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Senza soldi non si cantano messe e nemmeno si installano le passerelle a mare, comprese quelle dei diversamente abili.

Ed ancor più quando si tratta di passerelle destinate a fruitori che provengono da tanti comuni interni.

Una condizione, questa, di fatto ignorata dalla regione Calabria

Ma ci ha pensao il comune di Amantea ad evidenziarla con una proposta dell’assessore Concetta Veltri avallata dal sindaco Pizzino. Eccola:

“Al signor Governatore Mario Oliverio

Alla Giunta regionale

Catanzaro.

Oggetto. Richiesta contributi per i servizi pubblici per le spiagge di Amantea

Come noto Amantea ha una lunga spiaggia che va dal Confine con Belmonte Calabro a quello con la provincia di Catanzaro

Ma la cosa che spesso non viene tenuta nella giusta considerazione è che la “nostra” spiaggia serve anche i cittadini ( ed i turisti) di Aiello Calabro, Cleto, Serra d’Aiello, San Pietro in Amantea, Lago, Domanico, Carolei, Mendicino, Cosenza, Grimaldi, eccetera.

Nessun problema ad ospitare tutti, stando anche il fatto che abbiamo numerosi lidi.

Il vero problema è che questo “popolo calabrese” che arriva saltuariamente dai paesi interni non è uso frequentare i lidi e si rivolge alle spiagge libere.

Amantea vorrebbe offrire anche a loro la giusta attenzione in termini di servizi.

E tra questi, in particolare le passerelle, comprese quelle per i diversamente abili, e le docce.

I Signori in indirizzo sanno che purtroppo Amantea è uno dei comuni in dissesto finanziario e non ha grandi mezzi economici per questi servizi, tanto più per le migliaia di villeggianti che provengono dai paesi interni.

Appare, quindi, opportuno non solo segnalare il fatto che la spiaggia di Amantea è anche la spiaggia dei comuni interni ma anche chiedere i contributi regionali per conto dei medesimi enti e dei loro accedenti.

Tanto posto e ricordato che la spiaggia di Amantea è lunga oltre 10 km e che sembra imporsi la presenza di almeno 10 passerelle e di almeno 25 docce si chiede un contributo iniziale di almeno 100 mila euro con obbligo di relativo rendiconto

Si ringrazia per la attenzione

Amantea 27.6.2018

L’assessore al Turismo                                                          Il Sindaco

Concetta Veltri                                                                     Mario Pizzino

Pubblicato in Politica

Il mare oggi 12 agosto è mosso e davanti al Lido Mediterraneo sventola una bandiera rossa.

La bandiera rossa, issata sul pennone dello stabilimento balneare o comunque esposta sulla spiaggia, ha in tutta Italia il generico significato di pericolo per la balneazione

(motivato di solito dallo stato del mare o da un forte vento di terra).

Tuttavia la bandiera rossa ha altre implicazioni o significati normativi:

a) obbliga il bagnino ad una attenzione vigile verso chi, nonostante la bandiera rossa, prende il bagno richiamandone l’attenzione e spiegandogli, se necessario, i pericoli in cui incorre l’incauto bagnante;

b) implica il divieto di locare natanti o proibisce altre attività organizzate in mare (lezioni di nuoto, windsurf, ecc);

c) significa divieto di balneazione per colonie estive (chi fa la valutazione del pericolo esponendo la bandiera è lo stesso che, solo escludendo un pericolo, può autorizzare la balneazione dei minori a lui affidati);

d) durante il periodo in cui uno stabilimento balneare è aperto solo per cure elioterapiche, indica, in concomitanza ad un cartello che ne spiega il significato, assenza di sorveglianza;

e) significa divieto di balneazione, in seguito ad una ordinanza del comune, per l’inquinamento delle acque;

f) significa divieto di balneazione in aree specifiche in caso di particolari pericoli: presenza di squali o il ritrovamento di un ordigno inesploso;

g) assieme alla bandiera gialla significa, per molte ordinanze, assenza di sorveglianza (in determinati orari) o fine della sorveglianza;

h) può essere utilizzata, infine, per indicare un pericolo specifico o circoscritto: molte ordinanze prescrivono, ad esempio, la segnalazione di una buca con una boa sormontata da una bandierina rossa.

Sulla spiaggia libera non è esposta alcuna bandiera rossa, ma questo non vuol dire che in essa si può fare il bagno significa, soltanto, che il comune non ha per i bagnanti delle spiagge libere la stessa attenzione che hanno i lidi.

Non solo ma sulla altana del lido c’è il bagnino che con un binocolo controlla il mare antistante.

Ma guardare meglio si nota uno strano ombrellone rosso e sotto un giovane ragazzo con un cappellino rosso ed una maglietta rossa con su scritto “Salvataggio”.

Ed a riprova del “Salvataggio” il ragazzo ha in mano una ciambella galleggiante bianca e rossa con una corda, sempre rossa. E’ solo sotto l’ombrellone ed aspetta in solitudine che scenda la sera.

Appare evidente, nelle intenzioni, che se qualcuno dovesse rischiare di annegare sulla spiaggia libera il ragazzo proverebbe a lanciare la ciambella e poi la tirerebbe a riva con quanto contiene, buste di plastica comprese.

E’il servizio predisposto, sembra, dal comune di Amantea a tutela dei bagnanti delle spiagge libere.

Una scelta per portare Amantea al passo con le migliori spiagge italiane

Solo che ad Amantea, come sempre questo servizio ha i caratteri della unicità.

Per esempio sulla spiaggia libera non c’è l’altana.

E non c’è nemmeno la barca necessaria per le operazioni di salvamento che può essere fatto solo da terra.

Non c’è nemmeno un megafono per richiamare da lontano eventuali bagnanti in mare.

Mi avvicino al ragazzo per chiedere informazioni sul servizio.

Altana, barca di salvamento? Una alzata di spalle. Forse pensa “meno male che ci hanno dato l’ombrellone e la sdraio”. Eh, già!

Gli chiedo poi “Tu sei uno di quelli che ha fatto il corso di bagnino organizzato dal comune?” e lui abbassa la testa.

“Ma la patente di bagnino ve l’hanno data?”, e lui con sincero candore mi dice “ Ancora no!”.

Non voglio metterlo in alcun imbarazzo ma insisto e gli chiedo “ Siete coperti da assicurazione?”

Nessuna risposta.

Lo saluto e vado via.

Una vicenda strana, molto strana

Mi viene detto che i ragazzi non hanno rapporto lavorativo con il comune come avviene in tutte le altre spiagge dove esiste questo servizio, che non sono assicurati, che non sono nemmeno pagati perché il servizio è volontario (?), eccetera.

Non vorrei che si stesse preparando una nuova cooperativa estiva per il prossimo 2017!

Chissà se qualche “ minoranza” o qualche autorità ( tipo quella che ci ha invitato a chiedere a Giusi Osso) dopo questo articolo si interesserà della vicenda?

Pubblicato in Cronaca
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