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ponte“In futuro ciascuno avrà 15 minuti di fama” scriveva Andy Warhol nel 1968. Uno slogan che ha funzionato e che tutti hanno cercato nel tempo di metabolizzare a proprio vantaggio, facendo carte false pur di essere noto (compreso rendersi ridicoli e/o volgari) e raggiungere il proprio agognato quarto d’ora di gloria anche a distanza utilizzando “il ponte” della tecnologia moderna dove poter sciorinare la propria bravura con il pretesto fin troppo evidente di essere stato semplicemente citato in uno dei tanti articoli scritti dal sottoscritto in questi ultimi anni. Il desiderio di essere sotto i riflettori, la voglia irrefrenabile di mostrarsi agli altri, il poco comprensibile imperativo di apparire come non si è, o comunque, di voler dimostrare che si è di più, che siamo riusciti a toglierci dal cono d’ombra e siamo diversi. Poi a livello più personale, penso che la voglia di mostrarsi e di essere noti ci sia sempre stata, ora è più amplificata perché c'è più possibilità e necessità di farlo, però credo sia nell'indole dell'uomo il farsi vedere, lasciare una traccia di sé. A volte questa spasmodica voglia di “esserci” e di contare qualcosa porta all’essere ridicolo e alla depressione che è una   patologia dell'umore, in particolare un disturbo dell'umore caratterizzato da un insieme di sintomi cognitivi, comportamentali, somatici ed affettivi che, nel loro insieme, sono in grado di diminuire in forma lieve o grave il tono dell'umore, compromettendo il "comportamento" di una persona, nonché le sue abilità ad adattarsi alla vita sociale. La depressione non è quindi, come spesso ritenuto, un semplice abbassamento dell'umore, ma un insieme di sintomi più o meno complessi che alterano anche in maniera consistente il modo in cui una persona ragiona, pensa e raffigura sé stessa, gli altri e il mondo esterno. Un tempo la reputazione era soltanto o buona o cattiva, e quando si rischiava una cattiva reputazione (perché si faceva fallimento o perché ci dicevano cornuto) si arrivava a riscattarla col suicidio o col delitto d’onore. Naturalmente tutti aspiravano ad avere una buona reputazione. Ma da tempo il concetto di reputazione ha ceduto il posto a quello di notorietà. Conta essere “riconosciuto” dai propri simili, ma non nel senso del riconoscimento come stima o premio, bensì in quello più banale per cui, vedendoti per strada, gli altri possano dire “guarda, è proprio lui”. Il valore predominante è diventato l’apparire. La società in cui viviamo è impostata su questi ideali, l'apparire, la notorietà, e questo influisce sicuramente sulle persone, anche perché del resto la società è fatta di persone. La nostra società cosa propone in prima linea? Grande fratello, reality vari, amici di Maria de Filippi, Uomini & Donne; tutte cose fatte di telecamere, estetica e notorietà. Quindi essere famosi è un concetto che viene portato così in alto perché è così che al momento vive una gran fetta della società italiana. Quindi sono convinto che sia un bisogno molto umano quello di lasciare qualcosa di sé, ma l'eccesso non mi è gradito, nel senso che non mi piace questa ricerca di notorietà che stiamo vivendo ultimamente, persone che farebbero di tutto pur di apparire, che annullerebbero sé stesse per una mediocre parte in un reality o su un trono della de Filippi. Depersonalizzazione pura, un sacrificio per le luci della ribalta [fossero almeno meritate].

Gigino A Pellegrini & G el Tarik

Pubblicato in Primo Piano

L’impero romano non esiste più, ma la romanità continua ad imperversare.

Imperversa con il”panem et circensis” capace di portare gli amanteani nel centro storico per un piatto di spaghetti con la mollica.

Imperversa con le grandi opere pubbliche al punto che bitumare una strada per permettere alla gente di non rompere l’auto, riparare un marciapiede per evitare alla gente di non rompersi una caviglia, non rendono politicamente e non fanno notizia( mica si inaugura un tappetino!) ma fare un ponte, quello sì’ che vale.

Tutti “loro” sanno che noi tutti ricordiamo gli imperatori romani solo per le loro opere !

Ed allora la lotta degli imperatori sarà per il lungomare, da un lato, ed i ponti, pontini e passerelle, dall’altro.

