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Catanzaro. I presidenti delle Camere hanno formalizzato le nomine dei membri della Commissione parlamentare Antimafia.

Sei i componenti calabresi che ne fanno parte, tre deputati e tre senatori.

 

 

 

Si tratta di Dalila Nesci, Wanda Ferro, Jole Santelli, Margherita Corrado, Giuseppe Mangialavori e Nicola Morra.

Questo l'elenco completo reso noto dalla Camera dei Deputati: Davide Aiello, Piera Aiello, Stefania Ascari, Vittoria Baldino, Giusi Bartolozzi, Gianluca Cantalamessa, Andrea Caso, Andrea Dara, Wanda Ferro, Paolo Lattanzio, Maurizio Lupi, Carmelo Miceli, Luca Migliorino, Dalila Nesci, Andrea Orlando, Erasmo Palazzotto, Luca Rodolfo Paolini, Nicola Pellicani, Antonio Pentangelo, Erik Umberto Pretto, Angela Salafia, Jole Santelli, Gianni Tonelli, Walter Verini, Pierantonio Zanettin.

Il presidente del Senato, invece, ha chiamato a far parte della Commissione i senatori Teresa Bellanova, Giacomo Caliendo, Antonella Campagna, Margherita Corrado, Giovanni Endrizzi, Antonella Faggi, Laura Garavini, Mario Michele Giarrusso, Pietro Grasso, Antonio Iannone, Elio Lannutti, Alessandrina Lonardo, Giuseppe Mangialavori, Franco Mirabelli, Enrico Montani, Nicola Morra, Marco Pellegrini, Pasquale Pepe, Antonio Saccone, Christian Solinas, Raffaele Stancanelli, Dieter Steger, Valeria Sudano, Francesco Urraro, Luigi Vitali.

Non è stata ancora stabilita la data della prima convocazione della commissione, in cui verrà eletto il presidente.

“La commissione Antimafia s’è arresa e non ha vagliato i candidati alle Comunali, troppi per troppo poco tempo e troppi pochi strumenti a disposizione”.

E così “Il monitoraggio ha riguardato soltanto dieci Comuni, in passato sciolti per mafia”. O per i quali sono state istituite commissioni d'accesso per verificare infiltrazioni.

E “Ieri la presidente Rosy Bindi ha raccontato i risultati. Per i dieci Comuni monitorati, 3 nomi finiti nelle liste degli in candidabili”.

Ovviamente monitorate solo 5 regioni, Calabria, Lazio, Puglia, Sicilia e Campania.

I tre candidati sono:

a Bagnara Calabra, la candidata Vincenza Mogavero (lista civica "Per Bagnara", candidato sindaco Massimo Zoccali),

a Castelnuovo di Porto, Simone Picchiotti (lista "insieme per Carla Glori sindaco") ed

a Monte Sant'Angelo, Mario Arena (lista civica "verso il futuro", candidato sindaco Donato Troinano).

Vincenza Mogavero, a Bagnara Calabra, è incandidabile per l'Antimafia perché condannata con sentenza definitiva per il reato di intestazione fittizia di beni, aggravata all'articolo 7 (del metodo mafioso).

Il caso è stato rilevato dopo le 48 ore, quindi risulta candidata e se sarà eletta sarà ineleggibile.

La presidente della commissione antimafia ha sottolineato come «le elezioni in quel comune quindi sono viziate dalla presenza di una candidata che candidata non doveva esserci».

Concludendo che la commissione ha «segnalato tutto alla Procura competente»

Pubblicato in Calabria

Scoppia il caso Rende e la commissione parlamentare antimafia scende a Reggio Calabria.

 

Per fortuna (e non si sa fino a quando) esiste una stampa ancora libera che insiste nelle domande.

Claudio Fava va dritto al nodo del rapporto perverso fra 'ndrangheta e politica che contamina non solo l'intero tessuto amministrativo regionale, ma anche i partiti incluso il suo Pd ed afferma :«Non c'è solo un caso Rende, c'è un caso Calabria».

 

Come a dire : “ Così fan tutte”.

