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Amantea 1/9/2020

 

Aggiungiamo un pizzico di serenità, alle apprensioni delle scorse ore, legate alla scomparsa del Nigeriano ventenne, positivo al coronavirus, fuggito dal centro CAS “Ninfa Marina “ di Amantea nella mattinata di ieri.

 

A trovarlo è stata l’Arma dei Carabinieri, avvertita da un nostro concittadino che, grazie al nostro sito, ha riconosciuto nella foto il viso del ragazzo a bordo del treno regionale 3749 proveniente da Paola delle 10.08.

 

Immediatamente fermato dai nostri valenti Carabinieri di Amantea, saliti a bordo del treno, è stato accompagnato nel sottopasso della stazione ferroviaria di Amantea, dove, sorvegliato, i militari hanno atteso i medici dell’ASP provinciale per il trasferimento al centro Covid nel nosocomio di Cosenza.

 

Ora una serie domande ci vengono in mente a primo acchito, tipo dove è stato nelle ultime 24 ore il Nigeriano?

Cosa faceva a Paola, e con chi ha avuto contatti nella città del Santo?

Domande che solo i medici investigativi dell’Asp di Cosenza avranno modo di chiedere e farsi spiegare, al fine di ricostruire i movimenti del ragazzo Nigeriano e circoscrivere il possibile ulteriore fenomeno di contagi.

 

Il problema che rimane al momento è legato al risultato dei 97 tamponi effettuati al Centro CAS “Ninfa Marina”, da ripetere sicuramente nelle prossime settimane, ci chiediamo come mai il centro non sia stato messo sotto stretto controllo, o almeno in quarantena, in attesa dell’esito dei tamponi.

 

Chiediamo alla Commissione Straordinaria del nostro Comune, quando avrà il tempo di intervenire su questi avvenimento cittadini lontani da LORO ma vicini a NOI, di adoperarsi per mettere in quarantena preventiva tutti gli occupanti del Centro CAS “Ninfa Marina”, personale compreso, almeno fino alla completa sicurezza di ulteriori contagi da SARS CoVid 19.

 

Per il reportage fotografico e la news la redazione di tirreno news ringrazia il sig. Luca Guzzo.

 

 

Pubblicato in Cronaca

Le Ferrovie dello Stato hanno evaso positivamente la richiesta del comune di Amantea di utilizzare una parte dello stabile a suo tempo destinato a Stazione ferroviaria per destinarlo a sede del comando di Polizia Municipale.

La prima buona notizia è quella che in questo modo il comando di Polizia municipale si avvicinerà sensibilmente al centro abitato.

La seconda è che lo spazio per uffici disposizione dei Vigili è ben maggiore del precedente e quindi ben più idoneo di quello attuale.

La terza è che i vecchi uffici restano a disposizione per una delle altre e diverse esigenze pubbliche

La quarta è che il comune non pagherà alcun fitto.

Restano, infatti, a carico del comune le spese di pulizia, igiene e decoro dei locali e relative pertinenze.

Restano, anche, a carico del comune le spese di manutenzione ordinaria degli immobili, i costi relativi a lavori di innovazione ed adeguamento di impianti imposti per legge e delle opere e di manutenzione straordinaria a questi connessi.

Il sindaco ha dichiarato “ Ci vuole tempo perché le iniziative poste in essere dalla nostra amministrazione giungano a conclusione .

Questa è una delle tante che abbiamo posto in essere.

Certo, come per tutte le cose, ci vuole il tempo necessario.

Anche noi vorremmo soddisfare subito tutti i sogni degli amanteani ma non disperiamo di fare tanto altro.

La differenza tra noi e molti altri è che noi che noi vediamo e sappiamo apprezzare il bicchiere mezzo pieno.

Anche perché ogni giorno vi aggiungiamo acqua”.

Pubblicato in Primo Piano

Siamo alla stazione ferroviaria dove arrivano e da dove partono molti treni

E tanti altri transitano senza fermarsi.

Un uomo si stende per terra poggiando la testa su uno dei binari.

Grida “Voglio morire”

Qualcuno sente le grida e chiama i carabinieri

Ne subito arrivano due .

Realizzano immediatamente che si tratta di un uomo ubriaco che vuole comunque attirare su di sé la loro attenzione.

Lo invitano ad alzarsi e ad uscire dai binari.

Non ubbidisce e così i carabinieri della stazione di Amantea sono costretti a prelevarlo di peso ed a toglierlo da quella delicata situazione.

E’ un peso morto ed oppone resistenza passiva.

I Carabinieri hanno avuto il loro bel da fare per trascinarlo al sicuro sul marciapiede

Non è in sé e potrebbe buttarsi sotto uno dei treni che man mano arrivano.

Ha con sé solo una coperta che è poggiata su uno dei sedili sul marciapiede centrale della stazione ferroviaria .

