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Castrovillari (Cosenza) - La Guardia di Finanza della Compagnia di Castrovillari (CS), a conclusione di un’articolata e complessa attività di indagine coordinata dalla locale Procura della Repubblica, ha smascherato una truffa ai danni dell’Inps, perpetrata da una società cooperativa con sede nella medesima cittadina mediante 133 false assunzioni di dipendenti, con un danno alle Casse dello Stato per oltre 550.000 euro.

La cooperativa agricola presentava all’ente previdenziale falsi contratti di comodato e/o locazione di terreni – riconducibili a ignari e completamente estranei proprietari – nonché, di fatto, fasulle denunce aziendali e trimestrali attestanti l’impiego, mai avvenuto, di braccianti agricoli, al fine di consentire l’indebita riscossione di indennità di disoccupazione, malattia e maternità.

Nel corso delle indagini – svolte anche con la fattiva collaborazione degli uffici I.N.P.S. di Cosenza e Castrovillari – i finanzieri hanno acquisito informazioni anche dai soggetti estranei al contesto e falsamente indicati dal responsabile dell‘impresa al centro delle indagini, riscontrando la mancata conoscenza delle false dichiarazioni inoltrate all’I.N.P.S. e dei contratti fasulli redatti.

L’analisi documentale ha evidenziato la falsa dichiarazione e comunicazione all’I.N.P.S da parte del falso datore di lavoro di n. 21.000 giornate lavorative mai effettuate, sulla base delle quali, i braccianti hanno richiesto ed ottenuto la corresponsione delle prescritte indennità saranno avviate le procedure di recupero a cura degli Uffici dell’INPS.

Il rappresentante legale della società cooperativa ed i 133 falsi braccianti agricoli dovranno rispondere di truffa aggravata ai danni dello Stato. 

L’attività svolta si inquadra in un più ampio dispositivo di polizia economico-finanziaria predisposto dalla Guardia di Finanza, di concerto con il Procuratore della Repubblica Dott. Eugenio Facciolla e gli Uffici INPS territoriali per la tutela della legalità economica e la repressione dei reati in materia tributaria e di spesa pubblica.

Pubblicato in Cosenza

La Guardia di finanza di Lamezia Terme ha notificato quatto avvisi di garanzia ad esponenti delle famiglie della 'ndrangheta per i reati di truffa ed estorsione aggravata dal metodo mafioso ai danni di imprenditori agricoli.

 

Nel corso delle indagini, dirette dalla Dda di Catanzaro, è emerso che i quattro indagati imponevano agli imprenditori agricoli la loro assunzione e quella dei loro familiari per ottenere dall'Inps le indennità di disoccupazione, malattia e maternità.

I provvedimenti sono stati firmati dal sostituto Procuratore Elio Romano.

Le indagini sono state effettuate dagli uomini delle Fiamme Gialle lametine, dirette dal tenente colonnello Fabio Bianco.

 

Dalle indagini è emerso che Aldo Notarianni, esponente e membro della cosiddetta “commissione” della cosca Giampà, ha imposto a diversi imprenditori locali la sua fittizia assunzione, quella di sua moglie Giuseppina Giampà e quella di sua cognata Carolina Cerra.

Ma loro non hanno mai di fatto prestato attività lavorative.

E pur avendo una falsa posizione contributiva ai fini pensionistici, ottenevano indennità di malattia e di disoccupazione, erogate indebitamente nel frattempo dall’Inps.

Insieme anche Vincenzo Torcasio, classe 80, esponente di rilievo, peraltro, della cosca dei Torcasio, contrapposta alla prima.

Le quattro persone sono state denunciate alla D.d.a. di Catanzaro perché ritenute responsabili dei reati di estorsione aggravati dal metodo mafioso e truffa aggravata in danno dell’Inps.

La truffa ai danni dell'Inps ammonta ad oltre 100.000 euro.

Pubblicato in Lamezia Terme

E’ sempre la stessa solfa.

Falsi terreni e falsi braccianti. Di vere ci sono solo le indennità erogate dall’Inps.

Centinaia di migliaia di euro . Almeno 620.000 Euro le indennità indebitamente percepite a danno dell’Inps attraverso l'assunzione di manodopera fittizia da parte di un'impresa agricola del crotonese.

Oltre 100 i lavoratori che hanno beneficiato indebitamente di indennità di malattia, di maternità e di disoccupazione.

Le indagini hanno evidenziato l’utilizzo di falsi contratti d’affitto relativi a terreni siti non soltanto in vari centri del crotonese, nel cosentino ed addirittura nel reggino e nelle province di Brindisi e Lecce. Molti proprietari hanno disconosciuto le firme apposte sui documenti, dichiarando peraltro di condurre in proprio i terreni.

I terreni del cosentino erano per almeno il 50% superfici boscate e, comunque, per buona parte non idonei alla coltivazione.

