Ecco cosa risponde il neo segretario del PD alla mia lettera con la quale gli chiedevo di intervenire su aspetti importanti della vita cittadina, di cui- certo- il lungomare è parte sostanziale.
Caro Giuseppe, viviamo un tempo in cui purtroppo i Partiti vedono depotenziata la loro capacità di farsi rappresentanti dei desideri, delle ansie, dei problemi, degli interessi della collettività. Hanno perso quella abilità di mobilitare le popolazioni che li caratterizzava un tempo, stentano a stimolare forme di partecipazione alla vita pubblica.
Quello che può apparire come mero avvilimento delle organizzazioni partitiche – il cui ruolo potrebbe, anche legittimamente, essere sostituito da altre forme associative – si traduce, invece, in una riduzione della tensione critica e in un minore controllo del proprio ambiente politico, ovvero della possibilità di partecipazione alle scelte politiche che governano la propria vita.
Una degenerazione che ha condotto all’affermazione di un modello culturale in cui i cittadini possono trovare addirittura difficoltà nell’orientarsi fra le categorie di bene e male, ovvero di ciò che è giusto e ciò che invece non lo è. Questo decadimento – che produce i suoi effetti anche in quella che in democrazia dovrebbe essere una naturale attitudine al confronto, al dibattito, alla ricerca di soluzioni condivise ai problemi – rappresenta una delle principali sofferenze della nostra società.
Viviamo una crisi, infatti, che prima che economica è di valori e di ideali.
Una premessa per me doverosa, altrimenti – temo – non si capirebbe bene il senso delle mie parole e – soprattutto – delle mie intenzioni. Chi, come me, crede ancora nei Partiti - e desidera restituire loro un ruolo ed una funzione pubblica - non può permettersi di non essere realista, ovvero di non sapere qual è la situazione di partenza.
Avrei, infatti, potuto esordire con frasi ad effetto e retoriche, con l’intento di esaltare il soggetto politico che mi pregio di rappresentare nella nostra città. Tuttavia, la verità è che anche il PD non è immune rispetto alla crisi ideale e valoriale che affligge il Paese.
Avverto la responsabilità della credibilità del PD di Amantea e per tale ragione so bene che la moralità è l’investimento più importante che noi tutti, che ci identifichiamo nei valori e nelle idee del Partito, siamo chiamati a fare. A pochi giorni dal Congresso, abbiamo avviato un processo organizzativo propedeutico all’azione politica. Un percorso fatto non da rigide strutture, bensì di sensibilizzazione alla partecipazione, al confronto, alla discussione, entro cui tutti coloro che lo desiderano possano realizzare il loro altruismo sociale ed occuparsi della “cura dell’altro”.
Proprio per tale ragione, non posso che salutare con entusiasmo il fatto che i cittadini si siano mobilitati per portare all’attenzione del dibattito pubblico questioni di interesse collettivo, qual è – nel nostro caso – la realizzazione del nuovo lungomare. Io stesso, più di una decina di anni fa, mi feci promotore – con l’allora gruppo dirigente della Sinistra Giovanile – di una petizione popolare (che superò le mille firme) per la realizzazione di una Mediateca.
Quando i cittadini avvertono il desiderio di partecipare è sempre un fatto positivo. Un momento di crescita in cui l’autoconsapevolezza diviene contributo al benessere collettivo.
Ritengo che la realizzazione del nuovo lungomare, con annessi gli indispensabili servizi, sia un’opera di importanza strategica per lo sviluppo del nostro territorio. Penso che gli effetti benefici, infatti, contaminerebbero l’intero sistema economico comprensoriale. Con quest’animo io stesso ho firmato la petizione del Comitato promotore.
Già due o tre anni fa, con un gruppo di cittadini, protocollammo una richiesta di interventi denunciando alcune situazioni di degrado presenti su spiaggia e struttura adiacente.
Non ne faccio solo un problema di vetrina, bensì di una più complessiva questione che concerne lo sviluppo del nostro territorio. Una riqualificazione strategica che deve – come necessario per tutte le opere importanti – essere oggetto di una seria ponderazione e valutazione.
Ho assistito con piacere – così come mi sono ripromesso di fare anche per le future sedute – al Consiglio Comunale tenutosi lo scorso giovedì. Per mia abitudine partecipo con l’orecchio sempre attento ad ascoltare le ragioni degli altri. Non mi sfugge il fatto che la convenienza all’indebitamento è tale soltanto se la redditività del capitale investito è superiore al costo del debito. Da quanto emerso dalla discussione, invece, ci si troverebbe dinnanzi a risorse prese a debito dal 2011 delle quali circa ottocento mila euro già restituite alla Cassa Depositi e Prestiti a fronte di un investimento pari a zero per l’economia di Amantea. In pratica un’operazione antieconomica.
