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«La morte che viene dal cielo»

Nel periodo 1940-45, i bombardamenti sono stati la causa principale di morte nel Mezzogiorno.

Ma non solo: a causa dei bombardamenti, il numero delle vittime civili è stato molto elevato, coerentemente con quanto avviene nel secondo conflitto mondiale preso nel suo insieme.

 

Le incursioni dell' aviazione furono una costante del secondo conflitto mondiale. Già con la guerra di Spagna erano state massicciamente sperimentate contro i civili. Il 26 aprile 1937 il bombardamento nazista di Guernica provocò la morte di 1.654 civili e la cittadina basca divenne il simbolo della guerra di Spagna, fissato per sempre nell'omonimo quadro di Picasso.

Poi fu la volta della Gran Bretagna che, a partire dal 10 luglio 1940, venne bombardata incessantemente. Di straordinaria intensità furono i bombardamenti sulla capitale, che si susseguirono dall'inizio di agosto a metà settembre. In particolare fu il quartiere di East End a essere colpito e devastato.

A loro volta le città tedesche, incessantemente colpite dall'aviazione anglo-americana e da quella sovietica, diventarono il simbolo della sconfitta della Germania nazista: Dresda, città d'arte, completamente rasa al suolo.

In Italia, incursioni rovinose si susseguirono a partire dall'inizio del conflitto. I primi raids si ebbero su Torino", Napoli, Palermo e Catania, Cagliari, per opera dei bombardieri della RAF, nei giorni immediatamente successivi al 10 giugno 1940, data d'inizio del conflitto per l'Italia.

In questa fase i bombardamenti erano di precisione ed erano effettuati su obiettivi logistico-militari: nodi ferroviari, porti e aeroporti. Va detto inoltre che, dai porti del Sud, in particolare da Napoli, partivano truppe e rifornimenti per l'Africa settentrionale e nordorientale, dove esisteva un altro fronte di guerra tra italiani e inglesi.

I bombardamenti nel Mezzogiorno, ebbero un' escalation nella seconda metà del 1941. Il 6 luglio, e poi ancora il 28, fu colpita Palermo e venne bombardato a tappeto tutto il sistema aeroportuale siciliano. A Napoli, il 10 luglio 1941, si ebbe una violentissima incursione aerea. Qualche tempo dopo fu la volta di Brindisi dove, il 7 novembre, vennero distrutti porto e rete ferroviaria.

Nel 1942 i bombardamenti continuarono: a Messina, durante le incursioni del 25, 26 e 30 maggio, vennero colpiti il porto e l'ospedale civile Principe di Piemonte. Cagliari fu bombardata nella notte tra il 7 e l'8 giugno 1942 e Taranto venne nuovamente attaccata tra il 9 e il 10 giugno. Nel frattempo si intensificava la collaborazione tra inglesi e americani e quindi tra RAF e USAAF.

Di lì a poco iniziarono le incursioni americane con bombardieri potentissimi: nella memoria collettiva sarebbe rimasto a lungo l'incubo delle "fortezze volanti".

A inizio novembre 1942 fu avviata l'operazione Torch, lo sbarco anglo-americano in Nord Africa, preceduto dalla vittoria di El Alamein, dove l'VIII armata inglese, comandata dal generale Montgomery, sconfisse le truppe di Rommel, che si ritirarono in Tunisia.

Sul finire dello stesso anno, con il bombardamento di Napoli del 4 dicembre 1942, le incursioni aeree americane, da allora anche diurne, si collocavano in una precisa strategia, tesa a produrre effetti destabilizzanti tra la popolazione civile delle grandi aree urbane. Il bombardamento diurno, infatti, sconvolgeva il ritmo della vita quotidiana perché costringeva a interrompere il lavoro, le attività scolastiche, le funzioni religiose. Le incursioni colpivano sempre più frequentemente obiettivi civili: treni, tram, fabbriche, chiese, alla fine persino ospedali.

Nel Mezzogiorno pertanto, come del resto nell'intero paese, i bombardamenti, a partire dalla seconda metà del 1942 e soprattutto nel 1943, diventarono esperienza quotidiana.

