza San Pietro, Domenica 23 Novembre 2014 e quindi della programmazione dell’evento. Gli enti coinvolti nella partecipazione del Consiglio sono: S.E. Prefetto della Provincia di Cosenza, la Presidenza della Giunta Regionale della Calabria, l’Amministrazione Provinciale di Cosenza, l’Ordine dei Minimi di San Francesco di Paola, la Parrocchia di Santa Domenica V.M-Longobardi.                                                                               

La prassi per la canonizzazione di Giovanni Battista Clemente Saggio, nome di battesimo del Beato Nicola, nato nel 1650 a Longobardi e poi nominato Nicola, era iniziata nel 1716 e portò alla sua beatificazione settant'anni dopo. Mentre il 12 ottobre 1973 viene dichiarato patrono di Longobardi. A vent'anni, nonostante i genitori contrari, chiede l’abito di San Francesco e viene assegnato al convento di Paola.                                                                                                                      

Figlio di contadini, fu assiduo frequentatore della Chiesa e dedicava molto tempo alla preghiera e alla penitenza. Una volta diventato frate, oltre la sede di Paola, passò anche da Montalto, Cosenza, Spezzano Sila e Paterno. Venne chiamato anche a Roma e tornò poi a Longobardi dove per suo tramite avvennero diversi prodigi. Predisse anche la sua morte che avvenne il 3 Febbraio 1709. Papa Francesco ha riconosciuto un miracolo attribuito alla sua intercessione lo scorso Aprile, aprendo così la via alla sua canonizzazione.

Il miracolato è ancora vivo, anch’egli originario di Longobardi che, nel 1938 si è salvato mentre stava lavorando al restauro dell’ex chiesa conventuale che i Minimi avevano a Longobardi, il quale precipitando da oltre 10 metri di altezza, grazie all'intercessione del Beato non ha riportato alcun trauma.

Il Beato Nicola Saggio da Longobardi sarà il primo religioso del primo ordine dei minimi a essere proclamato santo dopo la canonizzazione del fondatore, Francesco di Paola.

Pubblicato in Longobardi
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