Certo, sulle opere necessarie alla città si deve e si dovrà discutere in modo approfondito. Se l’intento è quello di aprire una stagione di crescita vera per la città e il comprensorio, perché mi pare che di sviluppo stiamo parlando, allora sarà necessario verificare tutte le leve della crescita endogena che non possono non tenere conto delle specificità del nostro territorio. In tal senso, la politica dovrà avere come orizzonte il lungo periodo, perché i grandi progetti di sviluppo, la modificazione delle caratteristiche di contesto, non seguono le tempistiche dei mandati elettorali. Non amo fare l’elenco delle cose da fare ma, se questo paese vuole sposare la crescita dovrà prima o poi porsi il problema di come ridare vita al centro storico, di come valorizzare i ritrovamenti dell’antica Temesa, dello sviluppo urbano, della sicurezza dei cittadini, della tutela dell’ambiente, dell’erogazione dei servizi, di come avere un mare limpido e cristallino.
Rilevo, comunque, l’impegno assunto per la realizzazione del nuovo lungomare da parte dell’Amministrazione durante l’ultimo Consiglio Comunale, con l’auspicio che si concretizzi il prima possibile; di conseguenza mi aspetto che venga data la giusta attenzione ad un’opera di grande rilevanza per la città e sulla quale si è giustamente creata una forte aspettativa nella nostra comunità.
Mi auguro che nel frattempo l’azione del Comitato non si esaurisca e che anzi contribuisca a promuovere una “discussione informata” sulla questione. Il nostro Partito sicuramente a ciò si dedicheràanche fungendo da stimolo – sempre nel rispetto dei ruoli e delle funzioni – verso l’operato dell’Amministrazione. Ritengo, infatti, fondamentale una riflessione, rispetto alla quale cercheremo l’indispensabile contributo di tecnici in materia, sulla necessità di opere di messa in sicurezza del lungomare da realizzare preventivamente allo stesso. Ma reputo di grande importanza anche una riflessione sulle caratteristiche che dovrà avere la struttura e su come forme di finanziamento, anche private, possano contribuire alla crescita della nostra città. Su tali aspetti il PD di Amantea si interrogherà e sarà aperto al contributo di quanti hanno a cuore la crescita del nostro territorio.
Il mio desiderio – ed il mio impegno sarà volto a tale scopo – è che il PD possa avere una funzione nodale nella società, agevolandone le capacità inclusive e svolgendo un ruolo di connessione tra le istituzioni e la società per dare un contributo alla crescita economica e civile.
Il PD che abbiamo in mente vuole farsi carico delle sofferenze dei singoli e dei problemi della collettività, non riducendo il suo compito a comitato elettorale. Vorrei potesse dare un contributo alla felicità delle persone e concorrere nel migliore dei modi a scrivere un pezzo di microstoria della nostra sofferente, eppur bella comunità.
Enzo”
Ringrazio Enzo per la sua articolata risposta, e mi riservo di offrire ulteriori elementi di approfondimento e di riflessione, al solo fine di reiniziare un percorso di partecipazione democratica e popolare che non sia soltanto occasionale.
E’ tempo- infatti- che il governo della cosa pubblica “ritorni”ai partiti e sia sempre più sottratto agli uomini che si spacciano per suoi rappresentanti e rappresentanti del popolo.
Auguri per questo difficile percorso che ti accingi a compiere.
Giuseppe Marchese
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Politica
Carissimo segretario, ho notato con piacere la tua presenza in consiglio comunale.
Devo segnalare che si tratta di una piacevole novità, il segno- mi auguro- che il PD- attraverso la sua carica principale- intende seguire, non tanto quello che fa l’amministrazione comunale (che è una miscela di appartenenze e di visioni partitiche), ma attraverso i comportamenti dell’intero consiglio comunale quello che viene fatto per la soluzione dei problemi di Amantea e degli Amanteani.
Una piacevole sorpresa- dicevo- perché ormai nella nostra città, che un tempo ha ospitato fior fiore di partiti, oggi sembra esistere solo il PD, ovviamente oltre il M5S, pur con le innegabili differenze.
Non sfugge a nessuno- infatti- che i consiglieri parlano le proprie lingue ed al più vivono il proprio ruolo di maggioranza e di minoranza, di governo e di opposizione, e che nessuno-tranne la Menichino- si esprime quale rappresentante del “partito” al quale è iscritto o di cui ha la tessera.
Onestamente mi aspettavo che dopo la presa di posizione relativa alla SS18, non ti sfuggisse l’occasione di intervenire su altri aspetti importanti della vita cittadina.
Mi riferisco- tra tanto, e per esempio- al problema del lungomare che ha visto nell’ultima seduta due distinte posizioni, una rappresentata dalla maggioranza ed una rappresentata dalle firme di 1609 cittadini che hanno voluto- credo per la prima volta-concorrere ad una scelta a favore di una opera che -prima ancora- che di tutti è della città.
Un lungomare che è uno specchio di Amantea; un’opera abbandonata ed in condizioni precarie ; prova ne siano le foto che allego a questa nota.
Da alcuni giorni vedo operai del comune che “pittano” le inferriate verso mare. Non tutte- per carità-. Non quelle verso la ferrovia, alcune delle quali sono addirittura pericolose.Probabilmente partendo dal fatto che quelle lato mare sono più viste!!! E possono essere viste nei selfie!!!
