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Veniamo richiesti dall’avvocato Walter Perrotta ( nemmeno lui, come lo stesso Vairo, ha scritto il nome della ditta che licenziò Simone) di precisare che “non vi è ( stato) alcun giudice ed alcuna sentenza che abbia mai riconosciuto la fondatezza del ricorso promosso dal Sig. Vairo avverso il licenziamento comminato dalla Società mia assistita!).

E’ esattamente il contrario di quanto afferma, invece, Simone che scriveva “MA OGGI LA GIUSTIZIA HA FATTO IL SUO CORSO,

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Riceviamo e pubblichiamo la nota di Gigi El Tarik.

“ Per molti giorni ho sperato di non dovere scrivere un atto quarto sull’affare Coreca e il demanio, ed invece rieccomi ad informarvi che non vi è stato nessuno sviluppo sulla faccenda della rivendicazione di un proprietario alberghiero di circa 2000 metri quadri di una area appartenente al Demanio marino.

Addirittura, ho dovuto registrare atteggiamenti arroganti e prepotenti inauditi.

La prepotenza è un fattore che pone le sue radici nel periodo corrispondente alla nascita dell’uomo e al suo successivo inserimento nella società.

Si è sviluppata nel corso dei secoli in modalità al quanto differenti e ha manifestato coinvolgimenti di vario genere. È un problema che riguarda soprattutto la specie umana, perché determina alcuni aspetti del comportamento i quali gestiscono la personalità.

Sempre la prepotenza è la caratteristica di chi impone agli altri con forza e arroganza la propria volontà, impedendo la divulgazione delle idee e delle ragioni altrui. Si possono definire prepotenza atti che hanno avuto luogo in tempi antichi o passati, oppure atti che hanno avuto luogo precedentemente o che si svolgono ancora oggi, come la delinquenza organizzata sia privata che amministrativa.

Se fossi un bravo ragazzo della porta accanto sarei portato ad esprimermi con toni e parole adeguate e direi, per esempio: “La prepotenza trae origine dal "cuore cattivo"che desidera dominare e sottomettere il prossimo.

Il prepotente è avallato di solito da persone deboli, che non sanno fronteggiarlo e per quieto vivere,gli diventano succubi.

Non è vero che gli altri ignorano la sua inferiorità,lo sanno che è inferiore almeno dal punto di vista psicologico e riesce a dominare, il prossimo,sfoderando la forza bruta e la favella tagliente. Se il prepotente venisse lasciato sbattere nel suo brodo,l' arroganza e la prepotenza,sbollirebbero a nostro vantaggio.

Infatti l' arrogante e il prepotente vivono bene solo quando sono al centro dell' interesse e nella loro cattiveria credono di poter fare il buono e il cattivo tempo.

Diamo troppa importanza a chi non merita e a chi va "scesa la cresta"per il bene della collettività...

Invece, forse per codardia, li lasciamo impuniti, anzi a volte li assecondiamo per nostra disgrazia. Ma io non sono un bravo ragazzo, anzi sono un rompiballe.

Dopo questa lunghissima prefazione, eccoci al IV Atto, scena prima.

Qualche giorno fa, erano circa le 22, un giovane marito con moglie e figlia decisero di fare una passeggiata su Via Coreca a Coreca.

Si avviarono lungo questa strada dove abitano per arrivare sul piazzale antistante l’albergo “La Scogliera” appartenente, come ho già avuto modo di documentare negli articoli che hanno preceduto questo, al Demanio marino.

All’improvviso, come proveniente dall’oltretomba, una voce ammoniva la famigliola e a malo modo li buttava fuori da ciò che la voce, appartenente al proprietario del su citato albergo, dichiarava di essere un’area di sua proprietà.

Onde evitare discussioni, il buon padre di famiglia, insieme a moglie e figlia, si allontanò. Questa stessa scena, mi dicono, si è ripetuta decine e decine di volte negli ultimi anni. Questa sua prepotenza trae forza dal narcisismo.

Il narcisista proprio come il neonato ha interesse solo per i propri bisogni, naturalmente per il neonato questo è indispensabile. Pensate se non piangesse ad ogni malessere, egli a quell'età non è autonomo e morirebbe di inedia senza che la madre o chi svolge questo ruolo se ne accorgesse. Naturalmente esistono individui che, per ragioni che non stanno in un post, hanno sviluppato una scarsissima empatia con il mondo esterno, lo usano solamente e non hanno nessun interesse per le problematiche altrui.