Possibile che nessuno percorra le strade interpoderali dove il bitume è quella “cosa nera” tra una buca ed un’altra?

Possibile che nessuno si renda conto che le strade interne( alcune, poi, in modo gravissimo), lungomare compreso, sono impercorribili, in particolare a piedi o con la bici o con i ciclomotori?

Possibile che nessuno veda che i marciapiedi sono pieni di buche, lungomare compreso, e pericolose per i passanti?

Possibile che nessuno veda lo stato di abbandono del centro storico?

Ed allora perché non usare le poche risorse economiche del nostro ente per fare soprattutto manutenzione e riparazione anziché grandi opere od opere che apparentemente hanno un respiro ampio mentre in realtà sembrano, e forse sono, compensazioni partitocratiche?

Dove sono i parcheggi?

Dove sono le aree diffuse per i bambini?

Perché non si comprano ed usano panne galleggianti per difendere la pulizia del nostro mare?

Perché non si acquisisce il castello e la torre?

Perché non si cura il look della città?

Perché la comunità non si arrabbia?

Perché ha paura di protestare?

Il consigliere di minoranza Sergio Ruggiero, rappresentante in Consiglio della lista Nuova Primavera–Spirito libero, ha intrapreso l’iniziativa di portare in commissione la questione dello sversamento in mare di liquami tramite un canale di scarico delle acque bianche in corrispondenza del lungomare nord di Amantea.

Si tratta di un fenomeno ripetutamente denunciato da alcuni cittadini durante l’estate scorsa, in particolare da Alfonso Frangione, che ha portato alla ribalta la questione, dovuta alla sostanziale inadeguatezza del sistema cittadino di separazione degli scarichi e all’inefficienza del sistema fognario.

La commissione, alla quale oltre al promotore Ruggiero hanno partecipato il presidente Alessandro Salvatore, l’assessore Antonio Rubino, gli Organi tecnici del Comune e i capogruppo Mazzei e Menechino, ha visto la partecipazione di cittadini interessati, tra i quali Giuseppe Marchese che tramite il suo sito ha dato spazio all’informazione, richiamando l’attenzione degli “addetti ai lavori” rispetto al gravissimo problema.

All’esito dell’analisi della situazione si è deciso di procedere iniziando nella direzione dell’efficientamento del sistema per poi definire interventi più impegnativi, anche dal punto di vista dei costi. In pratica s’intende procedere secondo le seguenti direttrici di intervento:

  1. Razionalizzazione degli scarichi fognari, controllo ed eliminazione degli eventuali scarichi fognari domestici e non nei collettori delle acque bianche;
  2. Recupero presso i tecnici redattori degli atti progettuali relativi ai lavori effettuati sulla rete negli anni ‘90, al fine di rilevare commistioni di scarichi e predisporre una cartografia fedele del sistema;
  3. Distribuzione razionale del sistema di deflusso ed evacuazione delle acque bianche cittadine che attualmente converge nella parte bassa della città creando allagamenti e difficoltà di smaltimento anche al sistema fognario.

Nel rilevare l’impegno dell’Assessore Rubino a dare corso alle iniziative definite, il consigliere Ruggiero ha ribadito la propria determinazione a spingere affinchè l’Amministrazione affronti il problema in termini fattivi.

La lista Nuova Primavera – Spirito libero aveva a tal proposito tenuto una riunione preliminare convocata da Sergio Ruggiero, Biagio Miraglia, Gianfranco Suriano e dal presidente di Spirito Libero Robert Aloisio, alla quale avevano partecipato gli ex candidati della lista.

Il gruppo aveva deciso di promuovere l’iniziativa portata in commissione da Ruggiero, affinchè si esperiscano tutte i possibili interventi atti a rimuovere i deplorevoli fenomeni di sversamento di liquami fognari in mare, inconcepibili per una comunità civile che si definisce attenta alla tutela dell’ambiente e al turismo balneare.

Nel corso della riunione del gruppo, è stato affrontato anche in problema della stabilità del “Ponte in ferro di Catocastro”, essenziale ai fini della sicurezza degli utenti e della razionalizzazione del traffico cittadino per quanto riguarda il centro storico ed il settore nord della città, tanto da rivestire, a giudizio del gruppo, assoluto carattere strategico anche in quanto possibile via di fuga in caso di calamità naturale, come Ruggiero ha rilevato nel corso dell’ultimo Consiglio Comunale del 30 settembre in cui la Maggioranza ha presentato ed approvato il piano delle opere pubbliche.