Da molto più tempo invece vedo tratti di carreggiata il cui bitume versa in condizioni di incredibile abbandono e sono-perfino- pericolosi, così come vedo tratti di marciapiedi in gran parte abbandonati ed in alcuni tratti perfino pericolosi
Parliamo di opere di manutenzione che possono essere fatte senza grandi costi e mi chiedo perché- per esempio-non si siano mantenute dal mutuo di 2,5 milioni una parte di soldi per manutenzionare l’opera stessa.( penso a 10 squadre di operai che sovrappongano nuove mattonelle alle vecchie dando lavoro agli amanteani e sicurezza alla loro famiglie. E’ noto come le ditte esterne si portino le loro professionalità!))
Concludo.
Carissimo segretario, il PD che cosa ne pensa di quanto accennato ?
Il PD avrà un ruolo nella tutela degli interessi generali del paese e degli amanteani?
Il PD vorrà avere voce in questo processo di crescita (o di decrescita) indicando, a chi ora è demoralizzato e disamorato dalla politica, che è possibile una politica diversa?
Aspetto la tua risposta e ti ringrazio anticipatamente
Giuseppe Marchese
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Politica
Il Consigliere Sergio Ruggiero è contrario alla Rinegoziazione prestiti della Cassa Depositi e Prestiti Scrive il consigliere di minoranza: ”Venerdì 22 Maggio si è tenuto un consiglio Comunale per l’approvazione di una proposta di rinegoziazione dei prestiti concessi al comune dalla CDP Spa.
Si tratta di 92 Prestiti contratti nel tempo dal Comune, con diversa scadenza e con diverso tasso di interesse.
Una zavorra pesante di oltre 8 milioni di Euro per il nostro Comune che è attualmente esposto a debiti di natura finanziaria per circa 20 milioni di Euro.
La CDP Spa, Con la Circolare n. 1283, “si rende disponibile alla rinegoziazione dei finanziamenti” in ammortamento, a condizioni predeterminate.
La Maggioranza ha votato compatta, diluendo la restituzione fino al 2044, la Minoranza ha votato contro dopo avere chiesto che si facesse almeno una Commissione PER COMPRENDERE MEGLIO DOVE ANDAVAMO A PARARE.
La documentazione fornita dagli uffici sulla base della quale noi consiglieri potevamo comprendere e determinarci si costituiva di tabulati di difficile comprensione, resi disponibili soltanto il giorno prima. Era difficile in quelle condizioni comprendere appieno la questione per chi, come me, non è un matematico di professione o un esperto di finanza.
Ma poiché ritengo che in queste cose bisogna andarci piano, ed essendo ideologicamente avverso al trasferimento alle future generazioni dei nostri debiti, mi sono dichiarato contrario a una iniziativa dai contorni nebulosi.
Peraltro, la circolare della CDP Spa, al punto 2 (limitazioni), lett. d) recita: “la CDP, infine, si riserva di non quotare alcune scadenze e di modificare talune condizioni e opzioni offerte per la rinegoziazione indicate nella presente circolare in relazione all’andamento delle condizioni dei mercati monetari e finanziari durante il periodo di adesione”.
Che vuol dire?
Siamo davvero in grado di controllare fino in fondo le dinamiche di una finanza che talvolta risponde a criteri imperscrutabili?
A una finanza che comanda il mondo e indirizza le politiche dei popoli praticamente come vuole?
E allora, oltre a manifestare i miei timori, ho sostenuto come sia necessario percorrere la strada del rigore della spesa e la riorganizzazione dell’Ufficio tributi allo scopo di conseguire al più presto un obiettivo di efficienza, di equità e di giustizia.
In pratica ho invocato un deciso CAMBIO DI ROTTA (cosa non facile ma credo possibile) rispetto a una politica praticata un po’ dovunque e che, a mio parere, non agisce col necessario rigore nei confronti della spesa pubblica. E questo accade in quasi tutti gli Enti pubblici, a partire dallo Stato, indebitando i cittadini fino al collo.
La sera stessa, per capire meglio, mi sono rivolto a un matematico, che ha avuto la capacità di “decriptare” i famigerati tabulati, proiettando al 2044 alcuni dei mutui concessi dalla Cassa Depositi e Prestiti SPA, una società finanziaria partecipata per il 80,1% dal Ministero dell’Economia e Finanze e per il resto da diverse fondazioni bancarie.
E mi sono convinto ancora di più come, oltre ad essere eticamente inaccettabile trasferire i debiti anche ai bambini non ancora nella mente di Dio, non sia conveniente rinegoziarli nei termini prospettati, aumentando significativamente l’esposizione dell’Ente a fronte di un allentamento della pressione finanziaria che l’Amministrazione comunale presumibilmente utilizzerà non già per come previsto dalla
suddetta circolare, ossia per la riduzione dei finanziamenti, ma, data la carenza di liquidità, per finanziare la spesa corrente.
Così fanno quasi tutti.
La Maggioranza non ci ha concesso la possibilità di capire meglio negandoci almeno una Commissione (ad esempio rilevo dai tabulati che in molti casi è previsto addirittura un seppur modesto aumento del tasso di interesse, forse si poteva pensare ad una rinegoziazione selettiva anche in relazione alle diverse scadenze dei mutui), ED IO SOMMESSAMENTE PROTESTO!
E chiedo che, in nome del buon senso e della chiarezza,ci sia concessa la possibilità di capire meglio e magari di farci un po’ di conti.
Al momento, ribadisco il sospetto CHE QUESTA OPERAZIONE, VELATA DI BIANCO, COSTITUISCA PER LA NOSTRA CITTA’ UNA TRAPPOLA INFERNALE.