Reggio Calabria il 31 gennaio 1943, Palermo il 3 febbraio; a Palermo le incursioni si ripeterono il 5, l'8, il 20, il 22 e il 28 dello stesso mese. Devastanti le incursioni del 17,26 e 28 febbraio 1943 in Sardegna, che colpirono in particolar modo Cagliari e le città portuali di Olbia, Porto Torres, La Maddalena e Alghero. Da Malta partirono, tra il 22 e il 24 aprile, attacchi durissimi contro Siracusa, Cassibile, Ragusa e Lampedusa.

Nel frattempo, l'8 maggio 1943, in Tunisia si arresero i reparti tedeschi. Ciò permise a inglesi e americani di ottenere un risultato logisticamente importante, vale a dire la possibilità di entrare nel Mediterraneo.

L'8 maggio iniziò l'offensiva aerea contro Pantelleria, cui si aggiunse il cannoneggiamento navale. Le incursioni s'intensificarono in previsione dello sbarco in Sicilia. Nel maggio 1943 vi furono 45 incursioni aeree a Catania, 43 a Palermo, 32 a Messina e vennero bombardate anche colonne di profughi.

L'incursione del 6 maggio 1943 a Reggio Calabria fu effettuata in pieno giorno e, da allora fino al 3 settembre, quando entrò in città l'esercito angloamericano, i raids effettuati furono 24.

In Sardegna, i bombardamenti si intensificarono nel luglio. In Puglia i bombardamenti colpirono Brindisi, Taranto e soprattutto Foggia. La città, evacuata dalla popolazione, rimase di fatto terra di nessuno fino all'arrivo delle truppe inglesi dell'VIII armata, il 27 settembre 1943.

I bombardamenti colpirono pesantemente anche l'Abruzzo e in particolare le città di Sulmona e Pescara, entrambe importanti nodi ferroviari e stradali. A Pescara, nell'incursione del 27 agosto 1943, morirono 1.600 civili, a Sulmona, nella stessa giornata, persero la vita 300 persone. Avezzano in pochi mesi subì ben 83 incursioni.

Le città venivano distrutte dai raids per poi essere minate dai tedeschi.

In Campania, Napoli fu la città dei 101 bombardamenti. In un primo tempo essi vennero effettuati di notte e colpirono obiettivi militari e industriali, ma, a partire dall’incursione del 4 dicembre 1942, diventarono sempre più spesso diurni e colpirono indiscriminatamente obiettivi civili.

Altre città campane, quali Avellino, Benevento, Capua non furono risparmiate.

Salerno fu bombardata il 21 giugno 1943. Seguirono numerose ricognizioni in preparazione dello sbarco previsto nell'operazione Avalanche.

Il Sud subì anche alcuni bombardamenti tedeschi: Napoli il 23 ottobre e il l° novembre 1943 e, ancora, il 15 marzo 1944; Bari, il 2 dicembre 1943.

I bombardamenti furono un elemento centrale nella percezione del conflitto come guerra totale che attraversa e devasta il quotidiano: contro la morte per bombardamento si può fare ben poco, non si può attivare nessuna delle strategie di sopravvivenza che, invece, sono praticate per fronteggiare gli altri disagi della guerra, in primo luogo la fame Anpi-Lissone.

Cagliari

Napoli

Anzio

Guernica

Popolazioni in fuga

Manifesto antinglese

Pubblicato in Primo Piano

Chi è ateo non crede nella religione e tantomeno nei santi

Ed ovviamente non crede nei miracoli(dal latino «miraculum», cosa meravigliosa),

Noi non parliamo di quegli eventi straordinari, che in teologia si intendono al di sopra delle leggi naturali, e che si considerano operati da Dio direttamente o tramite una sua creatura.

No!. Ci limitiamo a quelli che nel linguaggio comune, per estensione, comprendono i miracoli quali fatti eccezionali, che destano meraviglia.

In questa vicenda però, noi credenti riteniamo che sia intervenuto San Francesco di Paola.

Anche per rispetto di San Francesco d’Assisi.