In sostanza sono stati disconosciute circa 12.000 giornate lavorative nel periodo dal 2006 al 2011 in provincia di Crotone e per la provincia di Cosenza, il fabbisogno di manodopera da impiegare nelle coltivazioni è stato rideterminato da 7.000 a 350 giornate.

In questo modo l’azienda agricola ha indebitamente beneficiato di contributi per un importo di € 201.000.

I falsi braccianti, unitamente al titolare della impresa, sono stati denunciati, in concorso, per i reati di falso ideologico e truffa aggravata.

L’imprenditore è stato anche denunciato per il delitto di truffa aggravata per il conseguimento di erogazioni pubbliche e verrà segnalato anche alla Procura Regionale della Corte dei Conti per la connessa responsabilità in materia di danno erariale

Pubblicato in Crotone

C’era un tempo in cui in Calabria centinaia di donne invadevano i campi per raccogliere pomodori, melanzane, peperoni, cipolle dolci di Tropea.

Il loro posto, da qualche tempo, è occupato dagli immigrati africani, asiatici,europei, rumeni, bulgari, in testa.

Ma gli italiani non possono rinunciare totalmente al reddito che ora percepiscono gli immigrati.

Ed allora si ingegnano

Ed approfittano delle indennità erogate dall’Inps. Parliamo di indennità per disoccupazione agricola, per malattia, per maternità , per congedo parentale.

E’ quanto scoperto dalla Guardia di Finanza del Gruppo di Sibari.

Chi altri se no?

Le Fiamme Gialle al termine di un’articolata e complessa attività investigativa, condotta a tutela delle uscite del bilancio dello Stato, coordinata dalla Procura della Repubblica presso il Tribunale di Castrovillari, hanno individuato un imprenditore che negli anni dal 2007 al 2013 attraverso la predisposizione di falsi contratti di fitto/comodato di terreni, ha documentato all’INPS una rilevante disponibilità di fondi agricoli idonei a giustificare l’assunzione di OTD (operai agricoli a tempo determinato), per oltre 40.000 giornate lavorative.

Praticamente l’imprenditore sibarita ha dichiarato, falsamente, di aver impiegato complessivamente n. 517 operai a tempo determinato, per complessive n. 41.420 giornate.

Ovviamente , l’azienda per il periodo al 2007 al 2012, ha omesso di versare nelle casse dello Stato i relativi contributi previdenziali INPS quantificati in oltre € 400.000,00.

L’Inps che non effettua accertamenti ha così disposto l’erogazione di 431 indennità di disoccupazione agricola, di 352 indennità di malattia, di 31 indennità di maternità e di 18 indennità per congedo parentale.

Praticamente un importo di circa 1.400.000 euro.

Conseguente la segnalazione dell’azienda alla Autorità Giudiziaria.

La posizione, invece, dei 517 braccianti è al vaglio della competente Procura

Difficile non evidenziare il ruolo della Guardia di Finanza in quello che è una lotta senza quartiere per combattere comportamenti lesivi dei diritti dei “veri” lavoratori.

Pubblicato in Calabria

“..che se deve fa pè campà” dice un famoso adagio popolare indicando ( un tempo) tutti i lavori, anche quelli più umili, più ingegnosi. Ed anche in questa vicenda l’ingegno non manca.

I finanzieri della Tenenza di Roccella Jonica (RC), infatti scoprono un'ingente truffa ai danni dell'INPS, che ha erogato contributi indebiti per malattia, disoccupazione e maternità, pari €. 435.000.

Il trucco un finto lavoro, una finta azienda agricola. L’unica cosa vera era la sede a Martone (RC).

L'azienda agricola, avrebbe dovuto produrre olio di oliva, in terreni siti nei comuni di Roccella Jonica, Locri, Martone, Portigliola e Gioiosa Jonica della provincia di Reggio Calabria. E su questi terreni ha denunciato l’assunzione di 66 braccianti negli anni dal 2006 al 2011 per 14.000 giornate lavorative.

Solo che questi terreni sono risultati incolti e, ormai da diverso tempo, in totale stato di abbandono.

Non solo ma il titolare della azienda, non possiede macchine agricole, né strumenti per la coltivazione dei terreni, non ha saputo fornire elementi circa i rapporti di lavoro instaurati con i propri dipendenti, né presso quali frantoi avesse effettuato la molitura delle olive.

Poi i finanzieri hanno scoperto fatture relative ad operazioni inesistenti nei confronti di ignari clienti, aventi ad oggetto la vendita di olio d'oliva, i quali hanno disconosciuto tali documenti contabili.

Ovvia la denuncia alla competente Procura della Repubblica di Locri sia del titolare dell'impresa jonica che dei 66 braccianti per concorso in truffa aggravata ai danni dell'I.N.P.S.. Le stesse persone sono state segnalate anche alla Procura Regionale della Corte dei Conti per il danno erariale causato dalla indebita percezione delle indennità.

Pubblicato in Reggio Calabria
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