Rosy Bindi , invece, cerca di glissare «Siamo nella Calabria di sotto, quando saremo nella Calabria di sopra ne parleremo».

Ma i cronisti insistono e sollecitano le sue risposte.

Ed allora la Bindi rivendica l'operato della commissione parlamentare, che prima dell'arresto di Principe aveva esaminato il caso Rende e le conclusioni di quella commissione d'accesso che ha deciso di non sciogliere il Comune.

E dice : «Non avevamo torto noi. Eventualmente c'erano state delle carenze da parte di chi ha fatto il lavoro di accertamento».

Poi continua Fava: «La vicenda di Rende non è lontana da altre cronache che da tutta la Calabria ci sono arrivate. C'è un tema complessivo, che affronteremo nei due anni di legislatura che ci restano, che è il rapporto fra mafia e politica».

 

Ovviamente, insiste “bisognerà vedere cosa tireranno fuori i magistrati, però è una vicenda che pretende particolare attenzione. C’entra anche il Pd e un dirigente che aveva, ha avuto, ha pesi, responsabilità e ruoli di particolare rilievo. Per questo, non possiamo limitarci all'analisi della vicenda in sé ma il modo in cui una stagione di governo è stata inaugurata anche attraverso l'ombra di un sospetto pesante”.

E poi insiste : «confinare il problema del rapporto fra 'ndrangheta e politica esclusivamente alla vicenda di Rende sarebbe un errore di prospettiva, perché è una questione che riguarda tutte le province . Ovunque c'è capacità di infiltrazione, di controllo, di condizionamento delle amministrazioni. È particolarmente imbarazzante quando scopriamo che in un Comune viene rieletto il sindaco, il cui Consiglio comunale era stato sciolto due anni prima, che era considerato incandidabile, ma nonostante questo si ricandida, viene rieletto e con grande senso di impunità ritiene che quel paese sia cosa sua”.

 

Due le domande:

-le commissioni di accesso sono ancora utili?

-la politica in Calabria è autonoma rispetto alla ,ndrangheta, alla massoneria, alle lobby varie?

Una la riflessione:

-e’ corretto dire che si tratta di un effetto del renzismo se le date scendono a quando Renzi era sindaco di Firenze?

Pubblicato in Cosenza

Un anno fa gli attentati a 4 amministratori del nostro comune.

Dopo un anno la presenza della Bindi e della commissione antimafia presso la Prefettura di Cosenza. Già i primi di ottobre   Rosy Bindi, presidente della Commissione Antimafia emanò una nota nella quale dichiarò.

«L'efferato omicidio del piccolo Cocò non resterà impunito. Grazie alle indagini del carabinieri di Cosenza e del Ros, coordinati dalla Dda di Catanzaro, emerge l'atroce verità di una strage premeditata, di stampo 'ndranghetista perseguita con feroce determinazione e senza alcuna pietà verso un bambino usato dal nonno come scudo umano. Prima ancora di morire Cocò era già una vittima innocente della 'ndrangheta che, come tutte le mafie, si serve anche dei minori e non si ferma di fronte a nulla pur di affermare il proprio potere».

 

E poi continuava «Si conoscono le difficoltà di spezzare la sudditanza dei legami familiari nelle organizzazioni criminali, ma si tratta di un tema decisivo per restituire futuro e libertà alla vita di tanti bambini e adolescenti. La Commissione Antimafia è da tempo impegnata su questo fronte e nella prossima missione a Cosenza, alla fine di questo mese, proseguiremo tra l'altro anche gli approfondimenti con i magistrati dei Tribunali dei minori».

 

Non solo Cocò, quindi, ma tutto quanto necessario nella lotta alla’ndragheta.

Per questo nel pomeriggio di lunedì 26 ottobre, nella Prefettura di Cosenza, avranno inizio di lavori della Commissione, la cui missione è finalizzata ad approfondire le dinamiche criminali della 'ndrangheta nella provincia, i problemi del rapporto mafie minori alla luce degli sviluppi dell'inchiesta sull'omicidio del piccolo Cocò Campolongo e la situazione degli uffici giudiziari dopo l'accorpamento del Tribunale di Rossano.