Un intervento fatto sul consigliere Giuseppe Maria Vairo.

Il consigliere Vairo, infatti, ha convocato la Commissione Consiliare “C”, di cui è presidente, per discutere dei seguenti argomenti:

  1. Ipotesi di riqualificazione delle “CASE SCIULLATE” di Via Indipendenza;

Un argomento che non ha mai avuto la fortuna di avere la giusta attenzione dell’amministrazione comunale.

A parte le ripetute attenzioni dell’ex consigliere Sergio Ruggiero ed i nostri ripetuti articoli

Ci voleva davvero la giunta Pizzino e la presenza nella stessa del consigliere Giuseppe Maria Vairo per parlarne?

Un segno palese della nuova e diversa attenzione della giunta Pizzino e del consigliere al Centro storico Giuseppe Maria Vairo verso i tesori e le bellezze del centro storico.

E non basta

Nella riunione di lunedì 26 febbraio 2018 alle 9:30 nella Sala Consiliare Comune di Amantea, anche un altro argomento di rilevante importanza, quale

  1. Discussione sulla convenzione stipulata con la Cooperativa “TEATRO IN NOTE” relativa al “Percorso della Conoscenza” e dell’area della restaurata Chiesa San Francesco.

Saremo lì e vi racconteremo.

Pubblicato in Politica

Vi sembrerà esagerato, forse, ma non è così.

Amantea è una città colta.

Od almeno si presume colta.

Per questo appariva inaccettabile che chiunque passasse da via Indipendenza ed il cui sguardo venisse attratto dalla targa marmorea che

ricordava i morti delle bombe cadute il 20 febbraio 1943, fosse costretto a leggere “ L’Amministrazione comunale a 72 dell’avvenimento”!

E la targa è stata lì per ben 3 anni!

Inutili i solleciti a correggerla.

C’è voluta la giunta Pizzino perchè emergesse la sensibilità e la attenzione necessarie a capire, intanto, che c’era un errore vergognoso e poi che doveva essere immediatamente corretto.

Peraltro si trattava di un errore così grave che, comunque, avrebbe dovuto impedire il pagamento della targa perchè sbagliata.

A meno che il marmista non avesse trascritto ESATTAMENTE quanto gli venne chiesto e quindi che l’errore sia stato dell’amministrazione richiedente e non del marmista.

Ora, finalmente, la dicitura è stata corretta .

E così sulla targa marmorea gli amanteani e gli ospiti della città leggeranno : ““ L’Amministrazione comunale a 72 dall’avvenimento”!

Ne diamo merito alla giunta Pizzino ed in particolare a Enzo Giacco che se ne è fatto carico.

Pubblicato in Primo Piano

Pulizia del Centro Storico di Amantea?
Ci siamo sbagliati!

 

Avevamo pensato che la pulizia del centro storico, iniziata dalle Case Sciullate, fosse stata dovuta al prossimo Natale ed in particolare al presepe della Chiesa Madre dalla cui balconata si sarebbe potuto vedere oltre al bel panorama del mare ed a quello (invero) meno bello dell’abitato, il disdicevole panorama delle erbacce nell’area delle case Sciullate, se non i topi che vi allignano numerosi e che, infastiditi dall’accesso di tanti frequentatori , sarebbero potuti sciamare in Via Duomo e da li raggiungere la gradinata della Chiesa.

 

E per questo avevamo anche porto i complimenti all’amministrazione comunale.

Non è così.

Non è affatto così.

 

La verità è che i residenti del quartiere hanno dovuto fare ricorso ad un legale cittadino che ha intimato all’amministrazione di effettuare quella pulizia che si impone, indipendentemente dalla inascoltata invocazione dei residenti da cui la successiva intimazione.

E peraltro è stato un lavoro perfino parziale.

Le foto ne danno il senso pieno.

“More solito” l’amministrazione fa potare anzitempo gli aranci di via Margherita ( giustamente vista la invasione di pidocchi e di relativa melassa), anche per le sollecitazioni dei commercianti che erano dovuti giungere all’auto potatura, ma si dimentica il centro storico, quello di cui poi ci si vanta al punto da avere anche un amministratore per la sua difesa!

