E’ ormai entrata la stagione estiva sulle splendide coste del Vibonese e gli uomini e donne della Guardia Costiera di Vibo, oltre a prepararsi all’operazione complessa Mare Sicuro, che avrà il suo “start” operativo il prossimo 23 giugno, continuano ad operare lungo il Compartimento Marittimo, per la verifica del rispetto delle attività da pesca, degli impianti di depurazione e del demanio marittimo.
Oggi, infatti, una pattuglia del Servizio Operativo della Capitaneria di Porto, impegnata in attività di vigilanza lungo la fascia costiera compresa tra Vibo e Zambrone, giunta in località Sant’Irene del Comune di Briatico ha accertato la presenza di uno stabilimento balneare, non censito tra quelli risultanti regolarmente autorizzati.
Al controllo esperito dai Guardacoste, il proprietario degli ombrelloni e sedie sdraio, non ha fornito la concessione demaniale prevista per l’occupazione di suolo e che deve essere rilasciata dal Comune competente, facendo, quindi, emergere il reato penale degli articoli 54 ed 1161 del Codice della Navigazione, di abusiva occupazione di suolo demaniale marittimo, accertando l’assenza di titolo concessorio.
Ravvisata quindi la violazione penale i militari operanti procedevano ad informare telefonicamente il Pubblico Ministero di Turno della Procura della Repubblica di Vibo Dott. Santi CUTRONEO, che autorizzava il Sequestro preventivo degli ombrelloni e delle sedie sdraio, che, nastrati e sigillati, venivano riposti in un magazzino di proprietà dell’occupatore e lasciati a quest’ultimo in custodia giudiziale.
L’esecuzione del Sequestro preventivo ha, pertanto, consentito lo sgombero dell’area demaniale marittima abusivamente occupata, tornata nuovamente libera per la fruizione da parte dei bagnanti della splendida località di Sant’Irene di Briatico.
Continueranno nei prossimi giorni, per entrare a regime continuo con l’inizio dell’Operazione “Mare Sicuro 2014”, i controlli lungo il litorale del Compartimento Marittimo di Vibo da parte dei Militari della Guardia Costiera e saranno finalizzati a verificare il rispetto dell’ordinanza balneare di sicurezza, nonché reprimere eventuali ulteriori occupazioni abusive perpetrate in danno del demanio marittimo.
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Vibo Valentia
Corigliano. Questa è la Calabria e non mi piace. Un fatto ordinario, anzi normale, diventa un fatto eccezionale. Gli agenti della Polizia provinciale, competenti al controllo del demanio fluviale trovano nell’alveo del torrente Malfrancato in località Torricella Superiore nel comune di Corigliano un’area di ben 6000 mq coltivata ad aranceto e la notizia riempie i giornali.
L’impianto aveva natura permanente e, quindi, costituiva un reale pericolo al deflusso delle acque.
Dobbiamo, cioè, supporre che non si trattasse di un aranceto impiantato da pochi giorni o da pochi mesi, bensì di una occupazione perdurante da molto tempo.
Il responsabile è stato individuato nel signor M.G., di anni 61, residente a San Giorgio Albanese.
L’area, quindi, è stata sequestrata e l’occupante è stato denunciato alla Procura della Repubblica di Rossano.
Possibile, allora, ci chiediamo, che solo oggi venga scoperta una occupazione abusiva perché priva di qualsivoglia autorizzazione quando tale occupazione non solo non è riferita ad ortaggi ma ad un agrumeto e quindi risale sicuramente a molto tempo fa?
Ed è incredibile che di fronte ad un inaccettabile ritardo nell’accertamento ci se ne faccia perfino un vanto?
Quanti altri casi similari ci sono nella centinaia di fiumi e torrenti in Calabria?
L’assessore od il presidente della provincia competente avranno cura di prendere i dovuti provvedimenti?
Se poi è vero che la dimensione è stata calcolata con il satellite!!!!!!
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Cosenza