Amantea 24.05.2015. Sergio Ruggiero.
Ndr: Ha ben ragione Sergio a ritenere “eticamente inaccettabile trasferire i debiti anche ai bambini non ancora nella mente di Dio”, ma ci sembra ancora più inaccettabile che questa giunta per sopravvivere lasci i debiti passati e quelli attuali agli incolpevoli ragazzini di oggi, ed infinitamente inaccettabile che i loro padri non si incazzino( scusate la parola, ma ci sta tutta!).
E vi diremo ancora di più (anche ai distratti consiglieri di minoranza) perché è giusto che la cittadinanza SAPPIA!
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Cronaca
“Finalmente un buona notizia dal Poliambulatorio di Amantea” dice Peppe Marchese che ha voluto dare attenzione ai problemi della sanità amanteana e del Basso Tirreno Cosentino ed in particolare a quello della mancata attivazione del mammografo.
Da lunedì sarà attivato il servizio di mammografia nel poliambulatorio amanteano con la messa in opera del mammografo donato dalla associazione onluss “Le donne scelgono” rappresentata dal suo presidente, Daniela Andreani, che ha stipulato con l'Azienda sanitaria provinciale di Cosenza, rappresentata dal suo direttore generale, Gianfranco Scarpelli, e il Distretto sanitario Tirreno, rappresentato dal suo direttore, Giuliana Bernaudo, un protocollo d'intesa, diretto all'implementazione delle attivita' rivolte alla prevenzione del tumore al seno.
E continuando, Marchese aggiunge “Alla dottoressa Bernaudo il merito di essersi fattivamente impegnata , da donna, prima ancora che da direttore generale del distretto, per accelerare il servizio di mammografia”
Fa eco la dichiarazione di Fabio Garritano, già candidato della lista Insieme per la città, il quale dice “ Ho con piacere partecipato al flash mob proposto da Marchese dinanzi al Poliambulatorio perché ritengo che compito principale della politica più viva ed impegnata sia quello di non dimenticare i problemi della gente e della comunità e di muovere nella direzione della loro soluzione”.
Interviene anche la consigliera di minoranza nel consiglio comunale di Amantea Miriam Bruno la quale dichiara : “Appare forse superfluo segnalare la mia soddisfazione per questo risultato al cui ottenimento abbiamo aggiunto “una sola virgola”. Ma lo abbiamo fatto con il cuore e con passione, spendendo il nostro tempo e mettendoci la nostra faccia. E per quanto mi riguarda continuerò a farlo per i tanti irrisolti problemi della nostra comunità. Mi associo poi a quanto Marchese ha detto dell’impegno fattivo della dottoressa Bernaudo che abbiamo incontrato e che ci ha mostrato quanto stava facendo per attivare il servizio di mammografia”.
Concetta Veltri anche lei consigliera comunale di minoranza nel consiglio comunale di Amantea ha inteso dichiarare la sua soddisfazione : “ Da donna devo esprimere la mia soddisfazione per questo nuovo servizio che il Poliambulatorio fra tra pochissimi giorni sarà attivato, da politica amanteana sono felice di aver partecipato a smuovere acque stagnanti operando nella direzione della soluzione di un problema troppo fermo eppur di estrema importanza”.
Marchese, Garritano, Bruno e veltri continueranno a portare alla attenzione della stampa i problemi di Amantea e del comprensorio a cominciare da quelli della salute convinti come sono che restare inerti e passivi significa lasciarli irrisolti.
Anzi hanno congiuntamente dichiarato ” Chiediamo alla società civile del BTC e di Amantea in particolare di non “mollare” e di insistere, anche gridando con forza, perché la politica e la burocrazia non siano inetti ed inermi tralasciando di affrontare e risolvere i gravi problemi che assillano le nostre comunità. Siamo convinti che tutto può cambiare in meglio, basta volerlo e basta agire. Noi saremo sempre in prima linea!”.
“Le donne scelgono “ vogliono porgere i propri ringraziamento alla dottoressa Giuliana Bernaudo per l’impegno profuso per la attivazione del mammografo.
Contestualmente deve essere porto un vivissimo ringraziamento al senologo dr Raffaele Leuzzi per il rilevantissimo impegno profuso per la lotta al cancro al seno ed insieme a lui a quanti altri ci chiedono di restare anonimi volendo che di loro non si ricordi nemmeno il nome, una richiesta alla quale ci associamo ma non omettendo di ricordare l’amore con il quale si donano agli altri in questo viaggio quotidiano verso il bene.
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Economia - Ambiente - Eventi
Arrivano i soliti della lista “Insieme per la città” . Peppe Marchese, Fabio Garritano, candidati, Concetta Veltri e Miriam Bruno, consiglieri comunali, i quali intendono fare un flah mob per contestare le carenze e mancanze di servizi territoriali del Poliambulatorio e contestare soprattutto la gestione, a cominciare da Scarpelli inteso quale simbolo della approssimazione e della insufficienza e richiamarne le responsabilità. TUTTE!
Tirano fuori i cartelli e la gente si incuriosisce e chiede che cosa stiano facendo.