 

A partire dalle 17.30 saranno ascoltati il Prefetto di Cosenza, i comandanti delle diverse forze di polizia ed capo centro della DIA.

Le audizioni proseguiranno anche martedì 27 ottobre, a partire dalle ore 9.30, sempre in Prefettura. Verranno sentiti il Procuratore distrettuale di Catanzaro insieme ai magistrati della Dda, il Procuratore ed il presidente del tribunale per i minorenni di Catanzaro, il Garante regionale dell'infanzia e dell'adolescenza ed i vertici dei tribunali di Cosenza, Castrovillari e Paola.

Al termine dei lavori, alle 16.30, ci sarà la conferenza stampa conclusiva della presidente Bindi.

Pubblicato in Politica

Venerdì 3 luglio alle ore 19:15, l’Associazione Culturale KAIROS nell’ambito dei “Caffè Letterari 2015”, con il patrocinio della Provincia di Reggio Calabria e del Comune di Gioia Tauro, presenta il volume ANGELA NAPOLI. L’ANTIMAFIA DEI FATTI a cura di Orfeo Notaristefano (Falco Editore).

 

Dopo i saluti del Presidente dell’Associazione Kairos, Prof.ssa Milena Marvasi Panunzio e del Dott. Giuseppe Pedà, Sindaco di Gioia Tauro, introdurrà e relazionerà il Dott. Nicola GRATTERI Procuratore aggiunto D.D.A. del Tribunale di Reggio Calabria.

 

Concluderà l’autrice, Prof. On. Angela Napoli, Consulente della Commissione Parlamentare Antimafia e Presidente dell’Associazione Risveglio Ideale.

L’incontro, che avrà luogo nella suggestiva cornice del Terrazzo di Palazzo Baldari a Gioia Tauro, prevede intermezzi musicali che saranno eseguiti da Domenico Rullo e Giuseppe Cordì. Presteranno la loro voce le lettrici: Prof.ssa Antonella Belfiore, Dott.ssa Maria Carbone, Prof.ssa Sara Caristena, Avv. Annunziata Piccolo, Dott.ssa A. Maria Proto

Sotto forma di intervista, il libro è un dossier impressionante di atti parlamentari e iniziative a favore dei territori in cui Angela Napoli ha combattuto in prima persona contro la ’ndrangheta e le altre mafie per la Legalità e la Giustizia. Il suo è un impegno costante nell’Antimafia dei fatti, agli antipodi di quella parolaia, di parata e inconcludente. Gli episodi di vita vissuta e i documenti riportati attengono a un arco temporale di oltre vent’anni: emerge così la sua attività nella Commissione Parlamentare Antimafia e nelle tante realtà critiche dell’Italia, nonché il contributo che ha dato a livello internazionale.

Il curatore: 63 anni, giornalista professionista, calabrese. Laureato in Sociologia, collabora con la Fnomceo (Federazione Nazionale degli Ordini dei Medici, Chirurghi e Odontoiatri) ed è fondatore del network Verso sud. La stima che nutre per la figura di Angela Napoli e l'amicizia per la sua persona lo hanno spinto ad approfondire la sua storia e realizzare questo libro intervista per illustrare la sua ampia attività parlamentare e regionale di lotta alla 'ndrangheta.

ANGELA NAPOLI: Nata a Varallo (VC), è residente a Taurianova (RC). Laureata in Matematica, ha insegnato ed è stata Preside di scuola. Deputata dal 1994 al 2013, è stata componente delle Commissioni Parlamentari Permanenti Cultura, Scienza, Istruzione, Affari Esteri, Affari Sociali e Giustizia della Camera dei Deputati e di quattro Commissioni Parlamentari Bicamerali di inchiesta sul fenomeno della mafia e sulle altre associazioni criminali, ricoprendone anche la carica di Vicepresidente. Oggi è presidente dell’Associazione politico-culturale Risveglio Ideale della quale ne è la fondatrice. Tielle Communication.

Pubblicato in Calabria

Scrive il M5S:

“Ancora una volta l'operato dell'amministrazione del Comune di Amantea diviene oggetto di sindacato ispettivo in Parlamento.

