Parliamo della dottoressa Simona Del Vecchio.
Il gup Alessia Ceccardi di Imperia ha rinviato a giudizio la ex responsabile del servizio di Medicina Legale dell'Asl 1 Imperiese Simona Del Vecchio.
Il medico è accusato di truffa ai danni dello Stato e peculato.
L’accusa, in sostanza, contesta alla dottoressa di aver compilato numerosi certificati di morte senza aver esaminato le salme, l’uso irregolare del cartellino segnatempo e dell’auto di servizio, utilizzata per scopi personali.
Secondo i pm Marco Zocco e Maria Grazia Pradella la truffa riguarda il presunto rilascio di 46 certificati necroscopici senza il contestuale esame della salma mentre il peculato riguarda l'uso dell'auto di servizio per scopi personali.
La dottoressa è stata licenziata ma il suo avvocato ha annunciato di aver già impugnato il provvedimento.
Il legale del medico, Marco Bosio, precisa che i certificati di morte nulla hanno a che vedere con l'autopsia, trattandosi di certificazioni che vengono rilasciate a fronte a decessi che avvengono in casa o in ospedale.
"Al dibattimento verificheremo tutto - ha detto -. Ci sono diverse questioni tecniche e elementi di fatto da affrontare".
Il processo è iniziato il primo dicembre.
Una seconda udienza è stata fissata per il 22 dicembre con la presenza di un perito.
Le successive sono già state fissate per il 4 maggio, 8 e 22 giugno e 6 luglio, quando verranno ascoltati i testimoni.
Obiettivo del Collegio arrivare a sentenza entro la fine della prossima estate.
L’inchiesta sulle autopsie “fantasma”, lo ricordiamo, è stata condotta dalla Guardia di Finanza di Imperia e ha permesso di far emergere il discutibile presunto “modus operandi” della Del Vecchio e di altri 11 indagati tra medici e operatori delle camere mortuarie.
Nel corso delle indagini, i finanzieri hanno registrato tutti gli spostamenti dell’ex dirigente Asl, comprovando le mancate visite fatte poi fatte risultare attraverso la compiacenza di titolari e dipendenti di pompe funebri.
L’inchiesta della Guardia di Finanza ha portato al licenziamento da parte dell’Asl 1 della responsabile del dipartimento di medicina legaleSimona Del Vecchio con le accuse di peculato, truffa ai danni dello Stato e falso ideologico.
Ne ha approfittato il giornalista De Santo de Il Correre della Calabria per ricordare che la Del Vecchio eseguì l’autopsia del capitano De Grazia, sostenendo che ora “più di un dubbio s'insinua sulla vera causa di morte di De Grazia. Un nuovo tassello sulla già complessa vicenda delle navi dei veleni”.