Stamattina siamo stati sensibilizzati da alcuni studenti dl “Polo scolastico” sulla difficoltà che incontrano a studiare in ambienti più che freddi. Li ringraziamo per offrirci la possibilità di essere la loro voce.
La prima foto, quella del termostato, ne è la palese dimostrazione.
La temperatura è sui 12 gradi, quando, per legge non dovrebbe essere di 20° con una oscillazione di +/- 2 gradi e quindi, comunque, non inferiore a 18°e non superiore a 22°!
Intanto registriamo che il preside pur informato dei fatti avrebbe solo invitato l’ente provincia a dare soluzione al problema, di fatto facendo continuare le attività didattiche anche per coloro che sono costretti a farlo in ambienti malsani, come sono da giudicare malsani quelli nei quali si è costretti a vivere con cappello e cappotto a soli 12 gradi centigradi!.
Ci chiediamo come mai i docenti che vivono anche loro questa inaccettabile situazione, non reagiscano, educando, così, i propri studenti al rispetto della scuola, certo, ma anche al rispetto delle proprie persone e del diritto alla salute.
Se i ragazzi cadono malati e mancano a scuola per giorni è forse un fatto accettabile?
Ed in questa ottica non vorremmo che i dirigenti scolastici, che a quanto ci dicono hanno accettato di far usare aule improprie per gli studenti dell’ITC( aule dove mancherebbero perfino i termosifoni), e che accettano, come logiche e giustificate le assenze dei ragazzi quando nevica ed i trasporti sono difficili, se non impossibili, chiedano, poi, la presenza dei genitori per giustificare assenze determinate dal freddo polare e dalla inidoneità delle aule.
Della serie cioè #invece di giustificarsi la scuola, si pretende la giustificazione dell’esercizio del diritto alla tutela della propria salute#
Ai dirigenti ricordiamo che la sentenza della Corte di Cassazione - Sezione Lavoro, n 6631 del 1 aprile 2015, n. 6631 stabilisce che “ nei confronti del datore di lavoro esiste un preciso obbligo di tutelare la salute psico-fisica dei prestatori di lavoro e di assicurare che i locali dell’azienda siano in condizioni tali da permettere agli stessi di adempiere le prestazioni contrattuali cui sono obbligati, non subendo nocumento alla propria salute” e che sia gli studenti che gli insegnanti “ se il datore di lavoro non garantisce un ambiente di lavoro salubre e tale da non recar danno alla salute dei lavoratori, questi sono legittimati ad astenersi dall’eseguire le proprie mansioni e a ottenere comunque la retribuzione dovuta”
E’ anche vero che nel Polo scolastico di Amantea siamo al paradosso perché ci dicono che il governo dei termosifoni che funzionano è effettuato da una ditta di Padova che solo dopo forti lamentele ha acceso i riscaldamenti dalle 7,30 alle 12.00.
Anzi ci viene detto che nel mese di novembre i ragazzi dovevano aprire le finestre per la temperatura eccessiva dovuta, evidentemente, alla differente longitudine tra Amantea e Padova ed alle differenti temperature!
Né possono essere portate giustificazioni del tipo “ abbiamo fornito stufe ad olio” perché se fossero sufficienti le avremmo in ogni scuola italiana!
Quello che fa poi rabbia è che non solo gli impiegati comunali sono di serie A( quelli che hanno stanze riscaldate) e di serie B( quelli senza riscaldamento) ma anche gli studenti del Polo scolastico , polo che per alcuni diventa Polo Nord. E queste differenze sono inaccettabili!
Chiediamo al presidente pro tempore della Provincia, avvocato Graziano di Natale, di cui conosciamo la sensibilità umana, di fare qualcosa, anche semplicemente di venire ad Amantea a mostrare la propria solidarietà.