Lunedì scorso, nella seduta n.378, il Senatore Gaetti, vicepresidente della commissione Antimafia, e il senatore Morra hanno presentato un'interrogazione al Ministro dell'Interno e al Ministro per la semplificazione e la pubblica amministrazione per un doveroso approfondimento relativo alla vicenda dell'assegnazione di un incarico al ragioniere Giuseppe Sabatino, successivo alla collocazione a riposo avvenuta giorno 31 ottobre.

In effetti il riposo del funzionario, padre del Sindaco, si è limitato al week-end, mentre dal 3 novembre il ragioniere ha ripreso a frequentare le stanze del Comune con la consueta regolarità, prima come membro dello staff del Sindaco e poi come tutor della Segretaria di cui era stato fino al giorno prima vice.

Abbiamo chiesto all'esecutivo-afferma Nicola Morra- di verificare se l'incarico del dott. Sabatino sia solo di facciata e se questi svolga in realtà attività gestionali all'interno del Comune di Amantea".

Se davvero “qualcuno” ( ma chi? Certamente non il Prefetto “ forse incompetente” od il Ministero “ in tutt’altre faccende affaccendato” o gli investigatori “ in stand by “ per conosciute ragioni) andrà ad accertare che la segretaria comunale in 15 ore a settimana non può certamente fare la segretaria, la responsabile dell’ufficio tributi, la ragioniera comunale e che quindi firma atti ( probabilmente ? eh, eh) predisposti da altri ( ma da chi?) che non ne assumono la responsabilità, ne vedremo delle belle non solo per il ragioniere Sabatino ma anche per la segretaria ed altri.

Poi scrive Francesca Menichino: “ "Questo documento ci consente di fare alcune considerazioni importanti perchè la battaglia di legalità che stiamo combattendo quotidianamente contro la giunta comunale, non riguarda favole inventate per fare "ammuina" bensì fatti che meritano molta più chiarezza di quanto finora ve ne sia effettivamente stata, anche da parte del Prefetto."

l conflitto di interessi è probabilmente l'illecito meno percepito come tale, non solo ad Amantea ma in tutto il Paese, ma questa interrogazione ci rassicura sul fatto che, di fronte alla omertà diffusa, abbiamo ancora persone capaci di prendersi la responsabilità di fare le domande giuste nelle sedi opportune, sia nelle istituzioni locali che in quelle nazionali.

Continua Gaetti, vicepresidente della commissione antimafia :

"Quella che abbiamo iniziato quasi due anni fa ribadisce il portavoce è una battaglia per riportare l'onestà nelle istituzioni e per questo spesso siamo costretti ad ergerci in difesa della legalità a tutela di tutti i cittadini.

Quello di Amantea non sembra un caso isolato nella pletora di amministratori italiani, raramente all'altezza del compito assegnatogli, spesso nominati da un regime partitocratico sempre di più governato da segretari di circolo che usano le primarie come nero di seppia per confondere gli elettori.

Elezioni e nomine ormai non corrispondono più ad un criterio di merito, parola invocata con abuso e ignominia in Italia, come dimostra ancora da ultimo l'attuale premier Renzi che ha piazzato i suoi 'soldatini di latta' ovunque e come dimostra la tragicomica vicenda del Sindaco Sabatino alla disperata ricerca di un posto per occupare il padre pensionato ancora in comune.

Il Movimento 5 Stelle condanna apertamente queste operazioni di dubbia moralità e il comportamento di tutti quegli amministratori che ancora oggi pensano di essere al di sopra delle leggi, al pari dei tiranni di un tempo, o di sfruttare la loro posizione più per logiche personali che per il bene comune."

Poi conclude il MoVimento 5 Stelle locale:

“Noi ci stiamo battendo in tutte le istituzioni per fare chiarezza su questa assurda vicenda e su quelle che ci vengono continuamente segnalate da un numero sempre crescente di cittadini coraggiosi, ricoprendo sempre maggiormente il ruolo di "strumento" a disposizione della collettività”.

Pubblicato in Cronaca

Scrive il M5S: “Ancora una volta l'operato dell'amministrazione del Comune di Amantea diviene oggetto di sindacato ispettivo in Parlamento.