Facile la risposta dei quattro politici amanteani :
“Abbiamo chiesto agli utenti se sono soddisfatti dei servizi sanitari loro resi e ci hanno detto un intenso ed irreversibile NO!
Ed è per questo che siamo qui. Vogliamo contestare, in primis, i dirigenti dell’ASP. Quelli che sottraggono unità dal laboratorio di analisi cliniche , una delle cose che funziona ad Amantea e che serve anche utenti della vicina provincia di Catanzaro. Quelli che hanno un mammografo pronto da utilizzare donato da una associazione di donne di Lamezia Terme ma che costringono le donne del nostro distretto ad andare a Cetraro distante 75 km, con il risultato che le più povere e disperate non riescono ad andarci. Quelli che costringono i nostri utenti ad andare ad effettuare visite specialistiche anche urgenti dai privati od intramoenia ( a pagamento) dagli stessi medici pubblici.”
“Io, io “. Grida un paziente “ Devo fare una visita oculistica urgente ma non mi hanno voluto fare la prenotazione. Mi hanno detto che prima occorre smaltire la attuale lista che è lunghissima Ci vorrà forse aprile 2015 per ricominciare con le prenotazioni. E nel frattempo come farò? Io devo avere i medicinali per il diabete e devo fare tutta una serie di accertamenti . Come devo fare ? Non ho i soldi per andare a fare tutti gli accertamenti dagli specialisti privati. Tra l’altro nemmeno posso guidare”.
“Io, io” . Grida un altro e racconta la sua storia. Simile alla prima. E poi un altro ancora. Sono diversi ed ognuno racconta la sua vicissitudine.
“Io perdevo sangue e per fare una colonscopia sono dovuta andare a Bari. Meno male che sono andata subito. Mi hanno riscontrato un tumore del quale sono stata anche operata. Se fosse stata per la Calabria forse sarei morta! “
E poi un altro” Io ritengo che esista una assurda diversità di trattamento. Sei curato a seconda del posto dove si abita e questo è inaccettabile. Ma quali diritti costituzionali. Qui siamo all’anno zero della sanità. Occorrerebbe denunciare queste palesi omissioni in atti d’ufficio , queste disparità. Ci vuole fortuna anche per curarsi! E’ vergognoso!”
Ed i quattro ribadiscono il loro impegno e distribuiscono alcuni dei cartelli ai pazienti.
Alcuni sono amanteani come Giovanni Sicoli e Riccardo Clemente
Altri vengono da diversi comuni.
“Vogliamo sottolineare la necessità di cambiare e la gente deve reagire. Impossibile che non si possa fare accertamenti specialistici in un Poliambulatorio che era un fiore all’occhiello e che è diventato lo zimbello della salute in Calabria. E noi continueremo a lottare, ogni giorno e sempre più intensamente” Dicono Marchese, Garritano, Veltri e Bruno ricordando in uno dei loro cartelli che “ La salute è una soltanto”..
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Economia - Ambiente - Eventi
E’ lunga la fila di donne di varie età che sono costrette ad andare presso l’ospedale di Cetraro per effettuare le mammografie di controllo, indispensabili per tutte le donne, in particolare ad una certa età.
Ma molte di loro non sapendo come raggiungere Cetraro non riescono ad effettuare le indispensabili mammografie con i maggiori rischio conseguenti.
Come può la signora anziana di Cleto o di Serra d’Aiello giungere a Cetraro se non esistono mezzi di linea per raggiungere il detto ospedale?
Dovrebbe avere un parente che la accompagni, magari non andando al lavoro, o noleggiare un’auto con conducente ed impegnare metà della sua pensione di anzianità.
Probabilmente non esiste in Italia un posto dove per eseguire una mammografia occorre percorrere circa 75 km! Vergognoso, inaccettabile, da terzo mondo.
E tutto questo mentre il Poliambulatorio della vicina Amantea, facilmente raggiungibile per ognuna di loro ha un mammografo che è stato donato da un’associazione di donne proprio per dare risposta ai problemi delle donne!
Occorreva preparare le stanze per il mammografo. Certo, ma già questa è una vergogna! Possibile che NESSUNO IN QUARANT’ANNI abbia mai pensato che un servizio similare è indiSpesabile per un bacino di oltre 36 mila abitanti quale è quello di competenza di Amantea ?
Questa è la dimostrazione del malgoverno della sanità sul territorio calabrese, in via generale, e soprattutto del malgoverno della sanità territoriale nel Basso Tirreno Cosentino!
Diamo atto che Giuliana Bernaudo ha tentato, finora non riuscendoci- e non ne sappiamo le ragioni perché gli enti pubblici non rendono conto del loro operato- di dare risposta a questa viva esigenza delle nostre donne, ma non BASTA.
Gli ammalati dell’hinterland di Amantea devono lottare quotidianamente contro RITARDI VERGOGNOSI, INACCETTABILI CARENZE, PROGRAMMAZIONI SENZA SENSO, “ STORTURE VIZI ED INEFFICIENZE RISPETTO ai servizi essenziali”, come denuncia da anni il Tribunale per i Diritti del Malato, .
Alla loro, invero flebile voce, uniamo la nostra, in quella che ci sembra una battaglia da condurre quotidianamente denunciando quanto è dato sapere.