A tal proposito il gruppo Nuova Primavera – Spirito libero contesta le scelte della maggioranza la quale ha deciso di privilegiare a tutti i costi la realizzazione di un’asse viario con ben due ponti a sud a scapito di altre opere volte al miglioramento del carattere turistico della città, quali “riordino zona case sciollate” nel centro storico, ammodernamento del lungomare cittadino, pista ciclabile.

Il presidente di Spirito Libero Amantea Roberto Aloisio sottolinea la propria perplessità circa l’urgente necessità di realizzare i suddetti ponti, invece di impegnarsi a mettere in sicurezza i ponti già esistenti.  

Nel merito, si riferisce che è in fase ultimativa lo studio diagnostico effettuato dalla società “NHAZCA” di Roma coordinata dal prof. Mazzanti dell’Università “La Sapienza”, la quale entro fine mese presenterà lo studio definitivo necessario alla stesura dell’auspicato progetto di recupero. Il consigliere Ruggiero, che ha presenziato ad alcune sedute di prova sulla struttura, è costantemente in contatto con il Funzionario comunale ing. Franco Lorello, promotore dell’iniziativa tecnica.  

Anche su questo punto il gruppo Nuova Primavera – Spirito libero manifesta la propria assoluta attenzione attraverso la costante verifica dello stato dell’arte della procedura, che si dovrà concretizzare in tempi ragionevolmente brevi con il recupero della struttura ed il ripristino funzionale della via di uscita ad Acquicella.

Il gruppo Nuova Primavera – Spirito libero, si sta muovendo coerentemente al proprio programma, sia in fase Consiliare, sia in termini di formulazione di proposte volte alla soluzione di importanti problemi che riguardano la collettività.  

Amantea 10.10.2014                                                               Nuova Primavera – Spirito libero

Pubblicato in Politica

PonteCatocastroAbbiamo visto prima della fiera gli operai del comune potare alberi ed arbusti per far sembrare  la città pulita ed organizzata. Bene. Siamo contenti, ma siamo anche esigenti è conosciamo i problemi del nostro paese ecco perché diciamo che non basta.
Sapete tutti che a noi piace girare per vedere le cose di questo nostro paese, quelle che gli altri non vedono (o fanno finta di non vedere) e su queste cose riflettere e far riflettere.
Siamo così andati a vedere la chiesetta di san Giuseppe. Volevamo “toccare” con mano gli effetti dei teli.
Ahimè, non ci siamo potuti arrivati perché siamo stati costretti a fermarci ben prima.
Il bitume del ponte azzurro era pieno di buche. Buche profonde che manca poco si riesce a vedere il fiume sottostante.
E poi alla fine del ponte scopriamo che l’amministrazione comunale aveva fatto si intervenire il proprio personale dopo le ultime piogge ma poi se ne era dimenticata( vedi foto auto spurgo).
Ed così la griglia all’inizio della salitella per san Giuseppe era piena di residui che ne riducevano il funzionamento così che le acque piovane non andavano a rifiuto.
Il tubo di cemento per lo scolo delle acque era ancora pieno di terra e fango.
Il canale di scolo con le tre griglie era ancora pieno di terra e non funzionava.
Dalle tre griglie usciva perfino il “verde pubblico”, palese segno del suo non funzionamento.

Ecco allora l’inaccettabile stato del bitume sul ponte. 
Le acque non avviate a rifiuto si riversano sul ponte  dilavando il bitume, così che ogni mezzo ne fa saltare un pezzo. Si comprende allora che è assolutamente necessario intervenire. Altro che il rossetto ed il belletto. Il ponte è l’unico accesso per le persone che abitano dall’altro lato. E chi usa il ponte non trova marciapiedi come in quasi tutto il comune. Non ci sembra giusto che decine e decine persone che abitano nel centro urbano siano così dimenticate.
E rischiano anche di farsi male solo per andare a scuola, per andare dal medico, per andare a fare la spesa. NO!. Non è giusto!

 

 

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Pubblicato in Cronaca
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