Una parte di loro è rimasta nella fase neonatale anche se sono adulti, potenti e prepotenti.

Ora me ne viene in mente qualcuno anche tra i nostri “politici” ma non voglio scatenare polemiche inutili e fuorvianti.

E così si arriva alla eventuale prepotenza e arroganza di chi amministra la cosa pubblica che nel caso specifico, non ottempera all’esecuzione di vari mandati di sgombero , ultimo del 2012, di quell’area demaniale alla quale ho accennato all’inizio di questo scritto.

Questo modo di agire dell’Amministrazione comunale e delle autorità competenti è tipico di chi con arroganza si sente padrone delle cose; dimenticando che è stato chiamato a gestire una città ed un territorio che appartiene a tutti noi e dei quali nessuno è proprietario.

C’è di più. Non più tardi di una decina di giorni fa mi è capitata nelle mani una lettera dell’Avvocato Gino Perrotta di Paola inviata al Dirigente del Settore Demanio, al Sig. Sindaco del Comune di Amantea e al segretario Generale del Comune di Amantea. Oggetto della lettera “Impugnativa e contestuale richiesta di annullamento del verbale redatto in data 29/5/2015 relativo al Bando di Gara mediante procedura aperta per ‘assegnazione Lotti Liberi del piano spiaggia’. Il motivo che mi porta ad accennare a questa lettera è presto detto.

Il proprietario dell’albergo “La Scogliera” ancora una volta è il “protagonista” della richiesta di “ “annullamento del verbale” sopracitato, in quanto veniva escluso ufficialmente per il “lotto 29” perché la sua richiesta di partecipazione era sprovvista del “requisito della garanzia bancaria”.

Il giorno successivo venivano riammesse alcune ditte, fra queste la SIDAFRA srls del proprietario dell’albergo “La Scogliera”. “Dalla lettura, (continua l’avv. Perrotta) del citato pseudo-verbale è facile rilevare la mancanza di motivazione per la riammissione….. Dal momento che le norme che regolano gli atti della Pubblica Amministrazione sono ispirati alla trasparenza e prevedono rigidi protocolli procedurali che, ….non consentono di riammettere, a distanza di 24 ore, un soggetto escluso da una gara pubblica …….constatato che trattasi di un documento privo di qualsiasi valenza giuridica ……..” .

Ammetto di sentirmi un po’ stanco e amareggiato ma sarebbe quasi un sogno, svegliarmi e scoprire che un qualsiasi cittadino, quale io sono, può, a volte essere fortunato e trovare dall’altra parte dello “sportello” pubblico un funzionario, che aiuti la cittadinanza a fare chiarezza. Tuttavia, se il funzionario non ha questa sensibilità civile, il cittadino è completamente indifeso davanti all’arroganza, alla prepotenza e alla grettezza: il problema è, quindi, non personale, ma di “Sistema”.

E qui la sorpresa! Si fa per dire! La ditta estromessa il 28 maggio 2015 e riammessa la mattina del 29 cm., con un atto arbitrario da parte del responsabile dell'ufficio Demaniale del Comune di amante, senza il consenso della Commissione, si è poi aggiudicata il "lotto" 29!! Complimenti!!!

Gigino A Pellegrini & G el Tarik

Pubblicato in Politica

La domanda si impone di fronte ad una vicenda che ha connotazioni kafkiane. O siamo di fronte ad una persecuzione contro il “legittimo” proprietario dei parcheggi di Coreca o siamo di fronte ad una omissione che potrebbe dar corpo ad una associazione finalizzata a garantire inesistenti diritti che se estesi metterebbero in pregiudizio il senso dello Stato ed evidenziata e sostenuta da alcuni silenzi!

 

Ecco cosa scrive Gigi El tarik nel suo CORECA III ATTO

“Chiunque arbitrariamente occupa uno spazio del demanio marittimo, ne impedisce l’uso pubblico o vi fa innovazioni non autorizzate, ovvero non osserva i vincoli cui è assoggettata la proprietà privata nelle zone prossime al demanio marittimo, è punito con l’arresto fino a sei mesi, sempre che il fatto non costituisca un più grave reato il che consentirà alle autorità competenti di procedere nei confronti di chi ha commesso il reato.