Parla correntemente l’ italiano ma è un marocchino.

Proviene da Fiumefreddo di Sicilia ed è un girovago.

Più tardi racconta di essere in Italia da trent’anni.

Racconta anche di essere andato presso la Chiesa matrice, di avere incontrato padre Rocco che gli ha donato del riso: “ E dove me lo cucino? “Dice sfottente.

Racconta anche di avere preso un caffè al bar della stazione e di averlo pagato.

aIntanto arriva il 118 ed i medici gli prestano soccorso.

Non ci sono ragioni per ricoverarlo anche se qualche flebo non potrebbe che fargli bene.

Intanto si fa sera.

E così si chiama la guardia medica per vedere se può fare un TSO.

I vigili urbani sono già li sin dall’inizio della vicenda per un eventuale accompagnamento.

Più tardi arrivano anche due marescialli tra cui il comandante della stazione Tommaso Cerza.

Una vicenda strana, inusuale, emblematica della gravità della situazione di tanti, anche profughi, che vivono soli, che non hanno famiglia, che sono costretti a girovagare per il mondo, che campano di elemosine, per compagna una logora coperta, che si ubriacano e che nel delirio dell’alcool tentano davvero di uccidersi od inscenano storie che assomigliano a tentati suicidi

Intanto i commenti della gente presente sono terribili.

“ E’ un vergogna. Si ubriaca , grida “Allah” e 10 persone , tra carabinieri e medici, devono assisterlo!”

Pubblicato in Primo Piano

10 minorenni Eritrei si sono rifugiati nella stazione di Amantea. Probabilmente da stanotte quando si è fermato l’ultimo treno proveniente da sud( forse addirittura dalla Sicilia) e diretto a Roma.

 

Si! Roma è il loro primo obiettivo.
Poi, se possibile, la Germania.
Sono ragazzi e ragazze.

 

Uno di loro non ha più di10 anni.
Non sono i primi che si presentano nella cittadina. Nei giorni scorsi i carabinieri ne hanno trovato altri in giro per la cittadina e li hanno fatti riaccompagnare dalla Questura nel centro di provenienza.

Non scendono a Paola od a Lamezia perché lì c’è la Polfer ed i Commissariati di Polizia che li prendono in carico e li reinviano nei centri per minori.

I Carabinieri di Amantea guidati personalmente dal maresciallo Tommaso Cerza hanno provveduto ai primi controlli ed alla prima assistenza , coadiuvati da Ottaviano Di Puglia della locale Protezione civile. 
Prima di loro volontari civili hanno offerto la prima assistenza materiale.

Sembra che i 10 minorenni facessero parte di un gruppo più folto di cui alcuni hanno continuato i viaggio verso Roma nascosti nei bagni ed altri potrebbero essere scappati nella città di Amantea.

Il fenomeno dei minori che ha raggiunto circa 17.000 arrivi in questi primi 9 mesi e che vede in prima linea i Gambiani, seguiti propri dagli Eritrei, sembra sia sottovalutato dalla organizzazioni e dalle stesse Prefetture.
Così arrivano in Italia, spesso considerato solo un paese di passaggio, per arrivare in altre Nazioni Europee dove hanno parenti o dove vedono la possibilità di costruirsi un futuro migliore per sé e le proprie famiglie

 

Da dove vengono questi ragazzi?
Perché la loro fuga non è stata segnalata a tutte le Prefetture, a tutte le Polfer ed a tutte le stazioni dei carabinieri?

Perché le Prefetture sembrano indifferenti e lasciano questi problemi ormai troppo evidenti ai militi dell’arma?
Save the Children ha dichiarato che possono arrivare altre migliaia di minori dai campi profughi al confine con l’Etiopia.
Tutto il mondo sa che fuggono per evitare la coscrizione militare( Il servizio militare nazionale è obbligatorio, spesso viene esteso indefinitamente e molti sono costretti ai lavori forzati), migliaia di prigionieri di coscienza e politici sono ancora detenuti in condizioni spaventose, tortura e altri maltrattamenti sono comuni, il paese ha un alto tasso di mortalità materno-infantile occupando il posto 132 della classifica presente del rapporto sullo Stato delle Madri nel Mondo.

 

Il viaggio dall’Eritrea, attraverso l’Etiopia, il Sudan e la Libia, è molto pericoloso, si rischia la vita e, in molte occasioni, può durare anni.
Grazie comunque ai pochi volontari civili, ai Carabinieri ed alla protezione civile amanteana, ma non basta.
Si impone che le Prefetture abbiano più mezzi e più addetti.
Ah! Una domanda è vero che i ragazzi vengono fatti scendere a forza nelle stazioni come Amantea quando vengono trovati senza biglietto ferroviario? Ed è normale e legittimo questo comportamento?

Pubblicato in Primo Piano
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