Il quattro dicembre gli italiani hanno mandato un segnale inequivocabile al PD renziano e a tutti i sostenitori del SI (confindustria-finanza-grandi giornali-TV). I numeri dell’affluenza alle urne e i numeri del NO sono lì a dimostrare che gli italiani hanno una diffusa e consapevole cultura democratica ed assegnano alla Costituzione del 1948 un grande importanza, la considerano un baluardo di democrazia e di difesa di ogni tentativo di voler ridurre gli spazi di rappresentatività del popolo.
Il popolo italiano votando in grande maggioranza NO, dimostra di riconoscersi nella Costituzione del 1948, certo non perché la ritiene inviolabile e immodificabile, (lo hanno detto in tutte le lingue tutti i sostenitori piccoli e grandi del NO!).
Ha detto NO perché ha ritenuto profondamente sbagliato il metodo (la nuova Costituzione è stata approntata e approvata da un parlamento eletto con una legge elettorale che la Corte Costituzionale ha giudicato incostituzionale e quindi da un parlamento illegittimo) e il merito ( il popolo non è disponibile a rinunciare al suo diritto di voto per nessuna ragione al mondo!)
Questo risultato speriamo che sia monito a qualsiasi uomo politico o partito che nel futuro voglia mettere mano a modifiche o riscritture unilaterali della Carta Costituzionale.
La Costituzione è, e deve restare, quel patto che lega tutti i cittadini, nella quale tutti si devono riconoscere e farli sentire una comunità.
Altra cosa importante che questa campagna elettorale e questo voto a messo in evidenza è che dopo il quattro dicembre chiunque si azzardi a parlare a sproposito del M5S con riferimento esplicito al “populismo” caricandolo di significato negativo, debba pensarci due volte.
Questo movimento che chiede più legalità, si batte contro la corruzione, difende l’ambiente ,si batte contro la finanza pirata, si batte per ridurre le diseguaglianze, si è battuto con determinazione e con convinzione per difendere la Costituzione.
Ma non dovrebbero essere questi temi propri dei partiti di sinistra?
Il risultato del referendum anche nel mio piccolo paese,Cleto, è stato sorprendente.
Alle ultime elezioni amministrative (maggio 2016),a Cleto, si sono confrontate due liste civiche che sostanzialmente sono state due liste di un PD diviso per ragioni prettamente personali.
I risultati delle elezioni 2016 hanno assegnato 473 voti a “Insieme per Cleto” e 424 a “A testa Alta” e circa 80 sono stati i cittadini che non sono andati a votare o hanno votato scheda nulla e bianca.
Al referendum del quadro dicembre sia la minoranza (PD), sia la maggioranza (PD) hanno seguito le indicazioni della casa madre, il PD di maggioranza, e hanno fatto propaganda e dato indicazioni per il SI.
Per il NO in modo aperto e pubblico ci siamo espressi pochissimi cittadini. Per questo a Cleto il SI avrebbe dovuto stravincere con risultai bulgari!
Ma i cittadini di Cleto, 612 votanti, hanno votato 351 NO e 252 SI.
Nel dopo voto tra maggioranza e minoranza ci sono state sotterranee accuse reciproche di tradimenti, la maggioranza pensa che abbia tradito la minoranza e viceversa. Forse avranno qualche difficolta a spiegare questi risultati ai loro referenti politici regionali e provinciali!
C’è da osservare che sia la maggioranza che la minoranza non hanno fatto quella massiccia “sacrosanta propaganda scientifica” (per dirla alla DE Luca!) e si sono attenuti a una propaganda soft che non ha visto smuovere clientele e parentele.
Questo è una prova che quando nel confronto politico non entrano pesantemente le clientele e le parentele il voto, dappertutto, è molto più libero e democratico e rivela sorprese interessanti!
Il risultato eclatante del referendum a Cleto dimostrata in modo inequivocabile, che, tra amministratori (maggioranza e opposizione insieme) e cittadini , non c’è sintonia politica!
Non è proprio il massimo per la democrazia!
Giuseppe Furano