Intanto sollecitiamo la direttrice del Distretto Sanitario Tirreno dell’ASP Cosenza d.ssa Giuliana Bernaudo a superare le pastoie ed i lacci che bloccano la attivazione del mammografo di Amantea, pronti- glielo riconfermiamo- ad ogni azione.
Ora è davvero tempo di dire BASTA.
Il poliambulatorio e con esso la tutela della salute degli abitanti del Basso Tirreno Cosentino saranno l’ obiettivo principale della nostra azione politica.
Amantea 20.10.2014
Miriam Bruno , Concetta Veltri, Fabio Garritano, Sergio Ruggiero e Giuseppe Marchese
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Primo Piano
Un tempo Amantea ed il suo Hinterland è stata sede di una Unità Sanitaria Locale che ha avuto la autonomia tipica delle AASSLL, dotata di autogoverno.
Il Basso Tirreno Cosentino aveva, così, ottenuto molti servizi sanitari mai avuti
Poi questa autonomia è scomparsa ed Amantea ed il suo hinterland sono diventati Distretto sanitario.
Ovviamente questa trasformazione si è accompagnata alla perdita di servizi.
In quella occasione gli organi di governo della ASL ha fatto man bassa perfino dei mobili oltre che dei servizi che man mano si sono ridoti.
Ma la spoliazione non è bastata
Alla fine la follia politica delle ASP, cioè degli organi di governo coincidenti con le province così che la Calabria aveva province come Cosenza da 720 mila abitanti e province come Vibo da circa 160 mila abitanti
E nell’ASP di Cosenza nascevano Distretti con popolazione vicina a quella di alcune ASP calabresi.
Ma torniamo ad Amantea
Amantea ed il suo hinterland non hanno un ospedale sul proprio territorio ed i suoi ammalarti devono a Lamezia, Catanzaro, Paola, Cetraro o Cosenza, senza che nemmeno esistano mezzi di collegamento ordinari efficienti e sufficienti
Proprio per questa carenza il Poliambulatorio ha assunto una importanza fondamentale per la salute dei suoi abitanti.
In questa struttura territoriale perle di efficienza e disastri di inefficienza
Tra le perle il laboratorio di Analisi che ha un trend di utenti in crescita e che serve anche gli abitanti dei comuni del catanzarese: parliamo di Nocera Terinese, Falerna, Gizzeria, Martirano, San Mango d’Aquino, Martirano Lombardo
Pur a fronte a tali parametri di efficienza i responsabili dei laboratori di analisi continuano a spogliare il poliambulatorio di personale tecnico addetto al laboratorio di analisi di Amantea per dotare il Centro Trasfusionale di Paola, determinando così problemi nell’espletamento della notevole mole di lavoro che il laboratorio espleta.
Ci viene riferito che il servizio presso il Centro Trasfusionale potrebbe essere facilmente svolto se tutto il personale che vi opera rendesse i proprio servigi nell’interesse del servizio trasfusionale e senza preferenze improprie ed inaccettabili. Se non peggio!
Appare inaccettabile infatti che il poliambulatorio di Amantea continui ad essere il caveau dove attingere per ogni cosa riducendo i già pochi ed insoddisfacenti servizi sanitari resi
E questo senza fare per il momento riferimento alle lettere anonime che vengono usate( speriamo solo usate) per creare disservizi.
I firmatari della presente dicono BASTA restano impegnati ad assumere ogni iniziativa atta a tutelare i diritti degli ammalati del territorio di Amantea e del suo hinteland.
Amantea 18 ottobre 2014
Miriam Bruno e Giuseppe Marchese
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Primo Piano
Sono curioso di sapere se il PSA (Piano Strutturale Associato) parli della faglia tettonica che “taglia” il territorio di Amantea.
Ahimè, per saperlo ci vorrà tempo, però!
Lo strano, infatti, è che tutti gli altri comuni hanno approvato il PSA meno la città di Amantea.
Strani questi comuni!
Ce ne sono alcuni straordinari come CETRARO che ha approvato un PSC( Piano strutturale comunale) a CONSUMO DI TERRITORIO ZERO!
Ed è per riferimento a Cetraro che siamo curiosi di sapere se Amantea ha fatto la stessa scelta o se come in passato continua nella linea di bruciare le poche aree residue, permettendo abnormi arricchimenti ai soliti “imprenditori” e perfino facendo finta che esistano le previste urbanizzazioni e poi demandare i relativi oneri alle casse pubbliche e senza che nessuno( insisto, nessuno) si ponga dubbi sulla legittimità di tali comportamenti.
Del nostro PSA non si sa nulla.
Ma torniamo alla faglia tettonica.
Abbiamo già scritto del masso che si è staccato sotto la Chiesa di San Francesco d’Assisi, ennesima dimostrazione della fragilità del nostro territorio.
Della faglia di Amantea l’Ispra ne parla nel suo ITHACA, cioè nel Catalogo delle faglie capaci.
Le faglie capaci sono quelle che potenzialmente possono creare deformazione in superficie e, quindi, generare rischi naturali.
Ithaca infatti riporta il 4 Sistema CS4 (faglia Fuscaldo -Falerna) che attraversa la nostra città, un sistema addirittura di cui si nega ordinariamente l’esistenza ed i rischi.