Sta arrivando il Natale e la gente andrà a vedere il Presepe della Chiesa Madre. Ed allora anticipatamente rispetto all’evento ed alla presunta forte presenza di amanteani e forse di turisti il comune ha dato il via alla pulizia del centro storico.

 

Ovviamente si è iniziato dl punto più dolente.

Dalle “case sciollate” che da sempre sono ricettacolo di topi e, nella bella stagione, di serpi, di mosche e quant’altro.

 

E così il personale delle cooperative si è dato da fare ed ha fatto una pulizia radicale sia della zona ad ovest della via Duomo( nella foto) che costeggia la chiesa madre, sia della zona ad est.

 

Un plauso all'iniziativa dell'Amministrazione Comunale di Amantea, che ha fatto bene a disporre questo intervento, per quanto si tratti di area privata e l’onere sarebbe spettato ai proprietari. Anzi sotto questo aspetto forse dovrebbe intervenire anche per riprendere la agibilità di via Duomo.

 

Proprio in questa ottica di trasferimento dell’onere se doveste individuare nel centro abitato aree abbandonate e sede di topi ed altro non mancate di segnalarle al competente ufficio od assessore. Amantea non può presentarsi sporca!

Pubblicato in Politica

L’occasione è stata offerta dall’interessante convegno sulla “Case sciullate” promosso ed organizzato dalla Fidapa nepetina e che ha visto un deciso orientamento di contestazione delle omissioni delle amministrazioni che si sono succedute negli ultimi decenni.

Un convegno per parlare del centro storico abbandonato.

Un convegno per parlare della incredibile e vergognosa situazione delle “Case sciullate” .

A promuovere la attenzione della Fidapa la signora Santa Gallo che da anni è difficoltata ad andare nella propria abitazione sita in via Duomo, una strada pubblica chiusa per i crolli e l’ulteriore pericolo di crollo di una casa bombardata il 20 febbraio 1943, cioè 71 anni fa.

Eppure la signora Gallo le ha provate tutte.

Ha sollecitato il comune di Amantea, ma inutilmente

Ha sollecitato la soprintendenza ai beni storici, ma inutilmente

Ha sollecitato la Protezione civile, ma inutilmente

Ha sollecitato perfino la procura della repubblica presentando un preciso esposto, ma ( lei ha dichiarato) inutilmente

È perfino andata da Lubrano che è l’unico ad essere intervenuto( in sala è stato proiettato in dvd della trasmissione).

Ha interessato Striscia la notizia, ma inutilmente

Sembra si tratti di un fatto civilistico ricadente nell’alveo dell’Art. 2053 del codice civile al titolo. Rovina di edificio il quale recita che “Il proprietario di un edificio o di altra costruzione è responsabile dei danni cagionati dalla loro rovina, salvo che provi che questa non è dovuta a difetto di manutenzione o a vizio di costruzione”

Il problema è che la rovina dell’edificio ha interrotto una strada pubblica ed il comune aveva ed ha l’obbligo da un lato di chiuderla inibendone l’uso ma di tal fatta che non avendo imposto al proprietario dell’immobile la sua messa in sicurezza concorre ai danni a tutti coloro che da anni non possono utilizzare la strada pubblica.

GB Morelli consigliere provinciale presente al convegno ,salutato dalla presidentessa della Fidapa e chiamato in causa per il problema delle “Case Sciullate” non si è sottratto ad un intervento ( pensava di passare un sereno sabato, tranquillo) e dopo aver fatto notare la assenza dell’amministrazione comunale ( non c’è nessuno dell’amministrazione, sono andati via, intelligentemente) ha precisato che lui non intende candidarsi quale sindaco di Amantea. Le esatte parole sono state “ Non sono candidato a sindaco e quindi non parlo per interesse”.

Ora la signora Gallo aspetta la soluzione al suo decennale irrisolto problema ma stavolta la Fidapa è con lei.Giovanni Battista Morelli

Pubblicato in Primo Piano
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