Ieri 25 settembre si è votato in Italia per eleggere il nuovo Parlamento Italiano. Per la prima volta tutti i politici, i commentatori politici, gli opinionisti hanno ammesso che a vincere le elezioni è stato il centro destra trainato dalla eccezionale performance del partito di Giorgia Meloni che è risultato il partito più votato. Era nell’aria. Lo avevo previsto. Lo avevo finanche scritto in un mio articolo pubblicato una settimana fa che avrebbe vinto Giorgia Meloni e che in Italia avremmo avuto per la prima volta una donna giovane Primo Ministro. L’On Serracchiani, capogruppo del Pd alla Camera, pur riconoscendo la vittoria del centro destra ha fatto alcuni distinguo. Era triste. molto triste quando è apparsa in televisione per commentare il risultato scaturito dalle urne. Per lei, però, la destra è maggioranza in Parlamento, ma non nel Paese. On. Serracchiani cosa dici? Una coalizione che piglia il 45% dei voti e il 55% dei parlamentari è minoranza nel Paese? Svegliati! Non essere arrogante. Anche per Letta è un giorno triste non per il suo partito che è stato sonoramente sconfitto e che ci vorranno parecchi anni per riprendersi ma per l’Italia. Secondo lui, ora che ha stravinto la Meloni, ci aspettano giorni duri e invece di fare mea culpa addossa agli altri la sonora debacle del Pd. E’colpa di Conte se la Meloni va al Governo perché ha fatto cadere il Governo Draghi. Sono tante le sorprese che emergono dalle urne elettorali. Tanti big che abbiamo visto ogni sera nei vari talkshow non sono riusciti a ritrovare una poltrona nel prossimo schieramento parlamentare. Ma per essere sicuri bisogna aspettare forse domani o dopodomani i risultai dei Collegi plurinominali per avere contezza dei seggi assegnati a ciascun partito politico. Per il momento non risultano eletti: Cirinnà, Fiano, Carfagna, Civati, Di Maio, Marcucci, Sgarbi, Cottarelli. Di Maio sonoramente sconfitto nel suo Collegio di Napoli-Fuorigrotta. Il suo partitino fondato dopo la scissione dal Movimento 5 Stelle non ha superato neppure la soglia dello sbarramento del 3%. Le scissioni non pagano. Evidentemente Alfano e Fini non hanno insegnato nulla. Nel nostro Collegio di Cosenza il rampollo della famiglia Gentile, Andrea, è stato superato per pochi voti dalla candidata del Movimento 5 Stelle Laura Orrico. Il movimento 5 Stelle tiene, è risultato il terzo partito italiano, grazie ai voti nell’Italia meridionale e al reddito di cittadinanza. Al di sotto le previsioni Calenda e Renzi. Il terzo polo è stato un fallimento. L’obiettivo di raggiungere il 10% è fallito. Calenda addirittura è andato KO nel suo collegio di Roma. E’ rimasto a bocca asciutta, si è sgonfiato e come la rana dello stagno che voleva diventare grande e grossa come la mucca è scoppiato. Voleva annientare Forza Italia e voleva essere l’ago della bilancia nella formazione del nuovo Governo. Non c’è riuscito. Gli italiani non hanno dato retta ad un voltagabbana, ad un radical shick dei Parioli.
La Lega, praticamente scomparsa nel Sud Italia. Nel mio paese dove alcuni anni fa aveva preso centinaia di voti e che San Pietro in Amantea era risultato il paese leghista calabrese più votato, in questa tornata elettorale ha preso a malapena 7 voti. Stamattina io mi sono svegliato in ottima forma, calmo, sereno. Molti Deputati e senatori sconfitti si sono svegliati sicuramente incazzati. I trombati dalle urne hanno sicuramente incominciato a fare le valigie e si imbarcheranno sul primo volo disponibile che li porterà lontano dall’Italia. Prima del voto lo avevano promesso. Se la Meloni diventerà Presidente del Consiglio lasceremo l’Italia. Questa è la volta buona. Finalmente non li rivedremo mai più. Ma sono sicuro che resteranno tutti in Italia, non andranno via, li rivedremo ancora in televisione che pontificano e che ritorneranno a fare la vita di sempre rompendoci i ………….. E il pericolo fascismo? E su una eventuale marcia su Roma? Ma quale fascismo! Non ci sarà nessuna marcia su Roma e la democrazia in Italia non corre nessun pericolo. Hanno sbraitato sciocchezze e improperi ma alla fine non hanno raccolto nulla. Solo migliaia e migliaia di like su Facebook e Instagram. I like, purtroppo, non si sono trasformati in voti. Questi li ha ottenuti Giorgia Meloni.