Il segno più evidente di questa faglia è l’antico collasso di roccia in località Coreca-Oliva
Ma torniamo alla nostra faglia.
Tutto nasce dalla osservazione della grande fessura che si osserva sulla rocca del castello quella che si osserva nella prima foto. Avvertiamo che si tratta di una vecchia foto dalla quale si nota il muro apertosi a seguito della apertura della faglia, prima che la parte ad est crollasse.
Mi sono spesso chiesto che dimensioni avesse e fin dove fosse rilevabile.
E così appena possibile, come faccio di solito, mi sono accompagnato ad alcuni giovani amici e siamo andati direttamente ad osservarla sulla rocca del castello.
I miei compagni di ventura questa volta sono stati l’architetto Giuseppe Vairo e l’amico e storico Giuseppe Sconzatesta .
E’ mancato il geologo che comunque ci aveva assicurato la sua presenza.
Giunti, con difficoltà sul posto, abbiamo rilevato la presenza di antiche mura di difesa delle quali mancava proprio il tratto corrispondente alla fessura tettonica. muro che, evidentemente, in passato è crollato nella zona sottostante.
Questa prima osservazione ha importato la considerazione che il muro sia crollato negli ultimi 5-600 anni!
Successivamente l’architetto Vairo ha proceduto ( non senza difficoltà) a misurare la larghezza della fessura: “Circa 60 centimetri”.
Per quanto illuminato il vano non sì è riusciti a misurare la profondità della fessura.
Abbiamo potuto notare soltanto che al suo interno sono nate alcune piante ed alcuni cespugli.
Peraltro la fessura si è riempita di terreno vegetale.
In corrispondenza della fessura infatti il terreno è più basso di quello ad est.
Successivamente abbiano tentato con mezzi “approssimativi” di verificare la estensione della fessura nel senso longitudinale da sud verso nord .
All’uopo abbiamo infisso nel terreno a nord della fessura una bacchetta ferrosa di circa 2 metri calcolando l’orientamento della fessura e la sua lunghezza.
Il manto terroso sulla rocca del castello, in particolare nella zona aggettante sul centro storico è di poche decine di centimetri.
La bacchetta ferrosa nella parte nella quale continuava la faglia è penetrata profondamente nel terreno fino ad una profondità di circa 1,50 metri e comunque a profondità ben maggiore di quella del terreno vegetale esistente
L’ultima bacchetta è stata infilata ad una notevole distanza dalle mura medievali di cui abbiamo fatto cenno.
Siamo certi che con idonee apparecchiature tecnologiche ( ultrasuoni, per esempio) sia possibile una perfetta identificazione della faglia.
Noi , comunque, ve ne parliamo e segnaliamo il problema
Ad altri, quali l’amministrazione comunale, la Protezione civile, l’Unical, l’Ufficio del genio Civile, l’assessorato regionale all’urbanistica, l’onere di approfondire la conoscenza del fenomeno e di monitorarlo.
La faglia era ed è un problema che abbiamo segnalato a tanti ( compresi geologi di fama) ma che è stato sempre sottovalutato da tutti.
Forse qualcuno ha sorriso, e potrebbe farlo anche adesso.
Gli approssimativi e gli stupidi potranno continuare a sorridere ma noi non ce ne curiamo
E comunque visti questi comportamenti speriamo bene….!
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Economia - Ambiente - Eventi
Giuseppe Marchese: "Se vera la notizia farà arrabbiare qualcuno e gioire tutti gli altri"
Ma se vera farà anche fare amare considerazioni sulla Giunta Sabatino e sui tecnici che hanno partecipato alla vicenda della Tasi
Ma sveliamo la “notizia” .
È stata pubblicata la delibera consiliare n 28 del 9 settembre 2014 con titolo “ Determinazione aliquote e detrazioni componente TASI( Tributo Servizi Indivisibili) Anno 2014”
Una “mente lucida” appartenente ad uno studio commerciale –così è stata definita e non possiamo non essere d’accordo- dovendo predisporre gli F24 per alcuni alberghi ha proceduto a leggere la delibera si è accorta che il comune ha esentato dalla TASI tutti gli immobili che non siano destinati ad abitazione.
Dalla sorpresa individuale alla sorpresa dell’intero studio.
E quale logica conseguenza una valutazione collettiva.
Ma se le parole hanno un senso( forse queste è solo la ennesima dimostrazione che le parole hanno n senso in tanta altra parte d’Italia ma molto meno nel municipio di Amantea dove lo stesso sindaco è stato costretto ad invitare tutti alla attenta rilettura degli atti per evitare , diciamo sorrisi nazionali) allora il testo della delibera consiliare n 28 sono chiarissime.
Eccole:
- Di determinare l’Aliquota 2,00 ( DUE) per mille della componente TASI (Tributo Servizi Indivisibili) anno 2014 su tutti gli immobili adibiti ad abitazione principale;
-Di determinare l’Aliquota 1,50 ( uno virgola cinquanta) per mille della componente TASI (Tributo Servizi Indivisibili) anno 2014 per le abitazioni diverse da quelle principali escludendo le aree fabbricabili;
-Di determinare , nel caso in cui l’unità immobiliare sia occupata da un soggetto diverso dal titolare, che l’occupante versi la TASI nella misura del 15% dell’ammontare complessivo dell’imposta dovuta.
