Un tempo quando Amantea era “antica”, senza la “notte bianca” e gli altri spettacoli estivi, l’estate amanteana apriva con la festa di sant’Antonio, aveva il suo clou nella festa di san Rocco, e chiudeva con la festa di San Francesco a Campora San Giovanni.
E la festa di San Rocco era quella che riusciva ad unire l’intera città, tutti i quartieri.
Ricordo che c’era l’abitudine , in particolare per i fedeli che avevano ricevuto una qualche grazia, di andare a guardare il Santo “ jamu a guardari Santu Ruoccu”.
Si passava nella chiesa dei Cappuccini la intera giornata e si mangiava anche, in particolare perché i fedeli venivano dalle campagne e non avevano certo la possibilità di andare e tornare dalle proprie abitazioni.
Ma questa abitudine non era soltanto religiosa ma anche sociale perché diventava un incontro che permetteva di parlare di tutto.
Poi la processione ed, infine, a sera la festa.
Poi la Festa di san Rocco venne vietata dalla Curia
Ragioni lontane, paesane.
Oggi solo il tentativo di non far dimenticare il Santo e la sua festa
E’ questo il senso della presenza stamattina della banda Mario Aloe in giro per Via Vittorio Emanuele.
E dietro pochi fedeli in bici e tantissimi in auto.
Pardon. E dietro una unga fila di auto bloccate dalla occupazione della carreggiata
Una occasione per ricordare tempi ormai lontani
Nostalgia?
Può darsi.