Tutto parte, come ricorda Saverio Paletta nel suo articolo”Serraspiga, scoppia la protesta”, dalla ispezione condotta del NAS di Cosenza guidato dal luogotenente Vitaliano Ruga.
Parliamo dei centri diurni di Serra Spiga, di san Pietro in Amantea e di Sangineto.
Nel verbale si legge che “le attività del diurno risultano a carico dell’Asp (vero) e intimano ai responsabili del Centro di Serra Spiga e, di conseguenza, ai dirigenti dell’Azienda sanitaria, di riconvertire le attività dei centri e di sospendere i servizi. Il tutto, parrebbe, a norma di legge, poiché la trasformazione delle vecchie Ussl (Unità socio sanitarie locali) in Aziende comporta la divisione delle attività in “sanitarie”, gestite dalle Aziende, e “sociali”, come quelle del centro diurno, che invece dovrebbero essere gestite dai Comuni”.
Ma, continua il giornalista, evidenziando l’errore recato dal verbale dei Nas quando afferma “ come precedente la chiusura di alcuni centri analoghi a quello di Serra Spiga: San Pietro in Amantea e Sangineto”
E conclude affermando che “ il centro di San Pietro, chiuso nel 2011 in seguito a un altro verbale dei Nas, val la pena di ricordare che il motivo della chiusura non fu il fatto che la struttura fosse a carico dell’Asp bensì la mancata destinazione d’uso dei locali”.
Oggi invece leggiamo che si tratta semplicemente di “abuso d’ufficio e truffa”
E che questi reati sarebbero stati consumati esclusivamente sulla costa tirrenica cosentina ed in territorio amanteano.
Tanto che nel registro egli indagati ci sarebbero solo:
Ennio Logatto,già direttore generale della ex azienda sanitaria di paola;
Pantusa Giacomo , Direttore Dipartimento di Salute Mentale Distretti Socio-Sanitari Amantea Paola - Cetraro, Praia - Scalea, ASP di Cosenza
Franca Santelli responsabile del centro
E poi una serie di dipendenti tra cui Rossella malito, Angela Posteraro, Rosetta Boderone, Adriana Palazzo e Franca Pignataro.
Tutti avrebbero agito consumando i reati di cui agli articoli 232 e 640, comma 2
Secondo il procuratore della repubblica avrebbero favorito uno dei soggetti assunti penalizzando altri aventi diritto.
Ora il PM ha chiesto la proroga del termine di altri sei mesi alla scadenza dei quali il PM dovrà o chiudere con la archiviazione o rinviare a giudizio tutti o parte degli indagati e salvo diversi o maggiori elementi aventi valenza penale che avessero ad emergere
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Amantea e il Distretto corrono il terribile rischio che il locale Poliambulatorio perda anche il laboratorio di analisi cliniche.
Una perdita inaccettabile, che mette in discussione il diritto alla salute degli amanteani e dei cittadini del comprensorio.
Continuerebbe, così, la spoliazione del nostro Poliambulatorio; un tempo tra i più qualificati in Calabria, e nell’ultimo periodo area di saccheggio persino di mobilia e di attrezzatura.
Sembrerebbe, addirittura, che si stia ipotizzando che Amantea resti un semplice punto di prelievo, mentre le analisi sarebbero poi eseguite a Paola se non addirittura a Cetraro.
E così, preoccupati per la gente ed in particolare per gli ammalati del nostro comprensorio, abbiamo deciso di dare il segno della nostra vigilanza
Assumiamo, con questo gesto simbolico, l’impegno non solo a tutelare i diritti degli amanteani e dei cittadini dei comuni di Aiello, Cleto, Serra d’Aiello, San Pietro, Lago, Belmonte , Longobardi e Fiumefreddo, ma anche di operare per accrescerli, cominciando ad allineare i tempi di evasione delle richieste di visite specialistiche a quelli minimi della Calabria, quale affermazione della universalità e costituzionalità del rispetto, da parte dell’Asp cosentina, dei diritti degli ammalati.
Con questa consapevole presa di posizione vogliamo dire basta a questa condizione di Amantea “cenerentola” della sanità regionale.
La nostra attenzione sarà costantemente posta alla tutela di Amantea e del suo hinterland, al personale del Poliambulatorio al quale riconosciamo professionalità, impegno e spirito di sacrificio e alle organizzazioni sindacali.
Ringraziamo quanti stamattina, durante il tempo del nostro presidio simbolico, ci sono stati vicini e ci hanno dichiarato la propria disponibilità a concorrere fattivamente, anche e se necessario, a forti azioni di protesta.
A nessuno è consentito di scherzare sulla sanità e sulla salute dei calabresi e degli amanteani in primis
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