Questo vuol dire che l’intero importo di 1.828.997,84 , destinati ad Illuminazione Pubblica, al Verde Pubblico, ai Servizi di Polizia locale, alla protezione civile, alla videosorveglianza, all’arredo urbano, ai cani randagi, alla viabilità, alla segnaletica, alla circolazione stradale, alla manutenzione, sarà pagato esclusivamente dai fabbricati ad uso abitazione indipendentemente dal fatto che siano abitati o meno.
Non pagheranno, quindi, gli alberghi, i negozi, le imprese artigiane, e tutti gli altri immobili esistenti.
Qualcuno ha dubbi.
Ci sembrano strani, molto strani questi dubbi, considerando che la delibera è stata proposta dall’assessore ai bilancio dr Sergio Tempo che ha abbondantemente spiegato che il bilancio quest’anno è mancato di almeno 1.700.000 euro che si è dovuto compensare con la TASI.
Non solo, ma sulla delibera è stato dato parere favorevole e dichiarata la regolarità tecnica , dando atto dell’avvenuto compimento delle procedute tecnico amministrative previste dalla legge.
Ed infine “ad abundantiam” il dr Massimo Currò revisore dei conti del comune di Amantea , in data 4 settembre, ha espresso parere favorevole alla TASI
Impossibile che si siano sbagliati.
Peraltro, la nostra impressione è confermata dalla dichiarazione del sindaco la quale ha detto che le aliquote della TASI sono state “costruite in funzione delle somme da recuperare”
Concludiamo.
Se la decisione del comune è quella di far pagare tutto alle famiglie e niente ai proprietari di tutti gli immobili non abitazioni esistenti in Amantea, allora questo vuol dire che le previsioni del bilancio sono esatte e che la giunta Sabatino ha deciso esattamente quanto abbiamo letto! .
Al contrario, se si tratta di un errore macroscopico , ciò vuol dire che mancheranno centinaia di migliaia di euro ed il bilancio approvato è sbagliato e deve essere bocciato dalla Corte dei Conti.
L’uso dei fondi del bilancio 2014 conforme alla previsioni sembra orientare a ritenere che non ci sia stato alcun errore e che davvero l’amministrazione abbia esentato dal pagamento della TASI tutti gli altri immobili non destinati ad abitazione e pertanto ritenga di incassare 1.828.997,84 euro solo dalle famiglie.
Ora aspettiamo che l’amministrazione ci chiarisca od alla minoranza di indurre i necessari chiarimenti.
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Cronaca
Leggere le delibere del comune di Amantea è sempre un “sollazzo” !
Non so quelle degli altri comuni, in verità!
Ma quelle di Amantea sono davvero uno spasso.
Anche recentemente( dopo le precedenti denunce- vedi i vaucher- per spalare la neve) leggendo la delibera n 139 del 5 settembre dal titolo “ Installatore dosso dissuasore Via Orti”.
Già, comincia anche con il titolo che parla di un “soggetto che attende al compito” e non della installazione del dosso di per sé .
E pensare che correttamente la proposta parla di “ Installazione dosso dissuasore via Orti”!.
Ma chi scrive le delibere?
E chi le legge?
Già, si dirà che si tratta del solito micro errore dettato dalla disattenzione e dalla fretta.
Ma non è certo un’esimente! Tanto più che è stato corretto a penna un “sono” , dimenticando che nel capoverso ATTESO si sarebbe dovuto leggere “per l’incolumità DEI pedoni e DEI residenti” e non PER pedoni e PER (i) residenti.
Un’altra cosa davvero simpatica è che via Orti è una strada a senso unico che collega-udite, udite-” via Margherita con via Mazzini e via Salvo d’Acquisto”.
Ma ne siete proprio sicuri?
Non è che avete saltato un tratto di via E Noto e tutta via Aspromonte?
E già, possibile che al comune non si sappia che via salvo d’Acquisto è quel tratto di strada che collega Via E Noto con via Giuseppe Mazzini?
Dai, per favore! Un po’ di attenzione . Che diamine!
E meno male che il Sindaco aveva appena ricordato la “ necessità di maggiore attenzione nella predisposizione e soprattutto nella redazione definitiva degli atti amministrativi( delibere, determine , ordinanze , ecc.) per evitare i noti errori che hanno esposto l’amministrazione a serio imbarazzo”.
E non finisce certamente qui.
Notiamo, per esempio, che non viene indicata la posizione del dosso dissuasore che dovrebbe assicurare “ l’incolumità e la sicurezza pubblica”.
Dove sarà apposto il dosso nel tratto da Via Margherita a via Mazzini od in quello da via Mazzini a via E Noto?
E, per ultimo, come è possibile installare un dosso senza oneri per il comune?
Il comune li ha comprati senza sapere dove usarli ed adesso li piazza un pò dappertutto?
Od addirittura è stato trovato un albero di dossi da cui attingere senza oneri bastando ogni tanto un po’ di acqua?
E pensare che mi ero permesso di fare una lettera aperta invitando ad una maggiore attenzione.
Già ma se non vengono seguite le disposizioni del sindaco fatevi conto se si può tenere conto degli inviti gratuiti dei cittadini.
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