Lunedì scorso, nella seduta n.378, il Senatore Gaetti, vicepresidente della commissione Antimafia, e il senatore Morra hanno presentato un'interrogazione al Ministro dell'Interno e al Ministro per la semplificazione e la pubblica amministrazione per un doveroso approfondimento relativo alla vicenda dell'assegnazione di un incarico al ragioniere Giuseppe Sabatino, successivo alla collocazione a riposo avvenuta giorno 31 ottobre.

In effetti il riposo del funzionario, padre del Sindaco, si è limitato al week-end, mentre dal 3 novembre il ragioniere ha ripreso a frequentare le stanze del Comune con la consueta regolarità, prima come membro dello staff del Sindaco e poi come tutor della Segretaria di cui era stato fino al giorno prima vice.

Abbiamo chiesto all'esecutivo-afferma Nicola Morra- di verificare se l'incarico del dott. Sabatino sia solo di facciata e se questi svolga in realtà attività gestionali all'interno del Comune di Amantea".

Se davvero “qualcuno” ( ma chi? Certamente non il Prefetto “ forse incompetente” od il Ministero “ in tutt’altre faccende affaccendato” o gli investigatori “ in stand by “ per conosciute ragioni) andrà ad accertare che la segretaria comunale in 15 ore a settimana non può certamente fare la segretaria, la responsabile dell’ufficio tributi, la ragioniera comunale e che quindi firma atti ( probabilmente ? eh, eh) predisposti da altri ( ma da chi?) che non ne assumono la responsabilità, ne vedremo delle belle non solo per il ragioniere Sabatino ma anche per la segretaria ed altri.

Poi scrive Francesca Menichino: “ "Questo documento ci consente di fare alcune considerazioni importanti perchè la battaglia di legalità che stiamo combattendo quotidianamente contro la giunta comunale, non riguarda favole inventate per fare "ammuina" bensì fatti che meritano molta più chiarezza di quanto finora ve ne sia effettivamente stata, anche da parte del Prefetto."

l conflitto di interessi è probabilmente l'illecito meno percepito come tale, non solo ad Amantea ma in tutto il Paese, ma questa interrogazione ci rassicura sul fatto che, di fronte alla omertà diffusa, abbiamo ancora persone capaci di prendersi la responsabilità di fare le domande giuste nelle sedi opportune, sia nelle istituzioni locali che in quelle nazionali.

Continua Gaetti, vicepresidente della commissione antimafia :

"Quella che abbiamo iniziato quasi due anni fa ribadisce il portavoce è una battaglia per riportare l'onestà nelle istituzioni e per questo spesso siamo costretti ad ergerci in difesa della legalità a tutela di tutti i cittadini.

Quello di Amantea non sembra un caso isolato nella pletora di amministratori italiani, raramente all'altezza del compito assegnatogli, spesso nominati da un regime partitocratico sempre di più governato da segretari di circolo che usano le primarie come nero di seppia per confondere gli elettori.

Elezioni e nomine ormai non corrispondono più ad un criterio di merito, parola invocata con abuso e ignominia in Italia, come dimostra ancora da ultimo l'attuale premier Renzi che ha piazzato i suoi 'soldatini di latta' ovunque e come dimostra la tragicomica vicenda del Sindaco Sabatino alla disperata ricerca di un posto per occupare il padre pensionato ancora in comune.

Il Movimento 5 Stelle condanna apertamente queste operazioni di dubbia moralità e il comportamento di tutti quegli amministratori che ancora oggi pensano di essere al di sopra delle leggi, al pari dei tiranni di un tempo, o di sfruttare la loro posizione più per logiche personali che per il bene comune."

Poi conclude il MoVimento 5 Stelle locale:

“Noi ci stiamo battendo in tutte le istituzioni per fare chiarezza su questa assurda vicenda e su quelle che ci vengono continuamente segnalate da un numero sempre crescente di cittadini coraggiosi, ricoprendo sempre maggiormente il ruolo di "strumento" a disposizione della collettività”.

Pubblicato in Primo Piano
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