Determinazione e riscossione degli indennizzi dovuti per le utilizzazioni senza titolo di beni demaniali marittimi, di zone del mare territoriale e delle pertinenze del demanio marittimo ovvero per utilizzazioni difformi dal titolo concessorio, sono determinati in misura pari a quella che sarebbe derivata dall’applicazione delle normali misure unitarie, maggiorata rispettivamente del duecento per cento e del cento per cento.

Gli indennizzi sono determinati dall’autorità concedente e riscossi, secondo le procedure vigenti in materia, dagli uffici finanziari competenti. Fermi restando i compiti di polizia giudiziaria per i reati commessi sul demanio marittimo che competono alle forze di polizia, si ritiene di precisare quali ed a chi competono gli atti susseguenti alla rilevazione di utilizzazioni del demanio marittimo non conformi alle norme; in pratica a chi compete l’adozione dei provvedimenti sanzionatori.

Ne deriva che ogni qualvolta una utilizzazione del demanio marittimo sia difforme da quella ammessa dalla concessione, l’emanazione dei provvedimenti in autotutela competeranno agli enti delegati come pure nei casi in cui utilizzazioni non autorizzate incidano comunque negativamente sull’uso programmati del demanio marittimo.

Di contro, non essendo oggetto di delega, competeranno all’autorità marittima i provvedimenti in autotutela quando gli eventuali abusi incidano sui limiti del demanio marittimo oppure abbiano comportato o possano comportare la realizzazione, da parte di non concessionari, di impianti, manufatti ed opere, ed in ogni caso in cui sia ravvisabile un pregiudizio all’integrità della proprietà statale.

Di conseguenza, data la delicatezza della materia, le autorità regionali o comunali e le autorità marittime operino di intesa al fine di evitare la duplicazione di procedimenti oppure, peggio, che nel convincimento che il procedimento sanzionatorio sia adottato dall’altro soggetto, l’abuso rimanga impunito.

Detto questo, torno a scrivere sul bene demaniale rivendicato come proprietà privata dal titolare dell’albergo “La Scogliera” che a seguito del mio ultimo articolo, ha avuto l’ardire e oserei dire l’incosciente temerarietà di recarsi presso l’abitazione di mia madre novantenne e cardiopatica, a lamentarsi del mio “chiedere” alle Autorità competenti di fare luce sulla sedicente rivendicazione. Rivendicazione che mi risulta essere stata confermata in una lettera dello stesso indirizzata (chiaramente protocollata) al Sindaco di Amantea, al Comandante dei vigili urbani, al Dirigente del settore Demanio e all’Assessorato all’urbanistica.

In questa stessa lettera, sempre il gestore dell’albergo “La Scogliera” sembra affermare di aver mostrato al Comandante dei Vigili, la documentazione attestante la sua proprietà della zona in questione.

Affermazioni che fanno a botte con ciò che scrive l’Avvocato Gino Perrotta in una lettera del 15 maggio e indirizzata a: “Egr. Signor Sindaco del Comune di Amantea”; e p.c al “Comandante dei Vigili urbani” e al “Signor Procuratore della Repubblica Presso il Tribunale di Paola”.

L’Avv. Perrotta scrive: “ ….. “il titolare dell’hotel la Scogliera occupa abusivamente e senza pagare alcun canone concessorio l’area antistante il suo hotel rivendicando la proprietà dello stesso”.

Lo stesso Avvocato chiude la lettera invitando “gli organi preposti, ognuno per la sua competenza, ad adottare i provvedimenti ritenuti più opportuni”.

Le “affermazioni” del titolare dell’albergo “la Scogliera” fanno altresì a botte con la Visura Storica per Immobile del 16 Aprile 2015, dell’Ufficio Provinciale di Cosenza dell’Agenzia delle Entrate, nella quale si identifica la zona in questione con il “Foglio” 24 e “Particella” 40 intestati al Demanio Pubblico dello Stato Ramo Marina.

A questo punto sarebbe opportuno che tutte le Autorità competenti facessero urgentemente il loro dovere, come suggerisce anche l’Avv. Perrotta, sgomberando il campo dalle erbacce e facendo chiarezza una volta per tutte su questa squallida vicenda che bene non può fare alla nostra amatissima città e a tutti quelli, amanteani e turisti che adorano Coreca .

Beaumont sur Mer Maggio 2015. By Gigino A. Pellegrini & G el Tarik

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